Si è tenuta ieri la prima seduta del Consiglio Comunale con l'elezione del Presidente Giorgio Guerello e la presentazione delle linee programmatiche da parte del sindaco. Ecco gli approfondimenti e le analisi di "Liberi Tursi"
Si è tenuta ieri alle 14 a Palazzo Tursi la prima riunione del Consiglio Comunale di Genova. Si è trattato di una seduta dai contenuti piuttosto formali, in cui destavano particolare interesse soprattutto l’elezione del Presidente del Consiglio e la presentazione delle linee programmatiche del Sindaco.
La riunione si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del terremoto in Emilia e di due importanti personalità genovesi recentemente scomparse, l’ex consigliere comunale Bruno Delpino e il comandante partigiano Gino Campanella.
Prima di entrare nel vivo dei lavori si è proceduto alla sostituzione – tecnicamente surroga – di tre consiglieri nominati assessori (Bernini, Crivello e Garotta) a causa dell’incompatibilità delle due cariche. Al loro posto sono subentrati i candidati non eletti che avevano ottenuto il maggior numero di voti all’interno della stessa lista. Ha presentato, invece, le proprie dimissioni Pierluigi Vinai, tornato alla Fondazione Carige dopo l’esperienza delle elezioni. Al suo posto è entrato in Consiglio Luigi Grillo.
Al terzo punto dell’ordine del giorno si trovava l’elezione del nuovo Presidente del Consiglio Comunale, una delle questioni che avevano animato il dibattito politico in questi ultimi giorni. Alla seconda votazione è stato eletto Giorgio Guerello, che aveva già ricoperto questa carica nel ciclo precedente. Sull’elezione di Guerello la maggioranza ha votato in modo compatto e ha capitalizzato anche due voti provenienti dall’opposizione (27 voti Guarello, 1 Putti e 13 bianche). Questo nonostante l’Idv avesse manifestato una forte irritazione per la mancata attribuzione di una carica ai propri eletti. La maggioranza per ora sembra essere solida, ma si muove su un terreno scivoloso, poiché, in mancanza di un supporto da parte dei tre consiglieri dipietristi, il suo vantaggio sull’opposizione si ridurrebbe a cinque voti (21 a 16).
Già a partire dall’approvazione del bilancio potranno verificarsi i primi problemi, poiché il coordinatore regionale Giovanni Palladini ha già sottolineato la contrarietà del proprio partito all’ipotesi di un aumento dell’Imu sulla prima casa. Lo stesso Palladini aveva anche rifiutato l’offerta di una delle due vicepresidenze, che sono andate a Pier Claudio Brasesco (Lista Doria) e Stefano Baleari (Pdl). Il regolamento del Consiglio Comunale prevede espressamente che una vicepresidenza vada all’opposizione.
La conclusione di questa prima fase di “composizione” del Consiglio è stata caratterizzata dal giuramento del nuovo sindaco Marco Doria e dalla presentazione della nuova Giunta comunale con la riconferma degli assessori già presentati una settimana fa. Doria aveva chiesto fin dal principio che gli assessori non accumulassero incarichi e si dedicassero in toto al lavoro in Giunta, generando immediatamente difficoltà e polemiche. Alcune di esse sono rientrate, per esempio quella sul caso Oddone, assessore allo sviluppo economico, che dopo le prime reticenze, ha scelto di dimettersi dalla presidenza di Datasiel, la società informatica della Regione Liguria. Resta invece sulle proprie posizioni Isabella Lanzone, che ha deciso di mantenere il proprio incarico presso l’Asl di Udine. La Lanzone sarà assessore part-time al personale, percependo la metà dell’indennità prevista.
La seconda parte della riunione del Consiglio Comunale ha invece toccato aspetti più politici, con la presentazione da parte del sindaco delle “linee di indirizzo politico” della nuova amministrazione comunale. Come ha affermato lo stesso Doria, non si tratta ancora di un vero e proprio “Documento programmatico di legislatura”, che verrà presentato successivamente e sul quale vi dovrà essere una delibera del Consiglio, ma di un’analisi meno formale di tre aspetti: le questioni di fondo che il Comune di Genova deve affrontare; i valori che guideranno l’azione dell’amministrazione; le relazioni di quest’ultima con gli altri soggetti pubblici e privati.
