Il Galata è uno dei musei più accessibili d'Italia: persone non udenti e non vedenti possono visitarlo grazie ad audioguide e mappe tattili. Ripercorriamo la storia di questa eccellenza genovese
Agosto 2007: a tre anni dall’inaugurazione, il Galata Museo del Mare attua il suo primo progetto di accessibilità grazie alla nuova dotazione di audioguide, che permettono ai visitatori di effettuare l’intero percorso dei quattro piani del Museo. Al momento in lingua italiana, nei prossimi mesi è in programma anche l’installazione di audioguide in lingua inglese.
Tra queste apparecchiature vi sono inoltre sei guide multimediali destinate a visitatori non vedenti o ipovedenti, realizzate su progetto di Lidia Schichter in collaborazione con il Comune di Genova, il Dipartimento di Ingegneria Biofisica dell’Università di Genova e l’Istituto David Chiossone.
Novembre 2007: la Regione Liguria sottoscrive un protocollo d’intesa con il Ministero dei beni culturali per garantire l’accessibilità dei principali siti artistici e culturali del territorio. Al momento, la Liguria è la sola Regione italiana ad aver sottoscritto questo atto pubblico, per il quale riceverà dalla Regione 300.000 €: una somma necessaria sia per adeguare le infrastrutture sia per la formazione del personale. L’accessibilità non riguarda solo l’abbattimento delle barriere architettoniche per i disabili motori, ma anche strumenti che consentono a non udenti, non vedenti e ipovedenti di fruire del patrimonio culturale cittadino.
La Regione ha al momento erogato solo una parte della cifra stanziata – ovvero 300.000 € – necessaria sia per adeguare le infrastrutture sia per una formazione adeguata del personale.
Novembre 2012: il Galata Museo del Mare presenta il Progetto Accessit, un sistema di segnaletica per non vedenti e non udenti che si aggiunge alle già presenti audioguide e alla mappa tattile posizionata sulla terrazza Mirador (dimensione 95 x 65 cm, altezza 1,60 m). Una nuova iniziativa che ha reso il Galata il primo museo italiano accessibile ai non vedenti, ipovedenti, non udenti e ipo-udenti.
IL PRESENTE
Pioniere di accessibilità, il Galata Museo del Mare ha attualmente attive diverse agevolazioni per i disabili che vogliono visitare autonomamente lo spazio, e che si integrano anche con i progetti di didattica museale. A riassumerli per noi Franca Acerenza, responsabile della didattica al museo: «Nell’ingresso vi è un monitor dove scorrono immagini del museo, le attività proposte, gli eventi, le manifestazioni e le reti che il museo sostiene a livello nazionale e internazionale. A ogni piano sono stati installati video che mostrano in anteprima immagini delle collezioni e le mappe di orientamento. Inoltre il museo è dotato dei seguenti dispositivi per i diversamente abili: audioguide per non vedenti e ipovedenti; dispositivi di amplificazione ad induzione magnetica per ipoudenti; mappa tattile MIRAgenova; guida tattile del Galata; scooter elettrico o carrozzina per persone con disabilità motoria; visite guidate per non vedenti; visite guidate per disabili».
In dettaglio, sono dislocati in vari spazi all’interno del museo impianti di amplificazione a induzione magnetica, che permettono ai portatori di apparecchi di non ricevere interferenze acustiche sia in caso di visita senza audioguida sia con l’eventuale audioguida. I non vedenti possono beneficiare di una guida multimediale del museo e una mappa tattile, che presentano l’interno del Galata e le principali informazioni sui punti turistici visibili dalla terrazza panoramica Mirador.
Come funzionano queste apparecchiature? Quando il visitatore si trova in prossimità di un luogo interessante, grazie a un sistema di localizzazione a radio frequenza, la guida ne segnala la presenza, lo descrive e fornisce riferimenti relativi sulla sua posizione rispetto alla sala e alla struttura per favorire ulteriormente l’orientamento. Inoltre, i sensori permettono di segnalare anche punti di bivio del percorso e servizi. Gli impianti di amplificazione sono a cura della ditta Omnia Com di Roma, mentre le mappe tattili e le guide multimediali sono a cura di Happy Vision, realizzate su progettazione di Lidia Schichter.
Più in generale, qual è il punto della situazione “accessibilità nei musei”? «Molti musei genovesi si sono adeguati alle direttive sull’accessibilità ma non tutti hanno raggiunto gli obiettivi richiesti. Sono necessari fondi europei per gli interventi riguardo il superamento delle barriere architettoniche e fondi regionali o comunali per progetti di accessibilità culturale. Occorre pianificare le azioni di accessibilità e condividerle con le associazioni che si occupano delle diverse disabilità. Con l’allungamento della vita attiva occorre pensare a un’accessibilità non solo rivolta alle disabilità certificate, ma al naturale venir meno della risposta sensoriale dovuta all’età avanzata. Ad esempio pannelli didattici in un carattere chiaro e leggibile, impianti di amplificazione per persone con riduzione dell’udito, punti di sosta, ecc».
Marta Traverso