Era Superba è il magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, agenda eventi, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

Primarie Parlamentari Pd 2012: il regolamento e i retroscena

Uno dei maggiori esperti di primarie in Italia ci ha aiutato a scoprire i retroscena e ad analizzare nel dettaglio le caratteristiche del sistema utilizzato dal Pd: quanto sarà importante la voce degli elettori nel definire le liste dei candidati alla Camera e al Senato?


27 Dicembre 2012Notizie

Bersani PdTutto è pronto per le Primarie che il Pd svolgerà il 29 e 30 dicembre per scegliere i suoi candidati alle prossime elezioni politiche. Nei giorni scorsi è stato reso noto il regolamento e l’elenco dei candidati sul sito www.primarieparlmanetaripd.it. In Liguria saranno presenti quattro liste, associate alle rispettive circoscrizioni provinciali di Genova, Savona, Imperia e La Spezia, a partire dalla quali verranno definiti i candidati parlamentari.

Ma cerchiamo di capire qualcosa di più su quello che si presenta come un sistema inusuale nel panorama della politica italiana.

L’organizzazione di queste primarie è il frutto di un lungo percorso a cui Genova e la Liguria hanno dato un contributo molto importante. Il prof. Fulvio Venturino, uno dei massimi esperti italiani di elezioni primarie ci ha spiegato, infatti, che già nel 2011 un gruppo di giovani esponenti liguri del Pd (WIProgress) aveva elaborato il primo regolamento per estendere questo sistema di selezione dei candidati anche alle elezioni politiche (fino ad oggi si è utilizzato solo per selezionare candidati a cariche monocratiche o il leader della coalizione di centro sinistra).

A partire da quell’iniziativa il gruppo di ricerca di cui fa parte il professore –  Candidate and Leader Selection -, diversi studiosi italiani e alcuni esponenti del Pd, tra cui Giuseppe Civati e Salvatore Vassallo,  hanno lavorato, non senza difficoltà, per rendere possibile la realizzazione di queste primarie parlamentari.

La prima proposta di introdurre un sistema che permettesse agli elettori di contribuire alla selezione dei candidati era stata avanzata all’Assemblea Nazionale del Pd nel gennaio 2012,  ma rimase lettera morta per la chiara ostilità di diversi esponenti della dirigenza nazionale del partito. Sul blog di Salvatore Vassallo è possibile leggere una ricostruzione dettagliata di quell’assemblea.

Oggi le primarie parlamentari sono una realtà, ma quanto sarà importante la voce degli elettori nel definire le liste dei candidati alla Camera e al Senato?
Non tutti i candidati, infatti, saranno scelti dagli elettori… Il regolamento prevede che il 90% della composizione delle liste sia determinata sulla base delle preferenze espresse dagli elettori delle primarie, mentre il restante 10% dei nomi verrà deciso dalla direzione nazionale del partito. La creazione di questo secondo “listino” è stata giustificata dal Pd con la necessità di riservare alcune candidature a personalità con una particolare professionalità, il cui supporto potrebbe essere fondamentale nell’attività parlamentare (costituzionalisti, giuslavoristi, esperti in materie specifiche). Infine, anche i capilista verranno scelti direttamente dai vertici del partito e saranno occupati dagli esponenti politici più rappresentativi ed esperti del Pd.

Per candidarsi è necessario essere iscritti al partito e raccogliere un numero di firme pari al 5% degli iscritti al Pd del 2011 nell’ambito della propria provincia di appartenenza, suddivise in almeno 3 circoli differenti. Per i candidati della provincia di Genova ciò significa ottenere almeno 200 firme.

Secondo il prof. Venturino «dal punto di vista delle candidature le primarie del Pd rappresentano un effettivo cambiamento, perché permetteranno l’ingresso in Parlamento di deputati e senatori in gran parte selezionati sulla base della volontà degli elettori del Pd.»

Il punto più controverso, invece, riguarda il diritto di voto. Per partecipare alle votazioni bisogna essere iscritti al partito o aver partecipato alle recenti primarie per la scelta del candidato premier del centro sinistra, vinte da Bersani.

«C’è un’autentica ondata di primarie per attrarre elettori – osserva il professore – e siccome non è molto appealing questa coalizione, che si è spostata abbastanza a sinistra, io avrei fatto più apertura sul diritto di voto».

Secondo Venturino vi sono circa dieci milioni di elettori del Pdl e della Lega alla ricerca di un partito per cui votare alle elezioni politiche e limitare la possibilità di partecipazione ai soli iscritti o a coloro che hanno già partecipato alle precedenti primarie del Pd è un chiaro veto agli elettori indecisi del centro destra.

Una mossa che da un punto di vista strategico potrebbe non rivelarsi particolarmente adatta all’attuale contesto politico italiano, in cui vi è una vasto gruppo di elettori volatili, le cui preferenze potrebbero incidere in modo rilevante sul risultato elettorale.

 

Federico Viotti


  • politica
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • Prossima fermata Ventimiglia, la paura dell’Uomo Bianco arriva sul confine. La testimonianza di Progetto 20K
    Prossima fermata Ventimiglia, la paura dell’Uomo Bianco arriva sul confine. La testimonianza di Progetto 20K
  • Elezioni, la mutazione genetica dei genovesi, tra la “piccola” vittoria della Lega e il baratro del Centro-sinistra
    Elezioni, la mutazione genetica dei genovesi, tra la “piccola” vittoria della Lega e il baratro del Centro-sinistra
  • Il Ponente al voto tra voglia di autonomia e di riscatto. L’analisi sulle sfide dei prossimi 5 anni e le eredità del passato
    Il Ponente al voto tra voglia di autonomia e di riscatto. L’analisi sulle sfide dei prossimi 5 anni e le eredità del passato
  • L’ultimo giorno di “scuola Doria” finisce senza gavettoni, ma con l’ amaro in bocca per tutti
    L’ultimo giorno di “scuola Doria” finisce senza gavettoni, ma con l’ amaro in bocca per tutti
Altri articoli di questa categoria
  • Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
    Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
  • Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
    Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
  • Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
    Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
  • Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei
    Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2023 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista