L'Associazione 21 luglio Onlus denuncia la discriminazione istituzionale a danno delle comunità rom e sinti; una raccolta firme per chiedere politiche alternative
Una campagna nazionale per dire “Stop all’apartheid dei Rom”. L’ha lanciata all’inizio di ottobre l’Associazione 21 luglio Onlus – che si batte per la tutela dei diritti umani e dell’infanzia – rivolgendosi a quanti nella società civile italiana ancora credono che i diritti dei rom rappresentino i diritti di ogni cittadino e che solo partendo dalla tutela dagli “ultimi” della scala sociale sarà possibile costruire un nuovo Paese.
All’interno della campagna saranno previste una serie di azioni per condannare e denunciare le politiche praticate in diverse città italiane e segnate dalla discriminazione istituzionale, per individuare e proporre le alternative migliori e per sostenere a coloro i quali, anche in campagna elettorale, avranno la forza e il coraggio di parlare di politiche nuove, che prevedano la restituzione di una cittadinanza effettiva a ogni rom.
I “campi nomadi”, costruiti e gestiti da molte amministrazioni locali, sono il simbolo più evidente del recente “apartheid”. Per tale ragione, come prima azione della campagna viene lanciato un appello con raccolta firme indirizzato agli amministratori nazionali e locali che guideranno il nostro Paese e le nostre città dopo le prossime elezioni.
Ad essi viene chiesto un impegno concreto: l’attuazione di nuove politiche per il superamento definitivo dei “mega campi monoetnici”, caratterizzati dalla discriminazione e dalla segregazione. Un gesto che rappresenta un primo impegno concreto per affermare: Stop all’apartheid dei Rom!
Negli ultimi decenni le politiche nazionali e locali rivolte alle comunità rom e sinte sono state contrassegnate dall’esclusione, dalla segregazione, dalla discriminazione, da costanti violazioni dei diritti umani. Famiglie rom allontanate verso il margine della città, azioni di sgombero, proclami minacciosi e violenti: sono questi i segnali più evidenti di un fiorente antiziganismo che ha colpito in diverse città italiane le comunità rom e sinte.
La petizione è firmabile all’indirizzo web http://www.21luglio.org/