Il Pd chiede una verifica di maggioranza in Consiglio Comunale. Come cambieranno gli equilibiri politici a Palazzo Tursi?
Riprende l’attività del Consiglio Comunale ed ecco prospettarsi puntualmente per la politica genovese l’“autunno caldo” che avevamo previsto nell’ultimo articolo di Liberi Tursi prima della pausa estiva. Si riparte dall’emergenza crisi che sta mettendo a dura prova il tessuto produttivo genovese.
Innanzitutto c’è la vicenda AMT, che ha tenuto banco per tutta l’estate, con un parziale dietrofront del sindaco Marco Doria, il quale, dopo aver difeso in Consiglio la privatizzazione dell’azienda municipale dei trasporti, ha dato diversi segnali di apertura nei confronti delle richieste dei sindacati contrari a questa scelta. A causa dei forti tagli decisi dal governo centrale le risorse necessarie per sanare il deficit del 2012 (stimato intorno a 30 milioni di euro) ed evitare il fallimento non possono essere reperite nelle casse comunali e regionali. Il futuro di AMT è comunque nelle mani della Giunta, poiché il Comune di Genova è proprietario al 100% dell’azienda. Doria si è dato tempo fino a metà settembre per decidere se il piano di risanamento dell’azienda potrà funzionare senza l’ingresso dei privati o se sarà necessario prevedere l’arrivo di capitali esterni.
Più tortuosa sarà, invece, la strada da percorrere per difendere la sopravvivenza di altre realtà come la Centrale del Latte, su cui le istituzioni cittadine non hanno alcun tipo di competenza essendo imprese private. Nonostante ciò la giunta è chiamata a svolgere il difficile compito di non perdere ulteriori posti di lavoro e capacità produttiva nel territorio genovese, cercando di individuare soggetti interessati a subentrare a Lactalis-Parmalat ormai decisa a chiudere gli impianti.
Altro tema balzato agli onori delle cronache politiche tardo-estive riguarda la posizione del sindaco sulla Gronda. Che Doria non fosse un grande estimatore di quest’opera era già emerso in campagna elettorale, ma i toni erano stati decisamente più sibillini da quelli usati a fine agosto durante una visita in Valvarenna: «Bisogna ragionare su un diverso sistema di viabilità e trovare soluzioni alternative». Non si tratta di un’opposizione totale all’opera, ma della richiesta di un accurato riesame destinato probabilmente a modificare il cammino indicato dalla precedente Giunta comunale.
La ricostruzione di questo contesto è essenziale poiché le posizioni espresse dai diversi partiti su questi temi segnalano l’evoluzione degli equilibri di maggioranza all’interno di Palazzo Tursi. Una maggioranza che in questi mesi non è mai apparsa del tutto coesa. Il Pd ha chiesto e ottenuto un incontro tra i capigruppo di maggioranza entro la fine di questa prima settimana di settembre (venerdì 7) con l’obiettivo di verificare il sostegno degli alleati alla Giunta Doria. In particolare dai vertici del Partito Democratico genovese sono giunte forti pressioni per l’estromissione dell’Idv, che durante i primi cento giorni di questa nuova legislatura comunale ha sempre osteggiato e criticato le decisioni della Giunta. Il peccato originale da cui dipende questa ostilità è probabilmente la mancata nomina di un assessore appartenente a questo partito, una circostanza che aveva agitato fin dal principio la presenza dell’Idv all’interno della maggioranza.
A colmare il vuoto lasciato dall’Idv dovrebbe essere l’Udc, che ha dato l’impressione di tendere la mano a Marco Doria votando – unico partito dell’opposizione a farlo – a favore della proposta di privatizzazione dell’AMT. In Regione un esperimento di “groϐe koalition” con i centristi all’interno della maggioranza di centro-sinistra al fianco dei democratici, va avanti dal 2010. Inoltre l’Udc è uno dei partiti favorevoli alla realizzazione della Gronda.
Sul versante opposto la Federazione della Sinistra ha accolto con estremo favore i dubbi del sindaco sulla Gronda, ma ha già dichiarato di essere pronta a passare all’opposizione qualora avvenisse un avvicendamento Idv – Udc. Anche Sel, che ha già provato più di qualche imbarazzo nell’appoggiare scelte come la privatizzazione del trasporto pubblico, si troverebbe a disagio nel sostenere delle alleanze poco naturali per un partito di sinistra. È proprio di questi giorni la chiara bocciatura di un’alleanza con Pd e Udc da parte del leader del partito Nichi Vendola.
Due sono quindi gli scenari che possono derivare dai riassetti della maggioranza, ma in entrambi Doria rischia di ritrovarsi fortemente indebolito. Uno spostamento più al centro dell’equilibrio della coalizione avrebbe dei costi elevati in termini di perdita di appoggio da sinistra e forse dello stesso partito che ha lanciato la su candidatura (Sel). Un mantenimento degli equilibri attuali deluderebbe invece le aspettative della principale forza politica a sostegno del sindaco, il Pd, e non risolverebbe il problema della scarsa fedeltà dell’Idv come alleato.
Dagli incontri tra i capigruppo di maggioranza previsti per i prossimi giorni emergeranno i primi indizi sul futuro della maggioranza di Tursi e c’è da scommettere che il loro effetto avrà un forte impatto sull’evoluzione degli equilibri politici a livello comunale.
Federico Viotti
[foto di Daniele Orlandi]
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