Le coste africane del Mediterraneo erano e sono il principale orizzonte per il commercio genovese, l'esito democratico delle elezioni potrà portare una ripresa dei traffici
“La crisi globale e il commercio internazionale”, un convegno organizzato dalla Camera di Commercio e dall’Istituto di Economia Internazionale nel Palazzo della Borsa Valori di Genova. Il convegno ha messo a fuoco la situazione economico-politica in Algeria, Egitto, Libia, Marocco, Tunisia, anche a seguito delle rivolte avvenute negli ultimi mesi. L’Istituto di Economia ha messo a punto un Osservatorio per analizzare la situazione economica del Nord Africa.
“Mai come in questo momento – ha commentato Paolo Odone presidente della Camera di Commercio – appare utile analizzare con strumenti scientifici i processi in corso sull’altra sponda del Mediterraneo, che era e continua ad essere l’orizzonte principale delle imprese genovesi e liguri”.
Amedeo Amato, direttore dell‘Istituto di Economia Internazionale ha dichiarato: “La situazione economica nei paesi oggetto dell’Osservatorio dipende dall’esito che avranno i processi di trasformazione politica in corso, in particolare in Egitto e Tunisia. Se tali processi avranno un esito democratico, abbiamo motivo di ritenere che già nel 2012 ci sia la ripresa con un rapido ritorno agli indicatori economici positivi che caratterizzavano il periodo precedente alle rivolte. Difficile, invece, prevedere sviluppi positivi se il processo di transizione in corso porterà a regimi autocratici o fondamentalisti”.
Ha proseguito i lavori, coordinati da Antonio Ferrari, editorialista del Corriere della Sera ed esperto di Medio Oriente e Mediterraneo, Pejman Abdolomohammadi, docente di Storia e Istituzioni dei Paesi Islamici presso l’Università di Genova, illustrando le ricadute delle rivolte in Nord Africa sui rapporti con l’Occidente e poi l’economista Giorgio Basevi, genovese di nascita e formazione, con una carriera accademica fra gli USA, l’Europa e l’Italia, che ha tenuto una lectio magistralis su “La crisi dell’Unione Europea: alcune urgenti riforme istituzionali” in cui, partendo dalla crisi greca e dalla manipolazione delle statistiche ufficiali avvenuta per mascherarla, ha analizzato il ruolo dei governi europei nell’attuale crisi europea identificando possibili scenari di uscita dalla crisi: un nuovo ruolo della BCE come prestatore di ultima istanza e l’istituzione di un’Agenzia Europea del Debito Pubblico.