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Martedì 23 aprile cittadini e associazioni si ritrovano alle ore 18 in piazza Modena per stringersi attorno al teatro, presidio culturale per eccellenza del quartiere, senza il quale Sampierdarena non può rinascere
La crisi economica genera conseguenze inevitabili quali la carenza di contributi e finanziamenti pubblici destinati alla cultura. Così, a farne le spese sono soprattutto i teatri genovesi, messi in ginocchio e costretti a ricorrere ai contratti di solidarietà. Il caso più celebre è quello del Teatro Carlo Felice ma anche il Teatro dell’Archivolto – che dal 1997 opera negli spazi del Teatro Modena, il presidio culturale per eccellenza di Sampierdarena – ha recentemente maturato la sofferta decisione di affidarsi a questo strumento che prevede una riduzione dell’orario di lavoro ed una proporzionale diminuzione del salario dei dipendenti.
La difficile situazione che sta attraversando l’Archivolto ha radici recenti. Negli ultimi 3 anni il Comune ha fornito un contributo annuale di circa 250 mila euro a fronte di un piano di rientro spalmato in 36 mesi. Tuttavia gli obiettivi contenuti nel piano non sono stati raggiunti e questo ha indotto l’amministrazione comunale ad eliminare il finanziamento.
Il Teatro dell’Archivolto è diretto dal 1986 da Pina Rando e Giorgio Gallione. In quasi venticinque anni di attività ha prodotto più di 100 spettacoli, presentati ed apprezzati in tutta Italia. Inoltre, nelle sale del Teatro Modena, l’Archivolto ospita una stagione variegata, capace di accogliere espressioni artistiche diverse, dal teatro comico d’autore al teatro civile, dalla danza alla musica jazz, al teatro di ricerca.
Per difendere il presidio culturale del quartiere, cittadini ed associazioni di Sampierdarena hanno organizzato un’iniziativa popolare – flash mob ed incontro pubblico – in programma Martedì 23 aprile alle ore 18 in piazza Modena.
«In momenti di crisi c’è ancora più bisogno di teatro – spiegano i promotori: Amici dell’Archivolto, Associazione Commercianti di Sampierdarena, Officine Sampierdarenesi, Amici di Piazza Settembrini – la cultura è vita, senza il suo teatro Sampierdarena non può rinascere, senza il suo teatro non è possibile una ripresa. Vi aspettiamo numerosi ed in compagnia di tante altre persone che, come noi, ritengono che la cultura sia un bene comune da difendere, soprattutto a Sampierdarena».
«Perdere il Teatro Modena vuol dire perdere un pezzo della speranza di cambiamento del quartiere – afferma Gianfranco Angusti delle Officine Sampierdarenesi – Noi siamo nati 1 anno fa come associazione di cittadini impegnati attivamente per risolvere i problemi di Sampierdarena. Il Modena è un simbolo del patrimonico culturale della zona e senza di esso anche i nostri sforzi rischierebbero di essere vani».
«Il flash mob è aperto a tutti – racconta Carolina Sbrillo dell’associazione sportiva dilettantistica Spazio Danza – invitiamo chi vuole partecipare a visionare il video dimostrativo della coreografia (disponibile online all’indirizzo https://www.facebook.com/video/embed?video_id=10200928117031315). Oltre ad una cinquantina di nostri ballerini ci saranno anche i lavoratori del Teatro Modena che in questi giorni hanno provato con noi».
Questo il programma di Martedì 23 aprile ore 18:
– Flash mob, ballo in piazza insieme a Spazio Danza 2
– Tutti in teatro con Mauro Pirovano
– Incontro pubblico: Massimiliano Lussana (Il Giornale) e Raffaele Niri (La Repubblica) incontrano Pina Rando e Giorgio Gallione
Matteo Quadrone