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Multedo, piscina Nico Sapio: dopo due anni il futuro è ancora incerto

I lavori di ristrutturazione non sono mai partiti e la società vincitrice del bando è in rotta con gli uffici comunali. Intanto l’impianto sportivo della delegazione ponentina è preda dell’incuria e del degrado


5 Settembre 2013Notizie

multedo-giardini-lennon-degrado-piscine-sapio-5Poco prima della pausa estiva, durante un sopralluogo di #EraOnTheRoad in diretta Twitter, avevamo promesso aggiornamenti riguardo al futuro della piscina Nico Sapio a Multedo (qui un approfondimento del novembre 2012). Ma l’avvenire dell’impianto ponentino – che in occasione della diretta abbiamo avuto modo di constatare come non goda attualmente di buona salute (vedi galleria foto) – è ancora totalmente avvolto nella nebbia. Insomma, chi sperava di poter mettere i piedi in acqua nel prossimo inverno dovrà rassegnarsi a rimanere all’asciutto quantomeno anche per la futura stagione sportiva che ormai è alle porte.

La struttura di proprietà comunale – che oltre a una piscina da 25 metri comprende una palestrina prenanatoria e campi in erba sintetica per la destinazione promiscua di tennis e calcetto – è stata consegnata il 4 dicembre 2012 all’Associazione sportiva dilettantistica “Nuotatori genovesi”, vincitrice di un apposito bando lanciato da Tursi. Oltre al canone annuale di concessione di poco inferiore ai 15 mila euro, il contratto prevedeva che l’associazione avviasse una serie di lavori di “manutenzione ordinaria e straordinaria, con esclusione delle parti strutturali” già a partire dal febbraio 2013, per poter aprire l’impianto intorno al mese di novembre. Ma i lavori non hanno mai visto luce. “Nuotatori genovesi” lamenta, infatti, che la struttura sia stata consegnata in condizioni diverse da quanto previsto dal bando. In una lettera inviata agli uffici comunali competenti, si parla di mancanza dell’impianto fognario e, addirittura, di possibile presenza di amianto. E per questo motivo si invoca l’intervento del Comune.

«Una situazione alquanto grottesca – commenta l’assessore allo Sport, Pino Boero – poiché non capisco come si possa firmare un contratto senza avere ben presente le condizioni del bene che si sta per prendere in gestione e avere piena consapevolezza dei lavori di risanamento che devo intraprendere».

multedo-degrado-piscine-sapioDietro la motivazione ufficiale ce n’è sicuramente un’altra economica. Ossia l’impossibilità da parte di “Nuotatori genovesi” di reperire i fondi per poter procedere alla ristrutturazione dell’impianto di Multedo. Se da un lato, infatti, il Comune non può più farsi garante di fidejussioni a causa dei vincoli imposti dal patto di stabilità, anche i privati hanno enormi difficoltà a ricevere prestiti bancari per la mancanza di garanzie concrete a copertura dei multedo-degrado-piscine-sapio-2mutui (vedi il caso del Mercato del Carmine ndr).

Un’impasse da cui si potrà uscire solamente attraverso le vie legali, già imboccate da Tursi. Entro metà novembre, dunque, se non verrà trovata una conciliazione che sembra sempre più improbabile, il bene tornerà definitivamente nelle mani del Comune. Che nel frattempo, si spera, avrà già ascoltato il parere dei secondi classificati nel bando di assegnazione e unici altri partecipanti per capire se fossero intenzionati o meno a rilevare l’impianto. Secondo quanto previsto dalla legge, infatti, l’obbligo a subentrare ai vincitori viene meno dopo 180 giorni dal termine della gara: un periodo già ampiamente trascorso. Certo, si potrebbe procedere comunque a trattativa privata ma sembra che l’interesse di “Idea Sport”, unici altri partecipanti alla gara, sia ormai del tutto scemato. Il gruppo di società (che comprendeva tra le altre  Crociera, Andrea Doria, Multedo 1930, Pontedecimo e Anpi Molassana) infatti, aveva presentato ricorso al Tar contro la graduatoria finale ma, in seguito al pronunciamento del tribunale amministrativo a favore del Comune di Genova, aveva rinunciato a proseguire l’impugnazione presso il Consiglio di Stato.

La sensazione, dunque, è che a novembre si dovrà procedere con un nuovo bando, giungendo all’ennesima dilatazione dei tempi. Ma in una storia intricata come questa non è il caso di lanciarsi in previsioni che risulterebbero quantomeno azzardate.

 

Simone D’Ambrosio




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