Iniziati nel 2009, i lavori per la costruzione dei tre grattacieli sembrerebbero slittare ancora. Due di essi sono già stati prenotati da Msc, che vi insedierà i suoi uffici. Per il terzo non sembrerebbe esservi ancora alcun acquirente
Ormai è quasi terminato il Centro Direzionale di San Benigno compreso tra via Balleydier, via Milano e via De Marini (che include World Trade Center, Matitone, Torre di Francia, I Gemelli, Torri Piane e Torri Faro). Sono ancora in fase di ultimazione le tre torri che occuperanno il comparto 2. Qui, lato mare, vicino al porto commerciale, è in corso la costruzione del complesso prenotato da Msc, che ha deciso di insediare qui il proprio quartier generale e di incrementare la sua attività sul territorio ligure, in concorrenza con l’altro colosso e competitor di sempre, Costa. Dopo aver inizialmente mostrato interesse per tutto il complesso però, Msc avrebbe fatto passi indietro, dichiarandosi disposta ad acquistare solo due delle tre torri in costruzione (lasciando fuori quella di sud-est, direzione Porto Antico).
Alla luce delle informazioni in nostro possesso non si sarebbe ancora fatto avanti ufficialmente nessun altro acquirente per la terza torre, l’iter avrebbe quindi subito un rallentamento generando una situazione di stallo.
I lavori di preparazione dell’area sono iniziati nel 2008, ma la costruzione degli edifici vera e propria è partita nell’ottobre 2009. Il completamento, stimato in 36 mesi, era previsto per ottobre 2012. Tre torri su una piastra di base di 2,7 mila mq di estensione e 34,19 metri di altezza. Due torri raggiungono quota 89,75 mt, la terza torre 99,00 mt.
Le destinazioni d’uso: direzionale per 15.141 mq SLA-superficie lorda abitabile; residenza per 6.743 mq SLA; commercio per 3.884 mq SLA; parcheggi pertinenziali per 10.540 mq SLA. Inoltre, parcheggi pubblici in struttura e a raso, e archivi comunali, per un totale di 25.768 mq.
Un unico complesso, articolato in tre grattacieli, due dei quali articolati su 12 livelli interni e 2 di copertura, e l’altro su 14 livelli interni più 2 di copertura. Alla base, una piastra –su cui poggiano le torri- che si sviluppa su un’estensione di 2,7 mila mq ed è composta da 9 livelli interni e coperta da una terrazza giardino. Il complesso sfiora i 100 metri di altezza e si estende su una superficie di circa 56 mila mq di superficie edificata, di cui circa 3,8 mila mq destinati a commercio, oltre 15 mila mq ad uso direzionale e circa 6,7 mila mq a residenze. Inoltre, nella piastra di base saranno realizzati un archivio e locali tecnici destinati al Comune di Genova -come deciso da apposita Convenzione stipulata tra enti pubblici e privati coinvolti-, vari posti auto e un parcheggio. Ad occuparsi dei lavori, la società Grandi Lavori Fincosit, ditta romana con una sede anche a Genova, in Via Fieschi.
Come detto, due delle tre torri erano destinate originariamente ad accogliere gli uffici di Msc, mentre la terza avrebbe dovuto ospitare 108 appartamenti, progettati secondo un design moderno e attento alle innovazioni in materia ambientale dagli architetti del prestigiosi studio 5+1 di Genova. Tuttavia ci sono state modifiche in corso d’opera: dopo le voci che riportavano un interesse di Msc anche per la terza torre, le società di costruzione hanno optato per la riconversione dell’ultima costruzione da residenziale a direzionale. Risulterebbe, dalle informazioni acquisite, che l’attuale apparente assenza di un acquirente per la terza torre, stante anche il mancato concludersi della riferita trattativa con Msc, abbia determinato un rallentamento dei lavori. Data l’attuale crisi economica, si porrebbe inoltre il problema da parte di Svim (Società di Sviluppo Immobiliare) e di Fincosit, di collocare sul mercato l’intero terzo edificio.
I LAVORI
«Ho una brutta notizia: non possiamo rilasciare interviste», così ci accoglie il direttore di cantiere, l’ingegner Giuseppe Giacinto, nonostante l’appuntamento preventivamente concordato. Dalla Grandi Lavori Fincosit, dunque, nessuna dichiarazione ufficiale. Dai dati pubblicamente accessibili, veniamo a conoscenza che i lavori, come anticipato in apertura, sono iniziati ufficialmente il 2 ottobre 2009 (con permesso rilasciato il 17 agosto dello stesso anno) e sarebbero dovuti terminare entro il 2 ottobre 2012, ad esattamente 3 anni dall’apertura del cantiere.
I termini sono slittati: inizialmente indicato il 2013 come deadline, anche questa data è slittata e ora si parla di metà 2014. Non prima, a quanto dicono gli operai che incontriamo in cantiere. Gli stessi confermano anche che oggi all’interno del complesso si stanno costruendo solo uffici (tutti open-space, senza pareti divisorie interne, come sono stati voluti da Msc) e il progetto abitativo è venuto a cadere definitivamente. In particolare, raccontano, mentre all’inizio i lavori avanzavano piuttosto lentamente, dopo che Msc si è proposta come acquirente e le trattative si sono concretizzate, i lavori hanno subito una forte accelerazione, almeno per quanto riguarda le due costruzioni già “piazzate”.
Ecco quindi affiorare il fantasma della crisi del mattone, con un’alta percentuale di invenduto in una zona della città già satura di costruzioni e che non è esente da criticità: si pensi al caso degli appartamenti delle Torri Faro che, poco distanti, restano in parte invenduti e potrebbero rimaner tali per diverso tempo, soprattutto dopo il tracollo di Unieco Soc. Coop. La storica cooperativa di Reggio Emilia (attiva dal 1904 e suddivisa in 4 divisioni), avrebbe, da quel che si apprende dai giornali emiliani, un buco nel bilancio di oltre 600 mila euro e più di 1500 dipendenti senza lavoro. Anche se questo non sembra essere il caso del ben più solido gruppo Fincosit (entusiasti, i dipendenti spendono buone parole per i datori di lavoro, attenti alle norme di sicurezza e puntuali nei pagamenti), il momento di crisi generale certo non favorisce il mercato immobiliare, che langue soprattutto a Genova. C’è da sperare che le tre costruzioni vengano ultimate al più presto e che anche per la terza torre si presentino acquirenti motivati. Il rischio è quello, viceversa, di lacerare lo skyline del waterfront e di sovraccaricare San Benigno di un altro grattacielo fantasma.
Elettra Antognetti