In pochi giorni è annunciata la possibile chiusura di due musei italiani dedicati all'arte contemporanea: gli ultimi sviluppi da Napoli e Palermo
E poi c’è chi dice che con la cultura e l’arte non si mangia. A Napoli e a Palermo molte famiglie si sfamavano, pagavano affitto e bollette, vivevano grazie all’arte contemporanea: sono i dipendenti (rispettivamente) del Museo Madre e di Palazzo Riso, due poli culturali interamente dedicati all’arte contemporanea.
In pochi giorni si è annunciata la chiusura di entrambi. Prima è toccato a Palazzo Riso, chiuso al pubblico da ormai una settimana: il museo si trova in una delle vie centrali del capoluogo siciliano, e nonostante l’alto numero di visitatori (circa 100.000 nel solo 2009), l’apertura a molti artisti emergenti e il prestigio sul piano internazionale, potrebbe chiudere i battenti a causa di presunte manovre politiche sulla nomina del nuovo direttore.
Nei giorni scorsi si è invece annunciata la possibile chiusura del Madre, aperto sei anni fa e con trenta dipendenti, che per la mancanza di fondi rischia di veder tramontare le sue attività.
Anche a Genova c’è un museo dell’arte contemporanea in una situazione difficile: Villa Croce è da un anno senza curatore, figura indispensabile per coordinare tutte le attività. Nonostante questo, nel 2011 sono state allestite sette mostre con un elevato numero di visitatori.
Marta Traverso
Commento su “Arte contemporanea: Napoli e Palermo perdono i loro musei”