i risultati, se confrontati con il biennio precedente, sono eclatanti. All'ex Giunta Vincenzi va riconosciuto il merito dell'installazione del sistema di controllo ma l'opera non è stata completata: manca ancora l'adeguamento del guardrail
Il tutor installato sulla sopraelevata, una delle strade più pericolose della città, si rivela uno strumento di successo ed in soli 6 mesi abbatte, quasi azzerandoli, i rischi per automobilisti e motociclisti che ogni giorno imboccano la strada Aldo Moro per attraversare la città. I risultati ottenuti dal sistema di monitoraggio della velocità (con il limite fissato a 60 Km/H) – da tutti conosciuto come tutor ma il cui vero nome è Celeritas, frutto del lavoro di Selex Elsag – sono eclatanti.
Nei 6 mesi presi in esame – dal 6 marzo, giorno in cui entrò in vigore, fino al 14 settembre scorso – non si sono verificati decessi e neppure incidenti particolarmente gravi, ovvero con feriti ricoverati in prognosi riservata. In tutto sono stati rilevati 30 incidenti che hanno provocato 20 feriti.
Il confronto con il biennio precedente rende perfettamente l’idea di quanto sia stata determinante l’installazione del controllo con le telecamere 24 ore su 24. Nel 2011, nello stesso periodo preso in esame, si erano verificati 47 incidenti, con 37 feriti di cui 2 in prognosi riservata e purtroppo anche due morti.
Tra il marzo ed il settembre 2010, invece, il numero di incidenti raggiunse quota 70, con 50 feriti (zero in prognosi riservata) ma altri 2 decessi.
La sopraelevata negli ultimi anni è stata scenario di terribili incidenti costati la perdita di numerose vite umane, a causa soprattutto della velocità elevata. Ma occorre non dimenticare le responsabilità attribuibili alla presenza di un guardrail antiquato e pericolosissimo.
Alla ex Giunta comunale guidata da Marta Vincenzi va riconosciuto il merito di aver provveduto a portare a termine la realizzazione del sistema di controllo della velocità sulla strada Aldo Moro. Allo stesso tempo però, bisogna sottolineare che ancora oggi non si è provveduto alla sostituzione del guardrail.
Matteo Quadrone
[foto di Diego Arbore]