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Genova che funziona: chi va da Google in California, chi progetta robot

Il genovese Marco Marinucci, uno dei 12 italiani che lavorano nella sede californiana di Google, e il professor Giorgio Metta, ricercatore senior presso l’IIT di Genova, si raccontano al festival "L'energia dell'Italia"


28 Ottobre 2011Notizie

 

Il festival “L’energia dell’Italia” organizzato da ANTER (Associazione per la Tutela delle Energie Rinnovabili) si svolgerà il 5 novembre al Palalottomatica di Roma, vedrà la partecipazione del Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini e sarà focalizzato sulla crescita personale e lo sviluppo energetico del nostro paese.

L’obiettivo del festival è dare spazio alle storie di persone che, senza essere famose e nonostante le varie difficoltà, lavorano ogni giorno per costruire il cambiamento e il futuro nostro e dell’Italia.

“Abbiamo pensato L’Energia dell’Italia – ha dichiarato Antonio Rainone, Presidente di ANTER – come un’occasione per raccontare e dar voce all’Italia migliore, che non si arrende alla crisi trasformandola in un’opportunità di crescita e cambiamento. Un evento dedicato a chi è ancora capace di immaginare il futuro e dare concretezza ai sogni di una persona e di un paese.”

Tra le 25 storie di successo che verranno presentate, ci sono anche quelle di due nostri concittadini:

il genovese Marco Marinucci, uno dei 12 italiani che lavorano nella sede californiana di Google, e il professor Giorgio Metta, ricercatore senior presso l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova.

Marco Marinucci è uno dei 12 italiani, su 20mila dipendenti, che è riuscito a superare brillantemente 9 mesi di colloqui di selezione e fa ora parte del team Google di Mountain View in California. È responsabile per le attività di acquisizione contenuti oltre che referente per le attività collegate a Google Books. È fondatore e Direttore Generale della Fondazione Mind the Bridge, un’iniziativa che ha lo scopo di mettere le start-up italiane più innovative in proficuo contatto con le risorse della Silicon Valley. È responsabile del Silicon Valley blog sul Corriere della Sera e fondatore di Venture Camp, la principale conferenza italiana sull’imprenditoria e il venture capital.

La sua esperienza professionale di oltre 15 anni include start-up di progetti VoIP, attività di ricerca sull’intelligenza artificiale e il management di un’impresa internazionale di Ecommerce. Prima di entrare in Google, è stato il General Manager per gli Stati Uniti di Giunti Interactive Labs, il ramo multimedia di uno dei più vecchi editori del mondo, Giunti Editore.
Marco ha un master in Ingegneria con specializzazione in intelligenza artificiale all’Università di Genova e un MBA all’Istituto de Empresa Business School di Madrid, dove tiene seminari sull’imprenditoria.

Da cinque anni l’Istituto Italiano di Tecnologia lavora per “dare l’intelligenza” a un piccolo robot delle dimensioni di un bambino di 3 anni e mezzo che si chiama iCub (da “Cub”, “cucciolo” in inglese). Il robot umanoide, sviluppato nel Dipartimento di Robotics, Brain & Cognitive Sciences, potrà svolgere in futuro compiti che per un uomo possono essere molto pericolosi, oppure aiutare i nostri anziani a vivere meglio.

Ma quali sono le sfide e le energie, mentali e fisiche, per trasferire ciò che rende umano un essere vivente a un piccolo straordinario insieme di tecnologia? Per costruire progetti complessi, si parte dall’osservazione della natura e in questo caso si parte proprio dall’osservare come “funziona” un essere umano.

Lo racconterà al pubblico Giorgio Metta, ricercatore senior presso l’IIT dal 2006, e responsabile del progetto iCub al quale lavora con un gruppo internazionale di scienziati provenienti da differenti discipline quali neuroscienze, psicologia e robotica. Giorgio Metta, con un’esperienza di lavoro presso il laboratorio di intelligenza artificiale del Massachusetts Institute of Technology, è inoltre ricercatore all’Università di Genova dove insegna robotica antropomorfica e sistemi intelligenti all’interno del corso di laurea in bioingegneria. È autore di circa 200 pubblicazioni scientifiche.

 

Matteo Quadrone

 

 

 

 

 

 

 


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