Criticate aspramente le istituzioni: il Municipio Ponente segue solo le direttive che provengono dall'alto mentre il Comune è immobile. A destare preoccupazione, oltre alla scellerata gestione del progetto Por, è l'insediamento abusivo sulla Fascia di Rispetto
Sabato pomeriggio circa 400 persone si sono ritrovate in Piazza Sciesa a Prà per iniziare un nuovo percorso di partecipazione attiva promosso dal Comitato per Prà, dopo l’ennesimo tentativo di instaurare un confronto franco con le istituzioni locali che, ancora una volta, si sono rivelate incapaci di dare risposte concrete alle popolazione del quartiere ponentino. «Lo scopo della manifestazione era quello di richiamare l’attenzione dei residenti di Prà – racconta Nicola Montese, portavoce del comitato – ma in generale di tutto il Ponente, un territorio da anni in sofferenza a causa di problemi endemici mai affrontati con il giusto piglio dalla politica. Quindi, vista la totale non rappresentanza dei “finti politicanti” che siedono in Comune e Municipio, tutti dobbiamo sentirci coinvolti dandoci da fare in prima persona senza più delegare a nessuno le nostre istanze. C’erano circa 400 persone ma per quanto mi riguarda avrei voluto vedere l’intera Prà in piazza. Dobbiamo attivarci concretamente se vogliamo migliorare la vivibilità del quartiere. La nostra è un’iniziativa assolutamente apartitica e apolitica. Non ci servono investiture di alcun genere, anzi proprio il fatto di non essere allineati ci rende particolarmente fastidiosi».
Il sentimento principale che emerge dai racconti del comitato è incredulità mista a rabbia di fronte a situazioni che si stanno trasformando in vere e proprie emergenze sociali. «A Prà c’è un gravissimo problema di sicurezza – spiega Montese – Parlo dell’insediamento abusivo che ospita una cinquantina di famiglie di senza dimora sulla Fascia di Rispetto, in zona isola ecologica. L’aumento dei furti e di altri atti di micro delinquenza alimentano la paura e di conseguenza anche le tensioni». Sabato è partita una raccolta firme spontanea che ha raccolto l’adesione di numerosi residenti. «È una questione che sentiamo bruciare sulla pelle – sottolinea Montese – ma le istituzioni si sono dimostrate irresponsabili perché finora non si sono adoperate seriamente per trovare una soluzione alternativa che coniughi il rispetto dei diritti fondamentali di tutti, cittadini e senza dimora». Anche perché, sommando disagio su disagio, il risultato è un inevitabile aumento della conflittualità con il rischio di scivolare velocemente in una guerra fra poveri, terreno fertile per l’insorgere di pericolosi rigurgiti razzisti che è necessario prevenire prima che sia troppo tardi.
A destare sconcerto sono anche le decisioni assunte in merito al famoso progetto POR. «Una gestione che definire vergognosa è fin troppo poco – accusa Montese – I rappresentanti politici ci hanno deluso completamente. Hanno tenuto in piedi un finto tavolo per lavarsi la coscienza affermando sui giornali di aver garantito la partecipazione dei residenti. Adesso è prevista la realizzazione di 4 corsie che separeranno fisicamente l’abitato del quartiere dalla Fascia di Rispetto: un’autostrada urbana che nessun cittadino praese vuole. La domanda che poniamo all’amministrazione comunale è semplice: a cosa serve 1 km a 4 corsie per ritrovarsi con due “imbuti” nei pressi di Pegli e Voltri? Il risultato sarà un’ulteriore complicazione della viabilità nelle tre delegazioni ponentine».
Il comitato mette sotto accusa il ruolo del Municipio Ponente che «Segue le direttive provenienti dai piani alti mentre, invece, dovrebbe prendere una posizione chiara in difesa degli interessi del territorio e dei suoi abitanti – spiega Montese – Lo stesso presidente, Mauro Avvenente, agisce solo in termini di consenso elettorale. “Ci hanno votato in tanti”, afferma, provando a stoppare sul nascere qualunque critica al suo operato. Ma Prà non si amministra soltanto con i voti, occorre della buona politica, merce rara di questi tempi».
Insomma, i rapporti con le istituzioni locali sono ormai glaciali «Era inevitabile visto il loro comportamento – continua Montese – per quanto riguarda l’insediamento abusivo sulla Fascia di Rispetto le risposte sono state colpevolmente evasive. “Ne abbiamo preso atto” e “abbiamo scritto a chi di dovere”, sono le formule vuote utilizzate da Municipio e Comune. Anche l’associazione “Prà viva”, responsabile della gestione di quelle aree, dovrebbe sollecitare un intervento adeguato, sennò è meglio che si faccia da parte».
Il Ponente, secondo il comitato, è diventato il luogo ideale dove nascondere le magagne della città, in particolare negli ultimi tempi «Tanto qui si può contare su un’appartenenza politica radicata da molti anni – sottolinea Montese – Alcuni elettori, infatti, sembrano avere gli occhi foderati di prosciutto e continuano a dare il loro consenso a personaggi di una presunta sinistra che in realtà rispondono solo ad interessi particolari e di partito».
La parola d’ordine della manifestazione di sabato scorso è «Se vogliamo cambiare le cose, tutti insieme dobbiamo farlo – conclude Montese – Per iniziare ci siamo dati due appuntamenti precisi: Lunedì 7 ottobre organizzeremo dei gruppi di lavoro, composti da cittadini attivi, individuando una lista di priorità tra le numerose tematiche di nostro interesse; infine, il 20 ottobre partiremo con la prima giornata di pulizia dei giardini Capponi nell’area ex Elah di via Cordanieri».
Matteo Quadrone