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La presenza di un rivo sotterraneo rende necessari ulteriori approfondimenti; nel frattempo, alcuni consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, manifestano la loro contrarietà all’opera e annunciano la presentazione di un ordine del giorno
Si allungano i tempi per chiudere l’iter del contestato progetto per la realizzazione del maxi auto-silos a cinque piani in Piazza Solari a San Fruttuoso, pratica che un mese fa sembrava già cosa fatta. Il rischio idrogeologico in una zona iper cementificata rimane la discriminante fondamentale in grado di far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra. La presenza di un rivo sotterraneo di cui si sono perse le tracce – come da sempre ricorda la “memoria storica” del quartiere – potrebbe cambiare radicalmente le carte in tavola. Adesso i tecnici di Palazzo Tursi sono chiamati a valutare questo elemento.
La Commissione consiliare Territorio, svoltasi la settimana scorsa, ha aperto la porta ad un esito non scontato del procedimento: gli uffici comunali, infatti, stanno esaminando ulteriore documentazione – relativa agli aspetti geologici e di inquinamento ambientale – presentata dal Comitato Protezione Bosco Pelato e Residenti.
«Lo strumento dell’assemblea pubblica in cui il Municipio Bassa Valbisagno ha invitato l’Istituto Contubernio D‘Albertis a rendere pubblico quel che c’era da sapere, con proiezioni e informazioni a disposizione dei cittadini, ha permesso che il dissenso trovasse modo di esprimersi – spiega Giuseppe Pittaluga, consigliere municipale Fds – In quell’occasione, tra gli argomenti sostenuti dagli abitanti, è emersa la testimonianza di un anziano sul corso d’acqua, il piccolo canneto e l’infanzia passata a pescar le rane. Proprio quel ricordo dai tratti bucolici dà origine all’elemento oggi fondamentale».
In Commissione consiliare, soprattutto dopo il sopralluogo e maggiori approfondimenti, si percepisce una nuova sensibilità. È stato sufficiente che i consiglieri comunali si rendessero conto della realtà dei fatti per modificare un primo approccio che in generale pareva almeno possibilista riguardo al via libera ai lavori. Adesso all’orizzonte si profila l’opportunità di una scelta politica in controtendenza capace di decretare lo stop di un iter progettuale quasi concluso. Un precedente importante che farebbe scuola.
Da parte sua l’Istituto Contubernio si è dichiarato pronto a richiedere i danni al Comune in caso di diniego delle autorizzazioni necessarie. Secondo loro il permesso a costruire sarebbe un atto dovuto vista la legittimità del progetto.
Di parere opposto è il comitato che ritiene l’opera non conforme alle norme «Perché non è un parcheggio interrato visto che è fuori terra per oltre 7 metri e nella peggiore delle ipotesi anche per 15 – sottolinea l’avvocato Daniele Granaro – Il permesso di costruire non è un atto dovuto e il mancato rilascio non espone il Comune al risarcimento di danni».
Chi, invece, è convinto che non si possa più tornare indietro è il vicesindaco Stefano Bernini «Noi abbiamo una responsabilità di continuità amministrativa. L’iter di questo progetto era ad un punto tale che non abbiamo potuto assumere un atteggiamento diverso e, sulla base degli elementi che abbiamo, possiamo agire solo su alcuni aspetti che possono mitigare l’impatto dell’opera»
«Per il vicesindaco pare che sia consequenziale approvare e continuare le scellerate scelte dell’amministrazione precedente, dichiarando una continuità che vanifica speranze e progettualità del fantomatico “nuovo corso” che faceva della partecipazione civica alle scelte un cavallo di battaglia – sottolinea Pittaluga, presente alla Commissione consiliare di Palazzo Tursi – Secondo Bernini la faccenda “poteva essere chiusa lì”, all’interno del palazzo, senza avvertir chicchessia e ancora grazie che invece si sono resi disponibili. Come se questo fosse “bontà loro”».
Oggi la situazione, alla luce della seduta di Commissione consiliare, è la seguente: «Fds, Sel, Idv, Lista Doria e qualche consigliere del Pd, oltre che M5s e il consigliere Pdl Guido Grillo, pare siano per un diniego a costruire in linea di massima – continua Pittaluga – A onor del vero il consigliere Claudio Villa ha addirittura chiesto un documento politico in cui si esprima l’inopportunità dell’opera». Dunque il fronte del no viene allo scoperto e annuncia la presentazione di un ordine del giorno. «Vedremo se il consiglio comunale riuscirà ad avere la meglio sul partito del cemento», conclude Pittaluga.
Matteo Quadrone