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Il progetto "Valore Paese-Dimore" promosso dall'Agenzia del Demanio prevede che i beni siano affidati in concessione a soggetti privati. A Genova un palazzo nel Centro Storico e un antico magazzino nel quartiere del Molo in vico Palla
Palazzi nobiliari, fari, torri di avvistamento, ville, forti, caserme e altre dimore storiche che si trasformano in alberghi di lusso – seguendo l’esperienza dei “paradores spagnoli”- affidati in concessione a soggetti privati per un periodo di almeno 50 anni (estendibile a 75) affinché li recuperino secondo un piano prestabilito e li gestiscano con un ritorno economico, sia per loro stessi sia per il Demanio.
È il progetto di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico “Valore Paese-Dimore”– promosso da Agenzia del Demanio (che custodisce la ricchezza immobiliare del Paese: 46 mila tra immobili e terreni sparsi in tutto il territorio) Invitalia e ANCI – che si pone l’obiettivo di riconvertire beni di grande pregio storico-artistico in strutture ricettive e culturali, inserite in un network turistico su tutto il territorio nazionale.
Parliamo di circa un centinaio di beni immobiliari di proprietà dello Stato ma gli enti territoriali e gli enti pubblici, invitati a manifestare interesse, potranno richiedere l’inserimento dei propri immobili nel portafoglio di “Valore Paese-Dimore”. In Liguria sono state individuate sei strutture. Vediamole nel dettaglio.
– edificio residenziale: il fabbricato è sito nel pieno centro storico di Genova nel quartiere del molo; è articolato su sei piani fuori terra più un piano interrato e presenta una piccola corte interna (pozzo luce); al piano terreno vi sono locali adibiti a magazzini, mentre il resto dell’elevato accoglie delle abitazioni; il secondo e il quarto piano sono più alti rispetto agli altri con, al secondo piano nobile, ampie balaustre in marmo alle finestre (la scheda reperibile sul sito www.agenziademanio.it non fornisce ulteriori dettagli; la visione di foto e mappa, però, consente di ipotizzare che il palazzo in questione sia il famoso civico n. 19 di via dei Giustiniani).
– magazzino portuale: l’immobile è ubicato in zona centrale nel quartiere del Molo, il più antico nucleo del porto di Genova, limitrofo all’Area dell’Expo e all’Acquario; il bene ricalca la tipologia di altri magazzini coevi della zona: con struttura simile a quella di edifici difensivi, per sopportare le spinte dei carichi presenta muratura a scarpa carichi, in pietra e mattoni di notevole spessore (dai 90 ai 130 cm).
– Caserma Piave ad Albenga: si trova in prossimità della Strada Statale “Aurelia”; le due porzioni d’interesse comprendono complessivamente 13 edifici e sono caratterizzate da due grandi aree libere centrali, una a sud costituita da un campo da calcio, l’altra a nord da un ampio piazzale asfaltato.
– Caserma Camandona a Diano Castello: l’immobile si trova ai piedi delle prime propaggini collinari che caratterizzano tutto l’entroterra ligure; a nord il compendio è adiacente al tracciato dell’autostrada A10 dei Fiori e ad est confina con il torrente San Pietro; il complesso si costituisce di 31 corpi di fabbrica, di dimensioni e funzioni differenti.
– Palazzo della Rovere a Savona: conosciuto anche come Palazzo S. Chiara, è un edificio di ampia estensione, terminato nel Cinquecento e localizzato in posizione pregevole, all’interno del centro storico di Savona, antistante il porto turistico della città e in zona commerciale; la planimetria ad “L”, con corte interna, è variamente articolata e comprende edifici alti fino a cinque piani fuori terra.
– Forte Pianelloni a Lerici: il compendio è ubicato in posizione predominante sull’abitato di San Terenzo, frazione del Comune di Lerici ed è costituito, oltre al Forte, dai terreni ad esso circostanti e da un fabbricato originariamente adibito ad alloggio del custode, facenti parte dell’ex comprensorio militare dei Pianelloni.
«Questo vuole essere un progetto Paese diffuso su tutto il territorio – spiega Aldo Patruno, della direzione nazionale dell’Agenzia del Demanio – che diventa un’occasione di ricettività legata alla cultura. Siamo partiti dai modelli europei ma l’Italia ha una potenzialità in più che caratterizza il nostro patrimonio. Accanto ai castelli o ai conventi abbiamo ville storiche, ex caserme, fari, che consentono di catalizzare un maggiore interesse da parte del mercato al quale noi proponiamo una sorta di partenariato pubblico-privato. Stiamo allargando anche agli enti locali – conclude l’esponente dell’Agenzia del Demanio – le manifestazioni d’interesse sono aperte fino al 31 maggio, abbiamo avuto risposte significative e speriamo di poter dare un primo esito al progetto entro il 2013».
Matteo Quadrone