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Liguria, una palestra vieta l’ingresso ai disabili

La Fisico Mania di Sestri Levante da quest'estate quando ha cambiato gestione, non fa più entrare un ragazzo disabile


27 Ottobre 2011Notizie

 

Accessibilità per tutti? Leggendo questa storia viene da pensare che in Italia i diritti delle persone diversamente abili non siano ancora garantiti a sufficienza.

A Sestri Levante, la denuncia di una madre sul sito di Cittadinanzattiva porta alla luce un episodio alquanto vergognoso a danno di un ragazzo affetto da disabilità motoria.

Il fatto in poche parole è questo: una palestra, la Fisico Mania di Sestri Levante da quest’estate quando ha cambiato gestione, non fa più entrare suo figlio.

La signora Maria Litani, madre di Stefano e Lucia è anche Presidente dell’AISA Liguria Onlus (Associazione Italiana per la lotta alle Sindromi Atassiche).

“Sono la mamma di Stefano, ragazzo disabile che frequenta la palestra da circa 10 anni senza avere mai avuto problemi finora.

Nella Palestra era attivato pure, tempo fa, il progetto Olimpia del Comune che aiutava l’inserimento e avvicinamento dei disabili allo sport.

Stefano va in palestra, non per fare un programma riabilitativo, (quello lo fa all’Acquarone con i fisioterapisti) ma per passare un po’ di tempo al pomeriggio, insieme agli operatori del Comune, quindi sempre accompagnato.

A Luglio è cambiata gestione ed ora i nuovi gestori hanno detto agli operatori di non portarlo più.

Motivazioni: “Perché non ci sentiamo…. perché la palestra non è accessibile, perché la commercialista ci ha consigliato… perché siamo una Associazione sportiva e come soci accettiamo chi vogliamo..da statuto.. nessuno mi può obbligare a far entrare suo figlio… non c’è campanello, non ci sono docce per disabili…”

Tutte queste motivazioni sono false, non reggono. lo scivolo esiste e non c’è bisogno di  campanello, visto che mio figlio è sempre accompagnato. Non va a fare un programma di riabilitazione, chiede solo di poter accedere, così per sentirsi attivo e provare a sollevare qualche peso.

Quando ho detto che anche mia figlia, dopo la laurea che sarà a novembre, aveva intenzione di iscriversi, sapendo che anche lei era in carrozzina hanno detto : “Ahh..no allora no…”

In pratica in quella palestra entrano solo gli alti , biondi occhi azzurri???
Mi chiedo, in un’epoca in cui parliamo di abbattere le barriere, di diritti dei disabili, di superamento dell’handicap, di integrazione… possono succedere tali discriminazioni?

Non porto avanti la battaglia solo per i miei figli, è tutta la società che perde se un pinco pallo qualsiasi si permette di dire: no, qui non entri”.

 

 

Matteo Quadrone

 


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