Nei prossimi mesi il Consiglio Comunale deciderà se privatizzare l'azienda municipale dei trasporti. Busitalia interessata all'acquisto, ma la maggioranza è divisa
La settimana scorsa si è conclusa con una notizia positiva per AMT. Grazie ad un accordo con Trenitalia è stato mantenuto il biglietto integrato bus – treno fino a fine 2013, comportando però un aumento del biglietto da 1,50 a 1,60 euro. Comune e Regione si sono piegati alla richiesta di 8,5 milioni di euro da parte di Trenitalia rinviando a data da destinarsi la revisione di questa somma che la Giunta ha sempre ritenuto eccessiva. Un buco è stato tappato, ma nel colabrodo AMT sono molti quelli ancora aperti.
È evidente che per la partecipata del Comune il problema principale, come ha ribadito in più occasioni l’assessore Dagnino, è il mantenimento dell’equilibrio finanziario tra costi e ricavi. Il rischio di fallimento dell’azienda – che giunge quando il capitale sociale (3 milioni e 900 mila euro) si riduce più di un terzo – è stato fino ad oggi sventato solo dall’intervento del Comune, com’è accaduto, per esempio, con l’iniezione di 5,5 milioni di euro nell’estate del 2012. Queste soluzioni permettono di tenere in piedi l’azienda, ma sono del tutto inadatte a sostenere nuovi e necessari investimenti in mezzi e infrastrutture per migliorare il trasporto pubblico locale.
In una situazione di generale scarsità di risorse pubbliche la privatizzazione di AMT diventerà quindi un tema fondamentale. Questa possibilità era stata prospettata già nell’estate del 2012 dallo stesso Sindaco Doria poco dopo il suo insediamento, non escludendo che la quota da cedere ad un privato potesse essere anche superiore al 50%. In questi mesi la questione è stata sostanzialmente congelata, ma visto il recente acuirsi della crisi aziendale è diventato particolarmente urgente riprendere il dibattito là dove era stato lasciato.
E probabilmente non saranno cambiate di molto le posizioni dei partiti, con il Pd sostanzialmente favorevole a procedere ad una privatizzazione, frenato all’interno della stessa maggioranza dalla dubbiosa Lista Doria, Fds, Sel e Idv. Chiaramente contrario è il Movimento 5 Stelle, mentre più attendista sembra essere l’opposizione, il cui scopo principale sembra essere più che altro quello di mettere in luce le debolezze della maggioranza.
Alcuni esponenti del Pd si sono dichiarati anche disponibili ad una cessione del 100% delle quote dell’AMT purché questa operazione sia collegata ad un progetto di ampio respiro sulle infrastrutture del trasporto pubblico locale, comprendendo l’allungamento della linea della metropolitana fino a Terralba e la creazione di una tranvia. Vi è il dubbio, infatti, che la semplice cessione di quote con l’obiettivo di finanziare il solo trasporto su gomma possa essere poco strategico per la mobilità pubblica cittadina.
Da tempo circola il nome di Busitalia, un’azienda facente parte del gruppo Ferrovie dello Stato, che ha già acquisito il 100% dell’Ataf (azienda degli autobus di Firenze) e ha in progetto di rilevare anche una quota della torinese GTT, come possibile acquirente delle quote di AMT. Un’operazione su cui però il Sindaco vuole muoversi con molta cautela valutando attentamente vantaggi e svantaggi.
In realtà un primo passo verso la privatizzazione è già stato compiuto. Infatti è in corso un bando per designare un advisor, ovvero un soggetto terzo (solitamente una banca) il cui compito sarà quello di effettuare una valutazione sul valore di AMT, in previsione di una cessione di sue quote ai privati. Questa operazione dovrebbe concludersi già nei prossimi 3/4 mesi.
Per rendere più appetibile il piatto, è stata più volte avanzata anche l’idea di cedere insieme ad AMT parte delle quote di Genova Parcheggi, la società che gestisce i parcheggi a pagamento della città, una delle poche partecipate del Comune che possa vantare un utile. Infatti AMI, l’azienda che gestisce le infrastrutture del trasporto municipale e le rimesse degli autobus, detiene attualmente il 100% di Genova Parcheggi, incorporandola di fatto in AMT.
Su queste basi si muoverà il dibattito politico, nella speranza che tra i vari fattori presi in considerazione possa rientrare anche l’impegno di garantire ai cittadini un servizio di trasporto pubblico a prezzi accessibili che lo rendano una reale alternativa all’uso del mezzo privato.
Federico Viotti