La prima questione di cui ha parlato il nuovo sindaco è stata ovviamente la crisi economica. Marco Doria è stato chiaro: «…per l’Italia, per Genova, per l’Europa e per gli Stati Uniti non si profilano dei tempi da sviluppo economico accelerato». Per questa ragione il Comune dovrà impegnarsi per promuovere lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali, ma al tempo stesso salvaguardare quelle già presenti. Genova è e resta una città industriale e portuale, ma dovrà crescere anche in nuovi settori nei quali presenta grandi potenzialità, come l’high tech, il turismo e la cultura. Altrettanto chiaro è stato il sindaco quando ha riconosciuto che il Comune, in realtà, non possiede competenze specifiche in ambito economico-produttivo, ma che, tuttavia, potrà cercare di esercitare pressioni politiche sulle decisioni che vengono prese a livello nazionale e regionale su questo tema.
La crisi però non è solo economica. È evidente la presenza di un’altrettanto grave crisi sociale e politica. Sul primo versante il nuovo sindaco ha richiamato i principi di equità e giustizia sociale espressi dall’articolo 3 della costituzione e ha sostenuto la necessità di continuare a dare risposte immediate alle difficoltà dei singoli. In questo senso Doria ha affermato di non voler ridurre i servizi ai cittadini nonostante l’esigenza di contenere la spesa pubblica. Al tempo stesso il primo cittadino ha anche richiesto un impegno da parte degli organi comunali e dei suoi membri nel dare un esempio di trasparenza e integrità. Doria ha parlato di cultura della legalità come strumento per ridare dignità alle istituzioni e per contribuire a generare un riavvicinamento tra cittadini e politica.
Altro tema fondamentale nel discorso di Marco Doria è stato l’ambiente. In questo ambito il sindaco prevede un forte impegno del Comune nella messa in sicurezza del territorio. Vi è la volontà di risolvere i problemi alla radice con investimenti ingenti che verranno programmati nel lungo periodo. Questo intervento strutturale comporterà anche la ridefinizione degli stili abitativi e costruttivi che hanno dominato fino ad oggi. In particolare il sindaco ha fatto riferimento al Piano Urbanistico Comunale (PUC) su cui già aveva iniziato a lavorare la giunta Vincenzi e che verrà ripreso dalla nuova giunta, cercando di mettere fine all’eccessivo consumo del suolo pubblico.
Infine si è parlato di relazioni tra istituzioni comunali e altri soggetti pubblici e privati. L’amministrazione deve affrontare problemi complessi e spesso non ha i mezzi per farlo da sola. Per esempio nell’erogazione di servizi assistenziali alle persone hanno acquisito un ruolo sempre più importante le associazioni e le onlus che operano in questo settore affiancando il Comune. Il sindaco ha quindi sottolineato la necessità di coinvolgere maggiormente questi soggetti sia nella lettura dei bisogni esistenti, sia nella progettazione degli interventi. La stessa proposta è stata avanzata per ciò che riguarda i rapporti con gli altri enti pubblici, in particolare Regione e autorità portuale. Infine, Doria ha espresso il preciso intento di migliorare il dialogo con il mondo dell’economia. Di fronte alle richieste delle imprese l’amministrazione deve essere più efficiente. «Non e necessario che la risposta sia sempre positiva, ma deve arrivare con tempi certi e con il massimo della chiarezza» ha detto il sindaco. Su questo punto il Comune dovrà impegnarsi per favorire l’attività imprenditoriale genovese.
Da questa prima seduta emerge senza dubbio la consapevolezza della complessità delle sfide che il Comune di Genova dovrà affrontare, ma al tempo stesso si percepisce la volontà di proporre soluzioni strutturali destinate a risolvere alla radice i problemi. Per ora si tratta ancora di “linee di indirizzo”, ma già nei prossimi giorni con la presentazione del bilancio e con i primi provvedimenti potremo verificare verso quale direzione si orienterà le nuova amministrazione Doria.
Federico Viotti
[foto di Daniele Orlandi]
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