Sembra finalmente giunta ad un punto di svolta la delicata vicenda di via Diano Marina a Prà - Palmaro. Per la costruzione della nuova carreggiata autostradale verranno sgomberati e demoliti due palazzi. Ecco le soluzioni proposte ai sessanta condomini coinvolti
Ancora un mese di passione e gli abitanti di via Diano Marina, a Palmaro, potranno finalmente conoscere la valutazione immobiliare dei loro appartamenti, destinati alla demolizione per fare spazio alla nuova carreggiata autostradale in direzione Voltri, che verrà costruita in maniera complanare rispetto all’omologo tratto che conduce verso Genova e sarà completamente insonorizzata. L’intervento è stato richiesto, ormai oltre vent’anni fa, dai comitati locali dei cittadini per porre rimedio all’insopportabile inquinamento acustico di auto e tir che, nei casi peggiori, sfrecciano a poco più di tre metri dalle finestre dei due palazzi che saranno eliminati.
La scorsa settimana, il sindaco Doria e l’assessore Bernini hanno manifestato, al Municipio e ai comitati del Ponente, la volontà di concludere a breve le consultazioni necessarie per passare dal progetto preliminare alla fase esecutiva. Con l’arrivo dell’estate, dunque, i sessanta condòmini coinvolti dall’operazione potranno decidere se usufruire dell’indennizzo proposto da Società Autostrade, che come per la Gronda prevedrà un surplus di 40 mila euro rispetto alla valutazione immobiliare effettiva, per trasferirsi altrove o sfruttare l’opportunità messa in campo dal Comune di una nuova residenza, con una classe energetica superiore, che sorgerà su un terreno pubblico a circa 80 mt in linea d’aria dall’attuale ubicazione dei due palazzi.
Ma dalla Sala Rossa di Palazzo Tursi arriva un’altra importante notizia per gli abitanti di Palmaro. Il vicesindaco Bernini ha, infatti, annunciato che i lavori che interessano la “complanare” sono stati scorporati dall’accordo di programma sulla Gronda, insieme con quelli che interessano il viadotto di collegamento tra il casello di Voltri e il porto. Anche grazie alla pressione dei cittadini, il Comune è riuscito a ottenere la disponibilità di Società Autostrade a rimuovere l’intervento dalla lista dei lavori considerati opere compensative alla realizzazione del nuovo passante, in modo da poter procedere con tempi decisamente più rapidi. Un traguardo importante per una situazione che nacque quindici anni fa, quando gli abitanti di via Diano Marina, invece che optare per i tradizionali pannelli fonoassorbenti, che ormai caratterizzano tutti i tratti “urbani” delle autostrade, scelsero di affidarsi a un progetto molto più complesso che aveva il doppio pregio di risolvere il problema all’origine e di puntare a una più radicale riqualificazione del quartiere, ricomponendo due zone del quartiere prima completamente separate dal passaggio del tratto sopraelevato dell’autostrada e predisponendo una nuova piattaforma verde.
Soddisfazione da parte del presidente del Municipio VII Ponente, Mauro Avvenente: «Finalmente stiamo riuscendo a trasformare questa necessità in un’opportunità per i cittadini di ricollocarsi al meglio. Si tratta di una risposta dovuta a un’esigenza più che legittima da parte di chi da un anno e mezzo a questa parte, pur essendo proprietario degli appartamenti, non può più disporne liberamente perché nessuno naturalmente investe in immobili destinati alla demolizione».
Più freddo Gian Piero Pastorino, capogruppo di Sel in Consiglio comunale: «L’inquinamento acustico è un danno provocato da Società Autostrade ai tempi della realizzazione di questo doppio tratto non complanare. È profondamente scorretto che dopo tutto questo tempo non si sia ancora intervenuti con le dovute opere di risarcimento ambientale previste, nonostante la disponibilità dei fondi».
Parallelamente ai lavori per la complanare, il quartiere di Palmaro e le zone limitrofe potranno beneficiare di un altro intervento di riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico: si tratta dell’elettrificazione del porto di Pra’ – Voltri, grazie a un progetto ispirato a quanto sta già avvenendo al Porto Antico nella zona delle Grazie. «Questo intervento, già finanziato dall’Autorità portuale e che verrà realizzato verosimilmente nell’arco di un paio di anni – ci spiega il consigliere Antonio Bruno, capogruppo della Federazione della Sinistra – consentirà di porre fine all’incessante rumore prodotto dai motori delle navi in sosta ma che necessitano di energia per poter lavorare, ad esempio durante le operazioni di carico e scarico dei container».
Simone D’Ambrosio