Era Superba è il magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, agenda eventi, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

Ospedali genovesi in tilt: vietato sentirsi male

Gli ospedali a Genova sono pieni, troppe richieste di ricovero. La nostalgia ci porta al medico di famiglia che suonava alla porta dopo le 20...


1 Dicembre 2011Notizie

“..sul ponte sventola bandiera bianca”. Non è la strofa di una nota poesia-canzone, è il bollettino di guerra che arriva dai principali ospedali della città, assediati da un numero crescente di malati, stante l’ ondata influenzale arrivata con un imprevisto anticipo.

Già martedì scorso il Direttore Sanitario del Galliera, aveva disposto un blocco temporaneo dei ricoveri ordinari, ieri è toccato al S.Martino e Villa Scassi ha retto, in qualche modo, pur avendo esaurito i 170 letti a disposizione del Pronto Soccorso.

Barelle ovunque, pazienti abbandonati nei corridoi in attese estenuanti, alcune con un record di 7 ore, personale in tilt, questo è il triste scenario in cui sono incappati coloro che, per necessità e non certo per piacere, hanno dovuto ricorrere alle cure mediche del caso.

Si è cercato di dirottare i degenti meno gravi in strutture più decentrate come Voltri, Pontedecimo, Sestri Ponente ma tale provvedimento ha trovato una strenua resistenza sia dei malati che dei famigliari.

Non ha giovato, alla situazione ormai critica, la rottura dell’apparecchiatura per le radiografie dell’ospedale Evangelico di Voltri con i conseguenti ulteriori ricoveri presso altre strutture già allo stremo della recettività.

Certamente “l’Australiana”, arrivata con largo anticipo nella nostra regione, non è stata di aiuto ma la causa principale sono gli effetti della politica dei tagli, specie in una regione che annovera un alto tasso di anziani e scarse strutture sul territorio in grado di offrire un’adeguata accoglienza.

So che è anacronistico, ma quello di cui più si avrebbe bisogno è quella figura, ormai desueta, del vecchio medico di famiglia che, all’occorrenza, terminato il suo lavoro nello studio, metteva i “ ferri del mestiere” nella tipica panciuta valigetta di pelle e veniva a suonare alla porta per visitare “o marotto”.

Adesso, è passato di moda anche il numero 33: nessuna visita, uno sguardo fugace all’insieme e giudicando dal colorito più o mene cereo, vengono prescritti una quintalata di esami dal costo non propriamente simbolico, per non parlare dell’impatto che comportano sulla spesa sanitaria nazionale. E poi parlano di risparmi.

Mai farsi cogliere da malore dopo le 7 di sera: le alternative sono l’ospedale o la guardia medica che, lungi da non voler riconoscere il meritorio lavoro di questo servizio, è spesso affidata a giovani laureati che, nell’indecisione tra una colica renale e una gravidanza extra-uterina, fanno, comunque, riferimento ad un presidio sanitario.

E, allora, lasciatemelo dire: evviva quel medico condotto che ancora esiste in qualche paesino sperduto del nostro paese che rischia, ogni giorno, un aumento incontrollato del colesterolo per le uova fresche di pollaio ricevute, talora, come compenso ma che, col suo carico di umanità, non ti fa sentire un codice, dal bianco al rosso, sperduto su un’anonima barella di uno squallido Pronto Soccorso.

Adriana Morando


  • disagi, ospedali, polemiche, sanità
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • Nulla sarà più come prima
    Nulla sarà più come prima
  • Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse
    Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse
  • Sanità, la Liguria scala 10 posizioni e si assesta sul podio per la qualità del servizio sanitario regionale
    Sanità, la Liguria scala 10 posizioni e si assesta sul podio per la qualità del servizio sanitario regionale
  • Sanità, la Valpolcevera chiede “soccorso”. Casa della Salute ancora al palo, servizi al limite del collasso. La preoccupazione dei cittadini
    Sanità, la Valpolcevera chiede “soccorso”. Casa della Salute ancora al palo, servizi al limite del collasso. La preoccupazione dei cittadini
Altri articoli di questa categoria
  • Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
    Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
  • Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
    Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
  • Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
    Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
  • Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei
    Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2023 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista