Si cerca una risposta alla necessità di mediare il conflitto fra l'abitare e il produrre all'interno della città
Presentazione ufficiale del progetto preliminare del nuovo PUC, oggi pomeriggio in Sala Rossa a Palazzo Tursi. Discussione che proseguirà nella prossima seduta del Consiglio, martedì 6 e forse per la definitiva adozione del progetto sarà necessario un’ulteriore seduta.
In apertura dei lavori il Sindaco, Marta Vincenzi, ha voluto ricordare il percorso lungo e articolato che ci ha condotto fino a qui.
Tra il 2007-2008 l’individuazione degli elementi strategici attorno ai quali la città sarebbe stata chiamata a decidere sul proprio futuro grazie al confronto con città europee dalle caratteristiche simili, città portuali che hanno vissuto una radicale trasformazione post industriale e che si pongono l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile; nel febbraio 2009 una delibera consiliare recepì il primo quaderno di Urban Lab e il documento degli obiettivi, le famose 10 regole d’oro, fra le quali spiccano l’indicazione di “costruire sul costruito”, l’individuazione di una linea verde e di una linea blu, la volontà di realizzare una città d’accesso capace di relazionarsi al meglio con l’esterno. Infine tra gennaio e luglio 2011 è iniziato un percorso di partecipazione che ha promosso numerosi incontri con gli interlocutori del territorio, con la presenza fondamentale dei Municipi.
“La proposta che presentiamo oggi è decisamente migliore rispetto al primo dibattito in commissione”, sottolinea il Sindaco. Una proposta che comunque contiene la previsione che nel regime di salvaguardia – sempre presente nei piani urbanistici – si debba procedere all’adozione di varianti di allineamento.
Il concetto di fondo è “Cambiare durante l’elaborazione ma non fermarsi”. Quindi un work in progress, un metodo di confronto continuo che presenta diverse difficoltà.
“La scelta di aprire subito il percorso di partecipazione è una scelta politica – ribadisce la Vincenzi – e il risultato odierno è frutto del confronto con decine di soggetti diversi”.
Successivamente il Sindaco è passato ad esporre alcuni nodi cruciali, un tentativo di risposta diretta alle polemiche uscite a mezzo stampa in questi giorni.
Per quanto riguarda Fincantieri la possibilità di cambiamento per queste aree è subordinata al tanto sospirato ribaltamento a mare dello stabilimento e alla conseguente liberazione di alcune aree.
“Nell’ultima versione abbiamo ritenuto di indicare alcune funzioni complementari (industria, artigianato, attività commerciali) conservando comunque l’idea iniziale di un parco urbano – spiega la Vincenzi – Ma il ribaltamento a mare resta prioritario perché noi vogliamo che a Sestri Ponente si continuino a costruire navi”.
La domanda fondamentale a cui il Puc è tenuto a rispondere è come riuscire a mediare con efficacia il conflitto tra l’abitare e il produrre all’interno della città. E in questo senso si registrano notevoli cambiamenti.
Con il Puc attualmente vigente infatti un proprietario di un edificio industriale dismesso poteva realizzare una riconversione – da ex fabbrica a residenze – in due modi: attraverso la demolizione e la ricostruzione nello stesso sito; oppure demolendo il fabbricato e trasferendo la superficie agibile in un’altra area sempre nel tessuto urbano, riconvertendo la funzione (nel limite del 70%).
Grazie alla variante del 2009 il trasferimento della superficie agibile rimane possibile ma si è cercato di porre un freno, delimitando le zone destinate alla riqualificazione.
Con il nuovo Puc invece, fermo restando la liceità della demolizione in loco, resta attuabile il trasferimento di superficie agibile all’interno del tessuto urbano, ma la funzione non si potrà più convertire. Il trasferimento viene limitato a specifici ambiti “Previa verifica dell’interesse pubblico – precisa Vincenzi – e non in maniera indiscriminata”. Quindi verranno favoriti i soggetti privati che intendono realizzare dei servizi pubblici. Solo nel caso di una superficie agibile residenziale è consentita la realizzazione residenziale in altri ambiti.
Per quel che concerne il presunto ampliamento delle superfici destinate a nuovi centri commerciali, il Sindaco ha sottolineato come sia un’affermazione falsa perché ad esempio per l’area delle ex Fonderie Ansaldo a Multedo – ormai destinata a funzioni commerciali vista la sentenza del Tar a favore di Panorama spa – il nuovo piano riduce da 12 mila a 7 mila metri quadrati gli spazi disponibili. Per le grandi strutture di vendita di generi alimentari sono previsti 2500 metri quadrati, per le grandi strutture di vendita di generi non alimentari, 7 mila 700 metri quadrati (da cui bisogna sottrarre le aree richieste da Ikea).
Inoltre visti i drammatici eventi alluvionali che hanno interessato Genova, il Sindaco ha voluto ricordare come “Ogni nuovo intervento di trasformazione urbanistica dovrà portare ad un miglioramento del livello di efficienza idraulica. E i piani di bacino saranno il punto di riferimento”.
Infine tra le funzioni ammesse, i parcheggi privati verranno considerati una categoria a sé e sarà possibile realizzarli solo su aree impermeabilizzate.
Matteo Quadrone