Qual è lo stato attuale del cantiere? Alcuni box sono già stati prenotati dai residenti delle abitazioni limitrofe, ma i pegliesi che si oppongono al progetto non si arrendono. La Soprintendenza ha presentato ricorso al Consiglio di Stato, tra pochi giorni si conoscerà l'esito dell'udienza
Qualche tempo fa la chiusura del Cinema Eden di Pegli per la costruzione di box aveva fatto scalpore in città: dotato di sale al coperto e in estate adibito a cineforum all’aperto, era stato smantellato per far posto un silos interrato di 3 piani con 68 posti auto. Chiuso dal 28 giugno 2011, i primi lavori sono iniziati nel maggio 2012 e sembravano non doversi arrestare. Oggi qual è la situazione di avanzamento del cantiere?
Negli ultimi tempi c’erano stati problemi tra la ditta appaltatrice e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, che vincola l’immobile e il giardino in questione. Dapprima, un ricorso da parte della ditta al TAR, che aveva confermato la legalità delle azioni e aveva dato il via libera all’avanzamento dei lavori. Poi, il contro-ricorso della Soprintendenza in Consiglio di Stato per chiedere un adeguamento del progetto alle norme vigenti. Nella diatriba si sono inseriti anche i membri del Comitato pegliese che, pur non partecipando attivamente all’iter legale, ancora lottano affinché il progetto dei box non veda mai la luce. In attesa della pronuncia del Consiglio di Stato dopo l’udienza del 10 dicembre 2013, durante #EraOnTheRoad a Pegli abbiamo parlato con i volontari del Comitato.
Un primo progetto era stato presentato nel 2007, più ampio (box interrato di 4 piani anziché 3) e poi ridimensionato grazie all’intervento del Comitato, che aveva messo in luce il mancato rispetto delle norme preesistenti: «Quel primo progetto non rispettava le distanze dalle abitazioni circostanti previste per legge e presentava una serie di altre mancanze macroscopiche», ricordano.
Sono stati presentati in seguito altri 3 progetti preliminari prima di raggiungere l’accordo su quello attuale. Dopo l’approvazione del progetto esecutivo nel giugno 2011, i lavori sono iniziati nel maggio 2012, a poche settimane dalla scadenza dell’autorizzazione per la costruzione. L’apertura del cantiere è arrivata proprio in concomitanza del cambio della giunta e il passaggio all’Amministrazione Doria, che ha da subito cercato di interagire con il Comitato e i cittadini contrari al progetto, con successo.
Il cantiere non ha avuto vita lunga: poco dopo è stato messo in luce da parte della Soprintendenza un difetto nella procedura con cui era stata concessa alla ditta l’autorizzazione a costruire, con conseguente sospensione della stessa. Infatti, l’Ente aveva dapprima approvato un progetto di massima per il il riassetto dell’area a fine lavori, ma chiedeva di visionare un progetto definitivo che rispondesse a domande come quelle relative alle tipologie di alberi da reimpiantare, al ripristino del cinema e delle attrezzature per il cineforum all’aperto. Alla proposta provvisoria (rimettere i platani senza piantarli nel terreno, visto lo scavo, e inserendoli in grandi vasi: una sorta di maxi-bonsai), la Soprintendenza aveva dato l’ok, ma si riservava il diritto di fare ulteriori studi botanici. Visto che il progetto definitivo non arrivava, c’è stato lo stop e la sospensione del nullaosta. «In tutto ciò – dicono dal Comitato – abbiamo continuato a chiedere che fossero verificate le lacune del progetto, nella speranza di ottenere la sospensione totale dell’autorizzazione».
Dopo questi avvenimenti, la ditta ha fatto ricorso al TAR, contestando il fatto che la Soprintendenza avesse dato ascolto alle proteste dei “vocianti” (in riferimento ai membri del Comitato) e denunciando un ”abuso di autorità” da parte dell’Ente. Il ricorso è stato accolto nel maggio 2013: il TAR ha dato ragione alla ditta, permettendole di proseguire con i lavori, ma i pegliesi che si oppongono al progetto non si arrendono. A ciò è seguito un altro ricorso della Soprintendenza al Consiglio di Stato. L’udienza, come detto in apertura, si è svolta il 10 dicembre 2013 e tra pochi giorni se ne conoscerà l’esito.
Qual è lo stato attuale del cantiere? Alcuni box sono già stati prenotati dai residenti delle abitazioni limitrofe, ma per ora c’è stato solo il taglio di 3 dei 12 platani sani (più uno già malato) nel cortile e l’abbattimento dello schermo per le proiezioni all’aperto. Per il resto i lavori sono fermi. I volontari del Comitato pegliese ci offrono un punto di vista privilegiato sul cantiere, da un’abitazione privata che affaccia direttamente sul sito in questione. Ci raccontano: «Siamo preoccupati perché le problematiche denunciate anni fa sono presenti tutt’ora. Ad esempio, in quanti sanno che il team di progettisti e geologi che svolgono i lavori qui è lo stesso che sta eseguendo i lavori nel cantiere del San Martino? Lì hanno dovuto ricominciare tutto da capo perché si sono resi conto che gli studi erano sbagliati: non era stata presa in adeguata considerazione la presenza del Rio Noce, che scorreva sotto allo scavo. Non vogliamo che succeda qualcosa di analogo. Qui sotto ci sono falde acquifere: l’acqua continuerà a scorrere sotto ai nuovi box, prendendo magari altre direzioni e compromettendo la sicurezza dell’abitato attorno. Vogliamo che vengano fatti studi appositi: gli uffici si limitano a “dare pareri”, mentre dovrebbero esprimere valutazioni vincolanti per la realizzazione dell’opera».
Elettra Antognetti
Questo articolo è stato scritto grazie ai sopralluoghi di #EraOnTheRoad. Contattaci per commenti, segnalazioni e domande: redazione@erasuperba.it