L'impianto chiuso ormai da 6 mesi è stato sottoposto ad una revisione completa
La funicolare di Sant’Anna che collega Piazza Portello con la Circonvallazione a monte – chiusa da più di 6 mesi per l’esecuzione dei lavori di manutenzione ventennale – a breve dovrebbe finalmente riaprire.
Gli interventi di restyling sono infatti completati ed ora si attendono le autorizzazioni necessarie per effettuare il collaudo e ripristinare il servizio.
<<Una notizia positiva che i cittadini attendevano – spiega Michele Razeti, presidente del Municipio Centro Est – alcuni commercianti mi hanno espresso il loro disagio per aver subito delle ripercussioni economiche, a causa dell’assenza di questo servizio>>.
Oltre alla revisione completa della sala macchine e al restauro delle cabine, si è approfittato dell’occasione per rifare completamente i carrelli ed il gruppo ruote delle vetture. Lavori che se non fossero stati realizzati ora, nel prossimo futuro, si sarebbero comunque resi necessari.
Gli interni delle cabine sono stati modificati in modo tale da aumentare il numero di passeggeri. Ma non solo. I tecnici infatti, grazie ad alcuni interventi già eseguiti, stanno studiando la possibilità di rendere più veloce il servizio.
<<È davvero significativo che nel compiere questi lavori si sia guardato, non solo alle esigenze contingenti, ma anche alle prospettive future>>, sottolinea Razeti.
La funicolare di S. Anna è la più antica di Genova, venne inaugurata il 26 novembre 1891 con finalità turistiche per collegare il centro città alla collina soprastante.
All’epoca funzionava con un originale sistema di azionamento ad acqua che, sfruttando la forza di gravità, permetteva di far scendere una vettura zavorrata con un cassone pieno d’acqua trascinando, per mezzo della fune, l’altra vettura in salita. All’arrivo nella stazione a valle il cassone veniva vuotato, ed il ciclo si ripeteva.
Il sistema era in apparenza molto semplice, ma in realtà comportava una certa attenzione da parte dei manovratori nel caricare la giusta quantità d’acqua in base al numero di passeggeri presenti sulle vetture, ed un accorto uso del freno, che agiva su di una cremagliera centrale, per evitare che la velocità aumentasse pericolosamente.
Con il crescere dell’urbanizzazione nella zona di Circonvallazione a monte, la funicolare modificò la sua fisionomia trasformandosi in un impianto di trasporto urbano in senso stretto.
Dopo la chiusura della funicolare d’Orvieto, quello di Genova rimase l’unico impianto italiano funzionante ad acqua.
Nel 1975 l’incidente della funivia del Cermis provocò un processo di revisione sulla legislazione degli impianti di funivia e funicolare. In pratica la nuova legislazione, scaturita dalla necessità di maggiori controlli sugli impianti a fune, accomunava, in maniera inspiegabile, le funicolari agli impianti di funivia.
A fine anni ’70 Amt intraprese uno studio per adeguare l’impianto alla nuova normativa.
Purtroppo non si riuscì a salvare nulla dell’originale e si dovette decidere di ricostruire una funicolare elettrica completamente nuova, entrata in servizio nel 1980.
L’attuale impianto, ammodernato nel 1991 in seguito ad un incendio che distrusse la “Vaccheria” – la quasi centenaria stazione a monte della funicolare costruita prevalentemente in legno – ha una portata oraria di circa 900 persone/ora per senso di marcia e trasporta annualmente oltre un milione di persone.
Matteo Quadrone