La settimana scorsa si è svolta la prima riunione con il coinvolgimento di tutte le associazioni che a vario titolo si occupano di famiglia: dalle famiglie cattoliche all’Arcigay; si apre una fase di confronto per capire le ragioni degli altri, senza pregiudizi
È partito il percorso che porterà all’istituzione del Registro delle Unioni Civili per regolare tutte le forme di convivenza fra due persone che non accedono volontariamente all’istituto giuridico del matrimonio.
La settimana scorsa, infatti, i rappresentanti delle associazioni che a diverso titolo si occupano di famiglia – dal Forum Ligure Associazioni Familiari di ispirazione cattolica alle Famiglie Arcobaleno dei genitori omosessuali – si sono seduti attorno allo stesso tavolo, convocati dall’assessore comunale a Legalità e Diritti, Elena Fiorini.
Un’occasione unica per confrontarsi e capire le ragioni degli altri, senza pregiudizi. Il primo appuntamento di una lunga serie perché il cammino è appena all’inizio. Alla riunione hanno partecipato le associazioni: Arcigay, Forum Associazioni Familiari, Famiglie Arcobaleno, Agedo, Alpim, Aiaf, Anspi, Bethel, Equality Italia, Genova-Gaya.
Ovviamente le posizioni rimangono distanti ma l’obiettivo è il medesimo «Migliorare la vita delle nostre famiglie e dei nostri figli pur partendo da punti di vista diversi – commentano le Famiglie Arcobaleno – Il muro contro muro è generato soprattutto dalla mancanza di conoscenza. Quindi ben venga l’apertura di un tavolo comune».
Un giudizio positivo arriva dal Forum Ligure Associazioni Familiari «L’esperienza è stata davvero utile, il confronto è fondamentale. Anche noi siamo contro le discriminazioni ma crediamo che non sarà con un registro che potranno essere sconfitte».
Particolare soddisfazione è espressa dall’Arcigay Genova «Il programma politico presentato dalla lista Doria sarà rispettato, siamo lieti di constatare la coerenza dell’amministrazione comunale – spiega Ostilia Mulas, Presidente Arcigay Genova l’Approdo – Nonostante le posizioni diametralmente opposte, giudichiamo positivo aver avuto la possibilità di parlarci e conoscerci meglio. La strada del dialogo, per quanto impervia, è l’unica che possa fa cadere gli steccati ideologici e liberarci da pregiudizi che non migliorano la vita di nessuno di noi».
Il Comune di Genova con l’istituzione del Registro delle Unioni Civili e degli strumenti attuativi «Vuole segnare una differenza politica e culturale significativa – conclude Mulas – Auspichiamo che i comuni italiani che lavoreranno in questo senso siano sempre più numerosi in modo da spingere il Legislatore nazionale a non lasciare ancora senza protezioni e tutele un grande numero di coppie e famiglie (ricordiamo la presenza di 100.000 minori coinvolti, secondo i dati ISTAT)».
Matteo Quadrone