Sabato 18 maggio, dalle 10.30 alle 18.00, la Maddalena ha sfoggiato i suoi colori e i suoi profumi, tra seminari sul verde pubblico, mostre mercato di piante e fiori, giochi in piazza e visite guidate
Mettete dei fiori sui vostri balconi, questo potrebbe essere il motto di Maddalena Jungle, un’iniziativa promossa dagli abitanti della Maddalena per sconfiggere, con le sue stesse armi, chi definisce il quartiere “una giungla”. Fiori esotici, piante d’appartamento, colori, profumi, risate e impegno sociale per combattere il degrado e regalare, a chi guarda, uno scorcio di vitalità e riscossa.
Organizzata dal consorzio CIV Maddalena e dall’A.Ma – Abitanti della Maddalena, con il patrocinio del Comune di Genova, dell’Assessorato all’Ambiente e del Municipio I Genova Centro Est, la manifestazione ha preso il via da un seminario sull’amministrazione del verde pubblico, che ha visto la partecipazione di esperti e di cittadini, estranei alla burocrazia e coinvolti personalmente, che preferiscono, piuttosto che comprare o prendere in gestione, “adottare” una pianta, un’aiuola (come nel caso degli Angeli col fango sulle magliette) o, addirittura, un giardino intero; perché autocostruzione e partecipazione portano all’affezione, e affezione significa cura e attenzione, come anche Paolo Spotore ha ribadito nella presentazione del progetto DOWN PLASTIC TOWN per i giardini Baltimora.
Sfortunatamente, la riuscita della kermesse è stata ostacolata da una pioggia torrenziale, che ha spaventato i visitatori potenziali. Purtroppo, però, gli intoppi non sono stati solo meteorologici: sebbene l’essenza stessa del Jungle fosse proprio la vendita e l’acquisto di fiori da esporre, subito dopo, sui propri balconi, per colorare le vie e, come Luca Curtaz, presidente dell’A.Ma, scrive sulla pagina Facebook dell’evento, “suscitare anche un po’ d’invidia”, hanno risposto all’invito solo due fioristi (tra cui I Fiori Di Simonetta, costretti a sdoppiarsi tra piazza delle Vigne e piazza della Posta Vecchia). L’adesione mancata non ha solo annullato l’effetto “giungla” desiderato dagli organizzatori, ma lo ha anche snaturato, limitandolo alle piazze più conosciute e frequentate.
Inoltre, il patrocinio da parte del Comune, unito all’esistenza del Patto per lo Sviluppo della Maddalena, avrebbe dovuto garantire ai coordinatori un aiuto, se non economico, quanto meno “materiale”; un aiuto che, soprattutto nel pomeriggio, quando ce ne sarebbe stato più bisogno (spostare sede a ogni evento, smontare i gazebo, caricare la merce sul furgone non sono imprese semplici, sotto il diluvio), non è arrivato. Questo però ha rafforzato la volontà dei cittadini, delle associazioni e delle imprese commerciali che si sono prestate, pronte a ingegnarsi, a scambiarsi soccorso reciproco e a perseverare nel proprio proposito di riqualificazione senza batter ciglio.
Oggettive difficoltà a parte, Maddalena Jungle ha riscosso comunque un buon successo di pubblico, tra abitanti, negozianti della zona (che hanno acquistato piante da esporre fuori da bar e locali) e visitatori di ogni età. L’iniziativa è stata indubbiamente lodevole, così come la tenacia e l’intraprendenza degli organizzatori, di chi vuole migliorare la propria situazione con le proprie idee e con il proprio lavoro; se il pensiero è ciò che conta, gli abitanti della Maddalena possono ritenersi soddisfatti. Perché anche un fiorellino in un vasetto, che faccia capolino da una finestra o bella mostra di sé su un davanzale, può essere sinonimo di primavera, di rinascita.
Giulia Fusaro