L'associazione delle donne che lavorano nelle spiagge ripropongono One Billion Rising, la coreografia di gruppo anti femminicidio: appuntamento a Genova venerdì 19 luglio presso i bagni Roma di corso Italia
Fino ad alcuni decenni fa la professione di gestore di stabilimento balneare non era un lavoro a tempo pieno: se ne occupavano i pescatori, chi lavorava sul mare ogni giorno, partendo con le barche e lasciando le mogli ad accogliere i clienti. Ancora oggi buona parte degli stabilimenti balneari (in Liguria ma non solo) è a gestione familiare e vive grazie a clienti affezionati che da venti, trenta, quarant’anni ogni anno rinnovano la loro presenza.
Che ruolo hanno le donne imprenditrici del mare? Le pari opportunità sono un tema di cui si discute molto, tanto che nel 2013 – Anno Europeo dei Cittadini – la commissaria europea per la Giustizia e i Diritti Fondamentali Viviane Reding ha esortato le donne ad aspirare posti di rilievo nelle aziende per cui lavorano. «Gli annunci sulle pari opportunità sono importanti ma spesso si scontrano con la realtà di donne che faticano a fare carriera lavorativa e si trovano costrette a conciliarla con i figli o i genitori anziani cui badare – ci spiega Bettina Bolla, presidente dell’associazione Donnedamare – Un gestore di stabilimento balneare ha suggerito a noi donne di reagire alle azioni del Governo, in un settore già in difficoltà a causa dei problemi relativi alle concessioni demaniali (attualmente prorogate fino al 2020): per questa ragione nel maggio 2013 io e altre 12 titolari di stabilimenti abbiamo costituito l’associazione».
In questi giorni Donnedamare ha aderito a una nuova edizione di One Billion Rising, il flash mob sostenuto da Se non ora quando? che attraverso l’esecuzione collettiva di una coreografia manifesta l’opposizione contro la violenza sulle donne e il femminicidio: «Anche limitare o togliere il lavoro alle donne è una forma di violenza. Lo scorso 14 febbraio io e altre socie di Donnedamare abbiamo partecipato al flash mob nelle piazze: a Savona, alla presenza dell’On. Anna Giacobbe, ho lanciato l’idea di organizzare lo stesso flash mob sulle spiagge: questa settimana si stanno svolgendo vari flash mob in varie località italiane – Casalbordino, Lido di Camaiore, Jesolo etc – con una vasta partecipazione e il contributo volontario di scuole di danza o associazioni che hanno insegnato la coreografia ai clienti degli stabilimenti».
Venerdì 19 luglio è la volta della Liguria: appuntamento a Varazze, Savona, Arma di Taggia e appunto Genova. Qui la coreografia Break the Chain sarà eseguita presso i bagni Roma di corso Italia gestiti da Laura Castello (ore 16), con la probabile presenza dell’Assessore Regionale al Turismo Berlangieri, in un evento patrocinato dal Comune di Genova – assessorato Pari Opportunità in collaborazione con il Municipio VIII Genova Medio Levante.
Conclude Bettina: «La soddisfazione più grande è che lo staff di One Billion Rising ha pubblicato sul proprio sito web e pagina Facebook il nostro evento: inoltre, per l’edizione del 14 febbraio 2014 che avrà per titolo Rise for Justice, si sta già pensando a un flash mob estivo sulle spiagge a livello mondiale».
Marta Traverso
[foto di Daniele Orlandi]