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Il “Giglio ad ananas”: una pianta sudafricana dalla spettacolare fioritura estiva

Una bulbosa particolarissima e poco diffusa, dalle infiorescenze imponenti e dalle colorazioni inusuali . Ecco i consigli per la coltivazione


5 Luglio 2015Rubriche > Oltre il Giardino

1Questa settimana ci occuperemo di una pianta, in particolare di una bulbosa, poco nota ma esteticamente molto interessante. In Italia non l’ho mai vista crescere e per questo vale la pena di parlarne nel nostro articolo. Anche chi non è esperto o non coltiva abitualmente bulbi potrà infatti conseguire, grazie alla sua sperimentazione, ottimi risultati. Il Giglio ad Ananas, come viene spesso chiamato a causa della particolare forma del fiore, è una pianta appartenente alla famiglia delle Hyacinthaceae dall’aspetto esotico ed originariamente proveniente dal Sud Africa. Il nome scientifico con cui la si individua normalmente è Eucomis.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAQuesta bulbosa, introdotta in Europa nel diciottesimo secolo, ha avuto ampia diffusione solo da una quindicina di anni a questa parte, quando si è iniziato a scoprire che si adatta meglio di quanto si credesse al clima continentale. Inoltre è risultata essenza meno delicata di quanto l’apparenza suggerisca e persino di facile coltivazione nei giardini privati.

La pianta produce un cespuglio di foglie verdi scure, lussureggianti e dall’aspetto tropicale. Il fiore, dalle molteplici infiorescenze tubolari sovrapposte, si sviluppa lentamente e dura a lungo nel corso dei mesi estivi, appassendo solo gradualmente e nel tempo. Ciò garantisce una fioritura prolungata, che dura generalmente per tutto il mese di agosto e settembre, quindi dalla tarda estate fino all’inizio dell’autunno.

3Dal punto di vista colturale, l’Eucomis può crescere direttamente in terra piena, come altre bulbose estive e più delicate, predilige però terreno sciolto, ben drenato e pienamente esposto al sole. Nelle zone a clima continentale o comunque molto freddo in inverno, si suggerisce invece di piantarla in vasi di grandi dimensioni da porre in serra durante le stagioni di riposo vegetativo. I bulbi devono essere collocati in profondità nel terreno, circa a venticinque-trenta centimetri dalla superficie. Questa precauzione limiterà gli eventuali danni dovuti a gelate improvvise. Sempre per tale fine ed in aggiunta a quanto detto, si suggerisce di non lesinare sulle pacciamature, da ripetere durante la stagione invernale, con foglie, composto o persino, qualora il clima abbia da volgere di colpo al freddo intenso, con strati di pagine di quotidiani.

4Passando ora a suggerire alcune tipologie di facile coltivazione e che garantiranno, anche al neofita, ottimi risultati, possiamo menzionare le seguenti. L’Eucomis bicolor è una delle varietà più diffuse, con spighe di uno strano color verdastro, terminanti in propaggini marroni, e con foglie nastriformi verde chiaro. La varietà Autumnalis è simile, dalle fioriture però bianco puro. Raggiunge, a pieno sviluppo, l’altezza di settantacinque centimetri. L’Eucomis Comosa è ancora di dimensioni maggiori, dal portamento imponente e dalle fioriture di lunga durata bianco verdastre intense. La tipologia “Sparkling Burgundy” presenta invece foglie scarlatte e fiori dalle macchie rossastre. Quest’ultima è indubbiamente molto particolare e merita di essere provata, nelle aiuole, in abbinamento con altre piante dalle colorazioni affini, verdi scuro o grigiastre.

6La più spettacolare tra le varietà coltivate e mia preferita è, infine e senza alcun dubbio, la Pallidiflora. Questa è una pianta davvero gigante, dalle enormi foglie a nastro e dalle spighe floreali imponenti che raggiungono il metro e venti di altezza e che sono di un colore verde giallastro particolarissimo. Merita assolutamente di essere piantata come sfondo nelle aiuole, il risultato ricompenserà di ogni dedizione necessaria per farla sviluppare fino alla grandiosa dimensione finale.

 

Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano

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Per informazioni: ema_v@msn.com


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