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La proposta dell’assessore Municipale, Michele Raffaelli, sul futuro della piscina “Mario Massa” di Nervi è diventata terreno di scontro politico tra il Pd e la sinistra. Ma l’idea potrebbe tornare in auge grazie a un utilizzo temporaneo dell’area abbandonata da troppo tempo
Alla fine una quadra sulla vicenda della piscina “Mario Massa” di Genova Nervi, si sarebbe trovata: una mozione che prevede la soluzione temporanea d’utilizzo, dopo tutte le verifiche tecniche del caso e l’impegno della giunta a spronare la Regione Liguria nello sblocco di quei fondi europei che sarebbero serviti per rimetterla in sesto. Fin qui tutto bene ma, per capire a fondo la vicenda, bisogna fare un passo indietro.
Per arrivare a questo risultato ci sono voluti tanti mal di pancia, abbastanza da lasciare l’amaro in bocca per parecchio tempo. Un accordo trovato dopo una commissione e una riunione capigruppo in Municipio IX Levante, di fuoco. Perché dietro all’inutilizzo della piscina, ormai chiusa da tempo, si è aperto lo scontro dal sapore politico tra Partito democratico e sinistra radicale. «Difficile pensare il contrario» aveva ammesso pochi giorni fa l’assessore municipale del Pd, Michele Raffaelli. Uno scenario che ricorda fin troppo bene quello della Sala rossa di Palazzo Tursi, dove il sindaco arancione, Marco Doria, spesso si trova tra i due fuochi. Lo stesso si può dire del presidente del Municipio, Nerio Farinelli, anche lui “arancione” e di cui, per questa vicenda, sono state addirittura chieste le dimissioni.
Dopo anni di chiusura e dopo tante proteste da parte dei residenti del quartiere, l’assessore Raffaelli aveva proposto di trasformare la Mario Massa in un campo da “beach volley” in attesa del via libera ai lavori di ristrutturazione da parte della Regione Liguria. Niente da fare: proposta bocciata, nonostante ci fosse il sostegno delle associazioni sportive, nonostante i 7 mila euro che il Municipio avrebbe potuto stanziare. A scrivere il necrologio del campo da beach volley, è stato lo stesso assessore, che ha affidato a Facebook e al gruppo di quartiere il proprio disappunto: «È con rammarico che comunico l’esito della commissione municipale odierna, dove si discuteva una mia proposta che riguardava un utilizzo temporaneo della Piscina Massa. La mia proposta prevedeva una partecipazione del Municipio con €. 7.000,00 alla cifra totale richiedendo al Comune l’impiego dei fondi relativi alla parte restante».
Se per qualcuno il “no” è stato determinato da uno scontro politico, per altri non è affatto così. Lo scrive il consigliere Municipale Federico Bogliolo, di Progresso Ligure, che sui social spiega le sue ragioni: nessuna certezza che si tratti di una soluzione temporanea, con il timore di far sparire la pallanuoto da Nervi e i costi troppo elevati sia per realizzare il campo che per smaltire i rifiuti che al momento si trovano nella struttura. Bogliolo risponde anche a chi lo aveva accusato di essere contrario alla riapertura della piscina: «Sono nato a Nervi, sono cresciuto in quella vasca. Le prime ragazze che ti venivano a vedere durante gli allenamenti, i compagni di squadra, le serate ad allenarsi, i corsi nuoto quando non sapevo ancora nuotare, insomma, tutta la mia vita. Datevi delle risposte».
Anche la sinistra più radicale si è opposta al progetto già finanziato, accusando il Pd di non aver condiviso nulla. Dopo un paio di giorni di stallo, in cui si è gridato allo scandalo, la svolta: prima una visita al Matitone per alcune verifiche tecniche, poi una maggioranza in cui si era aperto uno spiraglio e, infine, la capigruppo durante la quale si è finalmente trovata la quadra con l’utilizzo temporaneo dell’area.
Pace fatta per il bene del quartiere? Non esattamente, perché tra i corridoi del Municipio si dice che dietro alla mozione sulla destinazione temporanea d’uso si nasconderebbe ancora il campo da beach volley, non morto come un vampiro, e che la quadra l’abbia trovata solo il Pd. E, questa volta la mozione potrebbe passare, tra il malumore generale, perché non esistono altri progetti temporanei. D’altra parte, «piuttosto che vedere ancora la storica “Mario Massa” in quelle condizioni avrei preferito farla demolire», dice ancora l’assessore Raffaelli. Insomma, la lite sulla piscina di Nervi è di nuovo dietro le porte e sembra che per questa struttura non ci sia pace.
E gli abitanti di Nervi? Alla fine sono proprio loro i più affezionati alla piscina e davvero non ne possono più di vederla ridotta a una vasca vuota, melmosa e maleodorante. Altro che antichi fasti. Per questa ragione è stato organizzato un presidio in costume per sabato 16 luglio: “NOI vogliamo questa piscina!”. Alla faccia di qualsiasi lite politica, resta l’amarezza per le promesse fatte in campagna elettorale e siamo già alle porte di quella per le Comunali 2017.
Michela Serra
Credo che in questo articolo manchi il punto di vista delle società sportive di pallanuoto impattate da questo immobilismo perenne (in particolare il Quinto e lo Sturla). Nel levante genovese infatti non esiste una piscina regolamentare per giocare a pallanuoto e allenarsi.
Il motivo per cui si è tornato a parlare della Piscina di Nervi è anche per l’intervista al presidente dello Sporting Club Quinto (neo promosso in serie A1) sul tema piscina che potete leggere al link: http://www.scquinto.com/2016/06/piscina-di-nervi-parla-giorgi-abbiamo-lamaro-in-bocca
La notizia di intervista è stata visualizzata da oltre 10000 persone sui social (FB e Twitter) ed oltre 1000 persone hanno letto il comunicato.
Purtroppo nell’articolo non se ne parla….
Saluti
Giancarlo, grazie per la segnalazione. L’obiettivo dell’articolo era fare il punto della situazione sulla struttura e sul progetto di riutilizzo di cui tanto si sta vociferando e su cui la politica, quantomeno a livello Municipale, continua a scontrarsi. Lo spunto che ci fornisci è, comunque, altrettanto interessante: non mancheremo di tornarci su.