La sedicesima edizione della kermesse cinematografica lancia due bandi dedicati a film maker e sceneggiatori che vogliano raccontare il valore e il ruolo di questo crocevia locale e globale
AGGIORNAMENTO! Il bando “Il porto oggi, tra identità locale e reti globali” è stato prorogato al 15 giugno 2013. Il bando “Porto, motore, azione” è stato prorogato al 15 luglio 2013.
Il Genova Film Festival si allarga e guarda al porto. La sedicesima edizione della kermesse cinematografica nostrana propone due nuovi contest nazionali tematici per film maker e sceneggiatori, con la collaborazione dell’Autorità portuale.
«L’idea – spiega Antonella Sica, cofondatrice dell’associazione Daunbailò e anima del Genova Film Festival – è nata da un incontro con l’Autorità portuale che sta per varare il nuovo Piano Regolatore e ha manifestato il desiderio di far conoscere meglio la realtà del porto, scegliendo il cinema come uno dei veicoli di questa promozione. L’obiettivo è puntare alla riscoperta e alla rivalutazione, non solo cinematografica, degli aspetti che meglio esprimono il carattere di apertura, ricchezza, incontro e scambio, propri di questa storica realtà genovese».
Registi e sceneggiatori da tutta Italia sono, dunque, invitati a riflettere sul valore e sul ruolo del porto al giorno d’oggi, fondendo la vocazione locale, fortemente radicata nel territorio e serbatoio di antichi mestieri, con una dimensione globale, fatta di scambi umani e culturali nonché di flussi di merci, persone e informazioni.
Per incentrare ancora di più l’attenzione su queste tematiche, nella settimana del Festival (dall’1 al 7 lulgio, ndr), i due concorsi saranno accompagnati da una rassegna dedicata all’ecosistema porto.
Ma vediamo nel dettaglio a chi sono dedicate le due nuove iniziative che accrescono il già prezioso valore della kermesse nazionale.
Alla prima sezione, il cui titolo “Il porto oggi, tra identità locale e reti globali” è sintesi assai efficace della finalità delle nuove sezioni del festival, sono ammesse opere di ogni genere e stile ambientate in zone portuali, della durata massima di 30’ per la fiction e di 60’ per il documentario, girate non prima del 2009. Al di là dei dettagli tecnici, che tutti gli interessati possono trovare sul sito del Genova Film Festival, i film candidati dovranno pervenire all’organizzazione entro il 30 maggio prossimo, in formato DVD. I video selezionati saranno proiettati nelle giornate della rassegna e pubblicati sulle pagine web della manifestazione. Inoltre, una giuria di esperti selezionerà l’opera migliore, che si aggiudicherà un premio in denaro pari a 800 euro.
Più originale la seconda novità, intitolata “Porto, motore, azione”. In questo caso, a concorrere saranno sceneggiature per cortometraggi ambientati e da realizzare all’interno del porto di Genova, della durata massima di 10’, che si traducono in altrettante pagine di copione. Al vincitore di questo contest andranno 600 euro; scadenza 15 luglio 2013. «Ma il vero premio per la sceneggiatura vincitrice – tiene a sottolineare Antonella Sica – sarà la copertura dei costi per realizzare effettivamente il film nel porto di Genova, grazie a un accordo con una casa produttrice».
CONCORSO NAZIONALE
Le due sezioni si aggiungono al già ricco programma del concorso nazionale, per cui sono appena scaduti i termini per le candidature. Passata la prima selezione, le opere ritenute meritevoli concorreranno a tre diversi premi per la miglior fiction, il miglior documentario e la migliore colonna sonora, oltre ovviamente alle immancabili menzioni speciali a discrezione delle giurie e ai riconoscimenti speciali di critica, organizzazione e pubblico.
OBIETTIVO LIGURIA
Ancora un po’ di tempo, invece, per registi e videomaker di casa nostra, dato che le iscrizioni all’Obiettivo Liguria sono aperte fino al 1° maggio. In questo caso tutti i video, della durata massima di 45’, realizzati non successivamente all’inizio del 2011, concorreranno in un’unica categoria che accorpa fiction e documentari. Anche in questo caso, sabato 6 luglio verrà proclamata l’opera vincitrice e quella prediletta dal pubblico. Ma attenzione, se l’organizzazione ritenesse qualche lavoro particolarmente meritevole, ecco scattare automatica la “promozione” alla competizione nazionale.
Benché la forza di volontà degli organizzatori tenda a nascondere le non poche difficoltà, è giusto sottolineare come il Genova Film Festival negli ultimi tre anni sia stato costretto a fare i conti con un budget sempre più risicato: «I tagli drastici – spiega Antonella Sica – ci hanno costretti a molti sacrifici perché è davvero difficoltoso fare le nozze con i fichi secchi. Quest’anno, ad esempio, è a forte rischio il consueto appuntamento con la retrospettiva dedicata a una cinematografia straniera. Ma l’importante è continuare a valorizzare i concorsi che ci caratterizzano come festival di qualità in Italia».
Qualità che nei film presentati, anche da chi muove i primi passi nel mondo del cinema, è in costante crescita: «Molto è dovuto all’avvento della rivoluzione digitale, che consente una sorta di scolarizzazione diffusa, grazie a strumenti di ripresa e di montaggio davvero alla portata di tutti. Insomma, anche nel cinema si può sperimentare facilmente, così come se si impugnasse una penna e quasi allo stesso costo. Stiamo assistendo a una vera e propria rifioritura della produzione di documentari, come riscoperta del cinema d’autore: i film maker, più e meno esperti, si sentono molto più attratti dal racconto della realtà piuttosto che dalla fiction».
Simone D’Ambrosio
[foto di Diego Arbore]