Procedono, anche se in ritardo sul tabellino di marcia, i lavori del piano europeo POR per la riqualificazione del quartiere. Ancora nulla di fatto, invece, per l'area ex Boero: il cantiere è deserto
A distanza di qualche tempo dall’ultimo approfondimento, siamo tornati nel quartiere di Molassana per il nostro consueto appuntamento con #EraOnTheRoad e abbiamo verificato lo stato di avanzamento del POR, piano europeo (POR-Fesr 2007-2013) per il restyling della Media Valbisagno (ma anche di Sampierdarena, Maddalena, Prà) per il quale sono stati stanziati 15 milioni di euro. Gli interventi previsti sono andati a confluire tutti in un unico ambizioso progetto, che interessa diverse aree e strutture. Il piano europeo avrebbe dovuto essere realizzato in sei anni e terminare nel 2013, ma nella maggior parte dei casi non è stato così: a Sampierdarena, Prà e Maddalena alcuni interventi devono ancora essere ultimati e sono state chieste proroghe. Molassana non è da meno: all’epoca della nostra prima visita – era l’aprile del 2013 – alcune cose erano state fatte, altre erano in alto mare, come il cantiere dell’area ex Boero. Cosa è cambiato in un anno?
Tanto per cominciare, lo scorso 20 novembre sono finalmente iniziati i lavori di realizzazione della nuova viabilità sulla sponda destra del torrente Bisagno. A ciò seguiranno la costruzione del parcheggio intermodale sul Ponte Fleming e la pedonalizzazione di Via Molassana. Gli interventi sono finanziati con quasi 6 milioni di euro e sono seguiti dalla ditta R.T.I. ING.INS.INT. spa (mandataria) e dalla Falcone srl, Tecnostrutture e Nord Asfalti (mandanti). Il tempo previsto per il completamento delle opere è 488 giorni: se ne riparlerà quindi nei primi mesi del 2015. Il nostro accompagnatore, Gianpaolo Malatesta consigliere comunale PD, ci assicura che i lavori relativi alla sola strada termineranno nel giro di sei mesi, entro l’estate 2014, e dopo si procederà con il resto. Si tratta di uno degli interventi cruciali, perché da esso dipenderanno le modifiche alla viabilità di tutta la zona: aprendo questa strada e traslando il traffico qui, la via interna resterà pedonale e sarà percorsa solo dagli autobus.
«Per quanto riguarda la pedonalizzazione di Via Molassana molti commercianti sono favorevoli, altri sono ancora restii e pare sarà difficile fargli cambiare idea – racconta Malatesta – è normale quando si mette in atto un cambiamento di questo genere. In effetti, perplessità ci sono e riguardano l’attuale forza commerciale dell’asse: si dovrebbe iniziare fin da ora a rivitalizzare la zona inserendo nuove attività e invitando quelle attuali a ricavarsi nuovi spazi come dehors, panchine e spazi fruibili dalla cittadinanza. Bisogna aiutare la formazione dell’arteria pedonale e puntare sugli esercizi commerciali: va benissimo che ci sia anche una banca, ma questa non genera un buon giro di persone e non aggrega».
Abbiamo visitato il cantiere per la nuova strada: l’avanzamento dei lavori è lento, ma le proposte sono buone. Sembra che qui, all’altezza del Municipio, verrà ricollocata anche la vecchia bocciofila e poco oltre verrà creato un collegamento diretto tra strada sul Bisagno e Ponte Fleming. Per quanto riguarda il park, quello attuale sarà modificato e ampliato: si parla un nuovo parcheggio, sia interrato (tre piani) che in superficie (due piani), e di un giardino pubblico.
Attesa anche per l’area che interessa la nuova sede del Municipio. Completato da tempo il trasferimento nei locali di Via Molassana, sono ora in corso i lavori di ristrutturazione della piazza antistante: pavimentazione, isola wi-fi, parco giochi. Anche qui, ci sarà però da aspettare un po’ prima di vederla terminata. Unico cambiamento rispetto al progetto presentato inizialmente, è che al piano terra sarà insediata la polizia municipale, invece della Pubblica Assistenza. Per supplire alla mancanza di ricollocazione di quest’ultima, si provvederà a costruire una nuova struttura, grazie al rimborso d’asta sul POR di 1 milione di euro, da impiegare in strutture pubbliche.
Nel caso del torrente Geirato, sono stati svolti interventi per migliorare lo stato delle strade lungo le sponde del torrente: è stato creato un percorso con ampio marciapiede sui due lati della via, con doppia illuminazione, scarico diretto e piazzette per la sosta, che prosegue fino alle scuole elementari. Questo per incentivare la frequentazione di una zona poco amata dai pedoni, poco attrattiva e di norma legata al transito di mezzi pesanti e tir, che servono le industrie vicine.
Con questi interventi si è voluto agevolare i molti abitanti della zona, nella speranza anche di creare un unicuum con la vicina area ex Boero e Via Bernardini, per la quale si prevede un ampliamento.
Racconta Malatesta: «Le due vie saranno collegate e l’ampliamento di Via Bernardini diventerà obbligatorio: ultimato il cantiere Boero, terminati i lavori sulla sponda del Bisagno, trasformata Via Molassana in pedonale, Via Bernardini diventerà centrale. In primo luogo, perché servirà direttamente il nuovo maxi-complesso Boero; in secondo luogo perché il traffico che attualmente è su Via Molassana sarà dirottato in parte sulla via esterna sul Bisagno e in parte proprio qui. Da strada secondaria, diventerà centrale e assumerà rilevanza assoluta».
Siamo stati anche nel famoso cantiere dell’ex Boero: rispetto alla visita dello scorso anno, va detto che qui poco sembra cambiato. Il cantiere è allestito ma i lavori non sono iniziati, l’area è recintata ma resta vuota all’interno. Qui dovrebbero sorgere una sala multimediale, un auditorium, una biblioteca (sarà trasferita qui la biblioteca Saffi di Via Sertoli, per la quale si dovranno adottare i moderni parametri attualmente già in uso solo alla Benzi di Voltri). Si parlava inizialmente anche di un cinema multisala, ma in realtà questo intervento non verrà realizzato: un cinema nel quartiere c’è, ma è fuori uso dagli anni ’70. Si tratta dell’ex Cinema Nazionale di Via Molassana: durante una nostra intervista (leggi qui), i proprietari privati (famiglie Dongo e Finello) avevano detto di poter pensare a una ristrutturazione dell’edificio solo nel caso di un cambio di destinazione d’uso perché il business dei cinema non è redditizio in questo momento, e perché appunto all’ex Boero sarebbero state aperte nuove sale di proiezione.
Malatesta smentisce, però, questa eventualità e dice che nella Val Bisagno mancano i cinema e i teatri: per ovviare al problema stanno prendendo provvedimenti, coinvolgendo il teatro dell’Ortica e le ex officine Guglielminetti.
In generale, dunque, i lavori del POR procedono, anche se a rilento rispetto alla tabella di marcia, e Molassana – la cui fisionomia è già profondamente cambiata nel corso degli anni – si appresta a subire ulteriori trasformazioni.
Elettra Antognetti