Abbiamo intervistato Luca Delucchi, coordinatore di un progetto per creare una mappa collaborativa su internet
Per consultare mappe e itinerari via Internet non esiste solo Google Maps. Open Street Map è un progetto che coinvolge diversi Paesi nel mondo e invita tutti gli utenti a collaborare per creare “dal basso” le loro mappe, sullo stesso modello con cui è strutturata Wikipedia.
Abbiamo intervistato Luca Delucchi, del team italiano di questo progetto.
Come spiegare a un neofita cosa si intende per Open Street Map?
OpenStreetMap è un progetto internazionale collaborativo che crea una banca dati geografica libera. Questa frase riassume tutti i più importanti aspetti di OpenStreetMap: con progetto internazionale collaborativo si intende un progetto dove chiunque di qualsiasi nazionalità può partecipare e il punto di forza è la collaborazione di molti utenti che migliorino di giorno in giorno il progetto stesso.
Lo scopo delle persone che partecipano è quella di creare una banca dati di elementi geolocalizzati. Nato inizialmente per la mappatura delle strade, si è poi iniziato ad inserire qualsiasi altro elemento, ad esempio fermate dell’autobus, farmacie, negozi ecc., che possa essere posizionato in un determinato luogo nello spazio attraverso delle coordinate geografiche. Il fattore più importante è che questi dati sono utilizzabili da chiunque e per qualsiasi scopo, anche quello commerciale, con il solo obbligo da parte dell’utilizzatore di attribuire la paternità dei dati ad OpenStreetMap. L’idea si basa sullo stile di Wikipedia dove gli utenti creano un’enciclopedia liberamente consultabile da chiunque.
In cosa si differenzia una Open Street Map da una mappa di Google, ovvero quella comunemente più utilizzata da chi naviga in rete?
La differenza più importante è che la mappa di Google non è riproducibile liberamente, a differenza di come la maggior parte delle persone pensa e spesso fa infrangendo i termini di utilizzo (si consiglia di leggerli attentamente), mentre OpenStreetMap sì: come detto sopra si può utilizzare per qualsiasi idea vi passi per la testa, anche se ne avrete un ritorno economico, ricordatevi solo di scrivere che quei dati provengono da OpenStreetMap.
I possibili utilizzi svariano dall’uso sul web, alla stampa di mappe cartacee, dall’utilizzo su dispositivi mobili (GPS, cellulari e navigatori) all’uso come base per giochi per computer, tutte applicazioni che altrimenti non potreste fare se non pagando.
Inoltre se inserirete dei dati su Google tramite Map Maker, lo strumento online di Google per l’inserimento di dati geografici sulla loro banca dati, questi diventeranno di proprietà di Google che poi ne potrà fare ciò che vuole… un domani magari impedendovene l’utilizzo.
Come si sta sviluppando il progetto M(‘)appare Genova? Quali zone della città avete già coperto?
Il progetto M(‘)appare Genova è una serie di eventi legati ad OpenStreetMap, iniziato a metà marzo e terminerà a giugno o luglio. Le giornate sono di tre tipologie:
– seminari e conferenze (le prossime 23 Aprile – Università di Genova – Facoltà di Scienze MFN, Dipartimento di Informatica e Scienze dell’Informazione Seminario su OpenStreetMap; 3 Maggio – Università di Genova – Facoltà di Architettura – Geomorfolab Mappare (liberamente) il paesaggio: OpenStreetMap; 5 Maggio – Porto Antico OpenStreetMap e la bicicletta in collaborazione con Circolo FIAB Amici della Bicicletta e Provincia di Genova) dove si introducono alcuni aspetti specifici di OpenStreetMap;
– mapping party (date e luoghi in via di definizione), eventi durante i quali si sceglie una zona da coprire e mappatori vecchi e nuovi si incontrano per raccogliere il maggior numero di dati;
– giornate di promozione (la settimana della Fiera Primavera, dove presso lo stand del Trofeo Fantozzi era presente una mappa realizzata ad hoc per la gara fantozziana utilizzando OpenStreetMap; 12-13 maggio al Marc di Genova quando i
volontari di OpenStreetMap saranno presenti allo stand delle associazioni liguri per il software libero ALID, GOVONIS, TLUG) durante le quali si presenta e pubblicizza il progetto.
Per ora gli eventi di mappatura sono stati solo 2, ci siamo dedicati ad alcune zone tra Brin a Bolzaneto e il cimitero di Staglieno. Per quest’ultima zona vi rimando a un link che confronta la mappa di Staglieno OpenStreetMap con quella di Google Maps, se fai qualche zoom potrai anche vedere le fermate dell’autobus nel nulla cosmico su quella di Google.
Quali competenze è necessario avere per collaborare al vostro progetto? Come è possibile mettersi in contatto con voi?
Non ci vuole nessuna competenza specifica per collaborare, e nessuno strumento particolare se non un pc con connessione a Internet. Per chi volesse contribuire consiglio di leggere questa guida, che è abbastanza esauriente e spiega tutti i possibili metodi di mappatura.
I canali di comunicazione più utilizzati, attraverso i quali ci si può contattare, sono le mailing list, ce n’è una italiana e alcune regionali tra cui quella ligure, quest’ultima utilizzata per l’organizzazione di M(‘)appare Genova. Altro canale molto utilizzato, soprattuto per la documentazione, è il wiki, dove potrete trovare la maggior parte di informazioni su OpenStreetMap.
In che modo una realtà che opera sul territorio (azienda, associazione, ente pubblico ecc) può usufruire di una mappa di questo tipo?
Come già detto gli utilizzi sono i più svariati. Porterò alcuni esempi che ritengo abbastanza significativi.
– Humanitarian OpenStreetMap Team: è una ONG statunitense nata da un gruppo di volontari di OpenStreetMap che da supporto durante situazioni di crisi umanitarie. La più significativa è stata durante il terremoto di Haiti: gli unici dati geografici della zona a disposizione dei soccorritori erano quelli di OpenStreetMap aggiornati minuto per minuto. Grazie a questi dati si sono potute stampare mappe cartacee da utilizzare presso i campi dove si organizzavano i soccorsi, i GPS dei soccorritori erano muniti di mappe derivate dai dati di OpenStreetMap, ed infine erano presenti diverse mappe online con visualizzazioni fatte ad hoc per la problematica con rappresentati tutti gli elementi utili, tipo i ponti crollati o i campi per i rifugiati.
– L’utilizzo dei dati di OpenStreetMap in attività commerciali è sempre più frequente. Anni fa Flickr (solo per alcune zone) e altri portali internazionali avevano incominciato ad usufruire dei dati di OpenStreetMap, adesso ne è molto più diffuso l’utilizzo, come dalla Gazzetta dello Sport per il Giro d’Italia, dal portale del turismo della Regione Lazio, e da molte realtà più piccole. Nel futuro si prevede un continuo aumento di soluzioni Open con i dati prodotti da OpenStreetMap e librerie libere quali OpenLayers e Leaflet. Ad incentivare la soluzione Open contribuiscono sempre di più scelte come quella fatta recentemente da Google Maps di introdurre un pagamento per una certa quantità di suoi dati utilizzati da siti privati.
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