L'azienda, che da anni ha sede nell'Abbazia dell'Annunziata affacciata sulla baia del silenzio, è stata travolta da un'inaspettata raffica di licenziamenti che coinvolge 19 lavoratori su 34. Ripercorriamo la storia di un'eccellenza della nostra Regione
Exact Learning Solutions rappresenta da ormai quasi 20 anni una delle principali realtà nazionali e internazionali nel settore dello sviluppo software con un parco clienti di assoluto prestigio (Banca d’Italia, Intesa San Paolo, Poste Italiane, Volkswagen Group Italia, HSBC, ecc) e tre sedi sul territorio nazionale: Roma, Firenze e Sestri Levante (nei locali storici dell’Abbazia dell’Annunziata affacciata sulla baia del silenzio).
In questi giorni l’azienda è balzata agli onori della cronaca ligure, e non solo, non per il riconoscimento di particolari meriti nel campo dell’high tech (in quanti sapevano dell’esistenza di un’azienda di tale prestigio nella cittadina rivierasca?), quanto piuttosto per un’inaspettata pioggia di licenziamenti che porterà alla chiusura della sede di Firenze e al ridimensionamento di quella di Sestri Levante. Sono ben 19, su un totale di 34, i dipendenti della sede ligure che con il nuovo anno si ritroveranno senza un impiego (la procedura, iniziata il 13 dicembre, prevede una trattativa sindacale che al massimo può durare 45 + 30 giorni. Dopo di che la direzione aziendale avrà fino a 120 giorni per inviare le lettere di licenziamento).
Domani (28 dicembre n.d.r.) la delicata questione sarà esaminata nei locali della Regione Liguria. Non si tratterà di un tavolo unico (lavoratori, gruppo dirigente e parte pubblica), bensì di due incontri differenti prima fra il gruppo dirigente e gli assessori e poi fra politica e lavoratori. Difficile prevedere ad oggi il futuro di queste persone, sicuramente la situazione è emblema di un quadro generale che colpisce duramente la provincia di Genova. Una crisi del lavoro senza precedenti, che sta modificando radicalmente il profilo della città e della sua provincia.
Cerchiamo di fare un passo indietro e capire qualche cosa di più sull’azienda e sulle motivazioni che hanno portato al triste epilogo.
Fondata nel 1996, eXact learning solutions (che molti ricordano ancora con la vecchia denominazione, Giunti Labs) si afferma rapidamente come uno dei principali attori sul territorio nazionale e internazionale per quanto riguarda la progettazione e lo sviluppo di contenuti digitali in formato standard, diventando leader europeo nell’area tecnologica LCMS (Learning Content Management Systems) nonché nella ricerca e sviluppo e nella definizione degli standard del settore eLearning (apprendimento online n.d.r.). La società cresce partendo proprio dal laboratorio di ricerca di Sestri Levante. Il Comune all’epoca, stanziati i fondi per la ristrutturazione, decise di ripensare lo spazio dell’Abbazia come incubatore di imprese nel settore tecnologia; una scelta, coraggiosa per i tempi che correvano, dell’allora sindaco Mario Chella e del presidente della Provincia Marta Vincenzi.
Nel 2008 la società raggiunge un fatturato di oltre 10 milioni di euro, acquisisce un’azienda australiana e inizia ad attrezzarsi per l’entrata in borsa. L’allora presidente, ing. Josè Grade, decide di spostare il baricentro dell’azienda verso Firenze, attraverso una politica di incentivi economici per il trasferimento del personale dalla Liguria alla Toscana (e passando per la disincentivazione professionale del personale di Sestri Levante, il blocco del turnover e il reintegro di risorse esclusivamente presso la sede di Firenze). Come risultato, nel 2009 la società può vantare un organico di 140 persone, ma i ricavi diminuiscono e iniziano i problemi.
Dopo oltre un anno, nell’agosto del 2010, l’azienda viene ceduta all’imprenditore bresciano Albino Bertoletti, già fondatore di Giunti Multimedia (1992) e Interactive Labs (1994, società operante a Genova e dalla quale si arriverà dopo varie trasformazioni a Giunti Labs), che la “riceve in dono” ripulita dalle passività. Uscendo di scena la famiglia Giunti, l’azienda cambia denominazione sociale, assumendo quella attuale, e Bertoletti assume la carica di amministratore unico.
La ricetta proposta dall’imprenditore bresciano si caratterizza per la riduzione dei costi fissi, così tra agosto del 2010 e gennaio del 2012 si susseguono due interventi di cassa integrazione.
La drastica riduzione di personale riduce la capacità di eXact learning solutions di competere sul palcoscenico nazionale e internazionale con soluzioni tecnologiche innovative. Il 2011 segna una perdita operativa di poco più di un milione di euro e Bertoletti decide di affidare ad un advisor la ricerca di un partner che lo affianchi nella gestione.
Ma nonostante le difficoltà elencate, la società riesce a conservare un posizionamento internazionale di prestigio, con acquisizione di nuovi clienti che si affiancano al parco clienti esistente (già citato in apertura). Fioccano anche i riconoscimenti internazionali come il primo posto per la categoria “Learning Content Management System” ottenuta dal prodotto eXact LCMS al recente “Elearning! Awards”, un riconoscimento prestigioso ricevuto nel corso della cerimonia “Elearning! Media Group” tenutasi lo scorso 26 settembre a Corona, in California.
Proprio mentre dall’altra parte dell’oceano arriva il prestigioso riconoscimento, fra settembre e novembre del 2012 diversi soggetti industriali si interessano all’acquisizione della società e a spuntarla è Lattanzio Group s.r.l., che si assicura l’intero capitale azionario.
Il passaggio di proprietà da Bertoletti a Lattanzio si concluderà a gennaio 2013, ma già a fine novembre Ezio Lattanzio in persona è sbarcato a Sestri Levante, accompagnato da Bertoletti e dal nuovo amministratore unico, Valerio Torda. In quell’occasione Bertoletti ha annunciato ai sindacati l’esito dell’operazione che gli ha consentito, a suo dire, di ottenere il massimo ritorno economico possibile offrendo anche le maggiori garanzie per la forza lavoro, mentre Lattanzio si presenta ai lavoratori e al management dichiarando di volere valorizzare le competenze e le professionalità presenti in azienda.
Dopo pochi giorni l’amara sorpresa per i lavoratori: il 13 dicembre il nuovo amministratore ha recapitato alle parti sociali la procedura di licenziamento collettivo.
Gabriele Serpe