I commercianti sono preoccupati, l'amministrazione comunale assicura il massimo impegno per risolvere una vicenda che si trascina dai tragici eventi alluvionali del novembre 2011
Non è ancora terminata la lunga odissea del sottopasso Cadorna, devastato dall’alluvione del 4 novembre del 2011 e da allora mai più ripristinato e messo in sicurezza. A farne le spese, prima di tutto, gli operatori commerciali che lì sotto lavoravano, costretti a peregrinare ospitati sotto tensostrutture, prima in piazza della Vittoria ed ora nei giardini Caviglia.
Eppure, proprio quando il mandato dell’ex sindaco Marta Vincenzi stava giungendo al termine, i negozianti erano riusciti a strappare un accordo con il Comune e speravano di risolvere, nel più breve tempo possibile, una situazione ormai divenuta insostenibile, come ricorda il loro portavoce, Maurizio Brancaleoni «Era tutto pronto potevamo iniziare con i lavori per ripartire a settembre ed invece siamo intrappolati nella burocrazia. Assistiamo al palleggio tra Comune ed Aster ed intanto noi andiamo avanti in perdita».
Nel frattempo già tre attività, sottolinea Brancaleoni, hanno deciso che da agosto smetteranno di lavorare sotto i tendoni «Dobbiamo pagare l’affitto e le utenze senza guadagnare abbastanza per coprire le spese. Non siamo messi bene. So che i nostri architetti ed i dirigenti di Tursi si stanno incontrando, non c’è altro tempo da perdere il Comune deve fare presto».
La vicenda questo pomeriggio è tornata in consiglio comunale grazie all’interrogazione a risposta immediata (art.54) presentata dai consiglieri Francesco De Benedictis (Idv) e Matteo Campora (Pdl).
«Sono passati 8 mesi dall’alluvione e tutto tace – afferma Franco De Benedictis, consigliere Idv – Il sottopasso è ancora oggi sbarrato. I negozianti sono costretti a lavorare sotto i tendoni presso i giardini Caviglia di Brignole, un luogo che, come sappiamo bene, specie nelle ore serali diventa rifugio di sbandati e non garantisce la necessaria sicurezza alle attività commerciali. I ritardi nell’esecuzione dei lavori sembra siano dovuti al mancato accordo fra i soggetti coinvolti nella riqualificazione ovvero Aster, l’assessorato competente e gli uffici tecnici comunali».
I commercianti registrano un drastico calo nelle vendite inoltre, come sottolinea De Benedictis «Per questa soluzione provvisoria pagano ogni mese 200 euro di affitto, altrettanti per il servizio delle guardie giurate ed 80 euro per l’elettricità. Vogliamo avere delucidazioni per quanto riguarda i costi dell’intervento di riqualificazione e soprattutto i tempi necessari».
Senza dimenticare che occorrerebbe pensare anche ad un accesso adeguato per i disabili, perché «Queste persone hanno tutto il diritto a transitare per il sottopasso», conclude il consigliere Idv.
«Il 19 marzo 2012 è stato firmato un protocollo d’intesa fra l’amministrazione comunale ed il Comitato Cadorna – aggiunge Campora, consigliere Pdl – I commercianti si sono impegnati ad anticipare le spese di progettazione ed esecuzione dei lavori che poi verranno scalate dal canone d’affitto che viene versato al Comune. La promessa era di riaprire il sottopasso in breve tempo. Così non è avvenuto ed il protocollo è stato disatteso. Esiste la volontà di rendere effettiva questa intesa? Quali sono i tempi? Inutile dire che è un periodo particolarmente difficile per il piccolo commercio e diverse imprese non riescono più ad andare avanti sotto i tendoni. Se non si procede in maniera spedita i negozianti saranno costretti a dover chiudere bottega e avremo altri lavoratori a spasso».
Ha risposto l’assessore allo Sviluppo economico, Francesco Oddone, che ha difeso l’operato dell’amministrazione «Noi non vogliamo lasciare soli i lavoratori. Il protocollo firmato dalla precedente amministrazione ha piena validità. Oltre all’impegno di anticipare le spese, l’intesa prevedeva che fossero gli stessi operatori commerciali a redigere la progettazione dei lavori. Il progetto preliminare dei loro architetti è stato trasmesso al Comune all’inizio di luglio. Insieme ad Aster abbiamo effettuato dei sopralluoghi per studiare gli opportuni accorgimenti che permettano un intervento con il minor costo possibile, considerato che comunque queste risorse economiche poi verranno scalate dai canoni d’affitto».
L’assessore assicura che Palazzo Tursi è impegnato sulla questione «Sappiamo che la situazione attuale non è sostenibile – afferma Oddone – Però allo stesso tempo non possiamo realizzare un intervento di riqualificazione senza prima essere cautelati in maniera adeguata dai rischi alluvionali. I lavori dovranno rispettare i provvedimenti regionali (quindi l’apposita variante di salvaguardia per le aree alluvionate della ValBisagno, ndr) e le norme del Piano di bacino del Bisagno, come recentemente modificate, per garantire l’incolumità di tutti i cittadini».
Infine, per quanto riguarda l’accessibilità per i diversamente abili, l’assessore non nega che la questione sia inclusa nell’accordo però si tratta di «Un’operazione complicata ed indubbiamente costosa».
De Benedictis ha replicato «Vediamo di fare in modo che tutti gli operatori commerciali siano messi nelle condizioni ideali per svolgere la loro attività lavorativa. L’accesso al sottopasso resta un diritto delle persone disabili e occorre trovare una soluzione».
«Riuscire a riaprire il sottopasso Cadorna prima del 4 novembre 2012 sarebbe un segnale importante – conclude Campora – Invito l’assessore a tenere aggiornato il consiglio in merito all’avvio e alla prosecuzione dei lavori».
Matteo Quadrone
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