Secondo Federconsumatori se non si interviene contro le speculazioni nel 2012 il tasso rischia di avvicinarsi al 4 - 5 %
Il tasso di inflazione medio annuo per il 2011 si conferma pari al 2,8%, in sensibile accelerazione rispetto all’1,5% registrato per il 201°, secondo i dati resi noti oggi dall’Istat.
“Il dato più preoccupante e grave riguarda l’aumento dei prezzi dei prodotti di largo consumo, quelli appartenenti al cosiddetto “carrello della spesa”, i cui costi sono aumentati mediamente, secondo l’Istat, del 3,5% – si legge in un comunicato di Federconsumatori – Significa una ricaduta, solo nel settore alimentare, di circa +175 Euro rispetto alla spesa media annua indicata dall’Istat in questo comparto, se rapportato invece alla spesa complessiva si tratterebbe di una batosta di 1.032 Euro a famiglia. Da anni non si raggiungevano valori simili che, a dir la verità, appaiono addirittura sottostimati rispetto a quelli dell’O.N.Federconsumatori”.
“È inconcepibile che, a fronte della fortissima caduta dei consumi che si registra da anni, i prezzi continuino a crescere in questo modo. È evidente che le volontà speculative hanno superano ormai ogni limite – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti – Il Governo deve fare qualcosa per bloccare immediatamente questi comportamenti anche disponendo un vero e proprio blocco di prezzi e tariffe. Se non si interviene al più presto in tal senso nel 2012 andrà decisamente peggio. L’aumento di prezzi e tariffe si prospetta già di oltre 2.103 Euro a famiglia. Il tasso di inflazione rischia di situarsi tra il 4 e il 5%”.
“La perdita del potere di acquisto delle famiglie sarà enorme, e questo non potrà che determinare conseguenze negative sull’intera economia, a partire dal versante della produzione – si legge ancora nel comunicato di Federconsumatori – Per questo chiediamo al Governo di avviare controlli a tappeto su tutto il territorio per contrastare le intollerabili speculazioni che vanno avanti da tempo, concentrandosi soprattutto sui beni di largo consumo e sui carburanti ed accelerare i processi di liberalizzazione.”