I tagli all'editoria alla radice della crisi di "Liberazione": da gennaio 2012 il quotidiano di Rifondazione Comunista sarà pubblicato solo via web
Lasciamo stare per un attimo la politica: certo, Liberazione è l’organo di stampa “ufficiale” di Rifondazione Comunista, ma non è l’appartenenza a questo o quello schieramento a determinare come vengono distribuiti i fondi per l’editoria. Limitiamoci dunque a un fatto: con il 2011 si è chiusa la pubblicazione su carta di Liberazione, un fatto che potrà far piacere a chi non ne condivide le idee, potrà far indignare chi le condivide, ma che di fatto ha portato alla luce la crisi della carta stampata e messo a rischio 50 posti di lavoro.
Da oggi – 2 gennaio 2012 – il quotidiano sarà consultabile solo online. E proprio dalla homepage del sito si legge l’appello di tutta la redazione: “Ferie forzate da oggi per i lavoratori di Liberazione. Che invece hanno occupato la redazione e tenteranno di continuare a far uscire il giornale. Non nelle edicole, ma qui in rete. Un’edizione in pdf del giornale di carta. Da stampare, attacchinare, leggere sul proprio computer o diffondere in rete“.
Il taglio del 70% dei finanziamenti corrisponde a 2,5 milioni di euro in meno per il quotidiano, un salasso che ha reso impossibile continuare la normale edizione. Una situazione di crisi che tocca circa 70 quotidiani, che non beneficiando dei “grandi numeri” di testate come Corriere della Sera e Repubblica hanno sulla propria testa lo spettro di una sorte analoga.
Marta Traverso
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