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Identità e differenza, Rete Danzacontempoligure a FuoriFormato

Spazi collettivi condivisi da linguaggi differenti. Una poetica della presenza che vuole superare gli stili. Ecco la programmazione di danza dal vivo a FuoriFormato, di cui Era Superba è media partner ufficiale, a cura di Rete Danzacontempoligure


22 Giugno 2016Notizie > Fuori Formato

eccepuer-fuoriformato-danzaRete Danzacontempoligure opera a Genova ormai da circa quindici anni, da quando cioè, in occasione di quelli che venivano chiamati i Caffè della Danza, gli artisti coinvolti sentirono la necessità di conversare prima di danzare, provando a unire le forze di ognuno per diventare un interlocutore unico di fronte alle istituzioni, attraverso la promozione e la diffusione della danza contemporanea. Fare rete. Un’azione politica oltre che artistica.

I membri attualmente presenti all’interno di Rete Danzacontempoligure provengono quindi da formazioni differenti: danzatori, performer, insegnanti, promotori e operatori dello spettacolo. Un ventaglio di capacità eterogenee per dialogare con la propria città a partire dalla danza, un linguaggio contemporaneo proprio nella sua non piena adesione alla contemporaneità. Giorgio Agamben scrive che “è davvero contemporaneo chi non coincide perfettamente col suo tempo né si adegua alle sue pretese ed è perciò, in questo senso, inattuale; ma, proprio attraverso questo scarto e questo anacronismo, egli è capace più degli altri di percepire e afferrare il suo tempo”, e Rete Danzacontempoligure, con il suo operato negli anni, si potrebbe appunto inscrivere in questo afflato.

Come già avvenne durante la manifestazione Rolly Days – Danza organizzata dal Comune di Genova nel 2013, in cui la danza contemporanea aveva incontrato l’arte antica dei palazzi nobiliari genovesi, l’occasione di FuoriFormato è per Rete Danzacontempoligure l’opportunità di presentare i linguaggi differenti degli artisti coinvolti. Progetti site-specific dove la danza e l’importanza del gesto coreografico rimangono elementi necessari per affermare la propria identità.

Tra_passato_remoto
Tra_passato_remoto
Soliloquio a due – work in progress studio #1
Soliloquio a due – work in progress studio #1
La marionetta – I fili visibili e quelli invisibili
La marionetta – I fili visibili e quelli invisibili
Ecce Puer
Ecce Puer
BodyCaking®[Belladonna]
BodyCaking®[Belladonna]

È il caso di Koinè Genova, che durante la serata del 28 giugno, alle ore 21.00, presenterà il proprio lavoro Tra_passato_remoto (30′), con Serena Loprevite, Rocco Colonnetta e Alice Montagna. Avvicinarsi, allontanarsi, rincorrersi e afferrarsi, azioni danzate quelle di Koinè Genova che realizzano le proprie performance con una particolare attenzione alla poetica del gesto nel contesto urbano.

La serata del 29 giugno, sempre a partire dalle ore 21.00, vede la presentazione del primo studio breve di MAMIHLAPINATAPAI, La marionetta – I fili visibili e quelli invisibili (15′) – un’indagine sulla relazione. Gli artisti Nicoletta Bernardini e Matteo Alfonso sono l’esempio di come fare rete significhi unire provenienze solo in apparenza lontane. Una danzatrice (Bernardini) e un attore (Alfonso) indagano su come lo spazio esterno possa intervenire sulla loro conversazione danzata.

Nel corso della stessa serata, a seguire, Soliloquio a due – work in progress studio #1 (25’): il lavoro di Francesca Pedullà e Sabrina Marzagalli è la prima tappa di una storia biografica, tra esperienze, organiche e individuali, di cura e pratica. Il corpo della Pedullà, danzatrice unica in scena, andrà a dialogare o coincidere con i disegni e i ritratti corporei della Marzagalli, docente di Anatomia artistica all’Accademia di Belle Arti di Genova. Lo spettacolo è realizzato con il supporto di Progetto Maia 2016, a cura di Teatro Akropolis, di cui torneremo a parlare nei prossimi appuntamenti dedicati a FuoriFormato.

La serata conclusiva del 30 giugno, a partire dalle ore 19.00, propone il lavoro di Davide Francesca e Marco Democratico, BodyCaking®[Belladonna] (35′) per Red Carpet Cake Design®. Con l’installazione sonora di Luca Serra e il corpo di Olivia Giovannini, le decorazioni di zucchero, decontestualizzate dal mondo dei dolci da cerimonia, diventano vestito, fragile gabbia che il corpo prima accoglie e poi rifiuta, ribellandosi ad un canonico concetto di bellezza.

Sempre durante l’ultima serata del 30 giugno viene presentata la performance di Nicola Marrapodi, Ecce Puer (30′). Appartenente a Rete Danzacontempoligure ma anche membro di DEOS – Danse Ensemble Opera Studio diretto da Giovanni Di Cicco, Marrapodi presenta il proprio lavoro in collaborazione con Roberto Orlacchio. Qui il corpo in scena dialoga in solitudine con l’elemento dell’acqua, come ritorno primordiale allo scorrere dei tempi della vita liquida.


Marina Giardina


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