I consiglieri regionali si tagliano il vitalizio, ma a partire dal 2015 e quindi dalla prossima legislatura...
Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la proposta di legge che abolisce i vitalizi per i consiglieri regionali a partire dalla prossima legislatura. Bene, dopo i senatori anche i nostri probi consiglieri regionali legiferano seguendo il modello dei “padri della patria” e con le stesse regole : tutto alla prossima legislatura del 2015 cioè, come dire, pur che non mi tocchi.
Vergogna, vergogna e ancora vergogna. Tutti gli altri “pensionandi” del paese dovranno sottostare da subito alle restrizioni, appena le leggi verranno promulgate, e i soliti privilegiati si fanno normative ad personam”.
Abbiamo cambiato habitus al governo, che risulta sicuramente meno “alternativo” ma la nostra classe politica non dimostra di volersi allineare su questa condotta di ritorno alla moralità ed all’etica, sentimenti che ispirarono la stesura della nostra Costituzione. Si sbandierano slogan di rigore con l’intento dichiarato di riavvicinare la popolazione alla politica: obiettivo raggiunto, nel senso che ci sarà la rincorsa a far parte della “ragion di stato” per poter avere accesso agli stessi agi che fatti uscire con somma calma dalla porta, attendono solo tempi migliori per poter rientrare dalla finestra.
Certi che il sopito spirito risorgimentale non possa riaccendersi in una corale e collettiva protesta, ci trattano come un gregge di pecoroni che vengono indirizzati a destra o a manca a seconda del comodo. Come tali, pecoroni, continueremo a subire perché, diciamolo, noi siamo un popolo di tifosi campanilisti e quando ci affezioniamo ad un’idea o, come in questo caso, ad un partito non lo mandiamo a quel paese neppure davanti alla più becera evidenza. Quindi continueremo col “mugugno” ma poi ci rimangeremo la stessa ritrita minestra sperando in quel miracolo destinato a rimanere vano e, soprattutto, rischiando la ingloriosa fine di un celebre detto: chi vive sperando…
Adriana Morando