Nella serata di venerdì 4 novembre, molte auto in sosta vietata lungo la corsia di discesa di via Fieschi sono state multate. Un'operazione pienamente legittima che, tuttavia, fa nascere una riflessione più ampia sulla gestione della mobilità nel centro cittadino e non solo
Caro sindaco Marco Doria, cara assessore Elena Fiorini Anna Maria Dagnino (chiediamo scusa all’assessore Dagnino chiamata prima in causa ma che ha in capo solo la delega alla mobilità mentre quella alla Polizia Municipale spetta alla collega Fiorini),
che fine ha fatto il tanto caro buon senso nella gestione dell’amministrazione di questa città? In una città in costante calo demografico, con una crisi industriale ormai endemica e infiniti nodi irrisolti che spostano sempre “un po’ più in là” qualche barlume di rilancio, basta davvero poco per affossare definitivamente anche quei piccoli segnali di ripresa che, con fatica, alle prese con casse comunali sempre più critiche, si provano a mettere insieme.
Un esempio? Siete davvero sicuri che staccare una sfilza di multe alle auto “non proprio in sosta regolare” lungo via Fieschi, tra le 21 e le 24 di un qualsiasi venerdì sera, per giunta di pioggia, sia davvero il miglior modo di applicare il codice della strada e di occuparsi con cura della nostra povera Genova?
Niente facili populismi, sgombriamo subito il campo da ogni dubbio. Nessuno contesta l’operato degli agenti di Polizia Municipale. Quello che cerchiamo di lanciare da queste righe è un ragionamento “politico”, le multe sono solo un pretesto. Se esistono leggi e regole, è giusto applicarle, con fermezza. Se un auto in sosta selvaggia intralcia il movimento dei pedoni, il traffico pubblico o privato, possibili operazioni di soccorso, nulla da dire. Ma. C’è sempre un ma. Anzi, forse più d’uno. Ma se non si riesce neppure a dare un senso agli accessi sregolati e alle soste selvagge nelle ztl del centro storico durante il giorno, è giusto sfogarsi su una cinquantina di auto la sera, che poco o nessun intralcio creano al traffico cittadino? Ma se per trovare un parcheggio in zona centro anche dopo le 20, bisogna girare decine e decine di minuti in auto per poi arrangiarsi alla bell’e meglio o rinunciare e tornare a casa o dirigersi altrove. Ma, se non ci sono idee né, forse, possibilità per riorganizzare la sosta nel cuore della città in maniera razionale e funzionale. Ma se le nuove norme che regolamentano la movida spingono i genovesi a uscire sempre prima la sera, magari nel classico orario dell’aperitivo, per poi tornare a casa a orari più umani. Ma se dopo una certa ora il trasporto pubblico si dilegua nel nulla neanche fosse la carrozza di Cenerentola. Ma. Siamo sicuri che tutto questo faccia veramente bene alla città? Qual è l’obiettivo finale? Dimezzare le uscite serali? Portare sempre più giovani fuori Genova, la sera, nei weekend, e poi magari definitivamente per il futuro della propria vita perché stufi di una città che continua a contorcersi attorno alle sue inauae? Perché, in fondo, è anche una questione di conti e di convenienza. E’ davvero conveniente far perdere ai genovesi la voglia di rilassarsi un paio d’ore la sera, dopo una settimana di lavoro, e farli tornare, stanchi e depressi, a chiudersi nelle mura di casa solo per staccare qualche multa in più?
Facciamo due conti della serva. La parte alta di via Fieschi, quella che dalla collina di Carignano scende verso piazza Dante, è lunga circa 300 metri. Attestando la lunghezza media di una vettura in circa 4 metri, se stipassimo tutto il lungomarciapiede della corsia di discesa, riusciremmo al massimo a collocare 75 vetture. Ma tra spazi “di respiro” e accessi alle vie laterali, difficilmente troveremo su questo lato di via Fieschi più di 60-65 vetture e, forse, stiamo esagerando. Aggiungiamo pure una decina di vetture che, in qualche modo, potrebbero trovare sosta lungo la corsia opposta, a ridosso di Carignano. Si torna così a 75 che, moltiplicato per le sanzioni da 28,70 euro (se pagate entro 10 giorni, altrimenti si sale a 41 euro) staccate in via Fieschi dove vige il divieto di fermata, fa 2.152,5 euro. E’ vero che ci avviciniamo sempre più alla chiusura dei bilanci e in, tempo di ristrettezze, ogni spicciolo per le casse comunali è ben accetto, ma il gioco vale veramente la candela? E se gli euro diventassero poco più di 5.000 alla settimana considerando anche il sabato sera, e quindi 20.000 al mese, cambia davvero molto? Non gioverebbe di più a Genova applicare un po’ di gratuito buon senso?
Anche questa, in fondo, potrebbe essere una politica di micro-economia cittadina. E pazienza se i bus della linea 635 in servizio serale per via Fieschi sono costretti, per qualche metro, a un improvvisato senso unico alternato. O no?
Simone D’Ambrosio
Credo si sia perso di vista anche quel barlume di civiltà, a scapito del diritto/dovere di svago.
Forse non saranno le “cinquanta” auto in via fieschi a fare la differenza, ma non si può urlare all’anarchia e fregarsene delle regole.
Forae chi parcheggia in soata vietata, sui marciapiedi, in mezzo la strada oltre che segno di inciviltà e segno di mancato rispetto per chi abita in centro e viene quotidianamente intralciato nel parcheggio: solo un esempio, in piazza dante le auto intralciano i parcheggi blu area lato tonitto e non solo per i residenti, costretti a chiamare i vigili ogni sera, ma anche chi riapetta le regole.
Il diritto di svago non si mettr in discussione, il riapetto per la città e per le regole si.
Sono poi d’accordo con tutti i problemi che affliggono queata città, ma la risposta non è e non può essere questa.
Marco Salvadori