Sabato 6 ottobre a Serravalle marcia popolare per chiedere di fermare la costruzione del Terzo Valico
I Lavori per il Terzo Valico – infrastruttura ferroviaria sulla cui utilità persistono numerosi dubbi – questa volta sembrano davvero pronti a partire con l’installazione dei campi base a Trasta, destinati ad ospitare i lavoratori delle ditte impegnate dei cantieri (con buona pace di chi sosteneva che l’opera avrebbe avuto importanti ricadute occupazionali sul territorio genovese).
La notizia è riportata stamattina da “La Repubblica” che sottolinea come il Terzo Valico goda di un sostegno politico trasversale dal Pd al centro-destra. Mentre nella maggioranza le voci critiche non mancano ad esempio quella del consigliere di Fds, Antonio Bruno che commenta così «Come contribuente e prima ancora come politico sono scandalizzato. Chiedo alle forze politiche di fermare questo spreco pazzesco. Invece di ammodernare le linee e costruire il prolungamento della bretella ferroviaria Voltri – Borzoli verso le linee dei Giovi, arrivando a una capacità di trasporto fino a 5 milioni di TEU, il tutto senza fare il Terzo Valico; in pochi anni e non nei quindici previsti».
Poi Bruno aggiunge «La scuola di villa Sanguineti sembrerebbe salva. Nessun ufficio nei suoi locali. Nessun trasferimento forzoso. Ma i cittadini di Trasta e della Val Polcevera non sono salvi dall’inquinamento da amianto e da traffico di camion».
Contestualmente all’imminente avvio dei lavori riparte la mobilitazione del popolo No Tav- No Terzo Valico. Dopo aver respinto, tra il 10 luglio ed il 10 agosto scorsi, centinaia di espropri nei comuni di Serravalle, Arcquata, Gavi, Carrosio, Voltaggio, Fraconalto, Borgo Fornari, Genova, Campomorone e Ceranesi, grazie all’impegno di migliaia di cittadini che hanno fermato i tentativi del Cociv, il prossimo appuntamento è per il 6 ottobre a Serravalle dove si svolgerà una marcia popolare fino ad Arquata al grido “Giù le mani dalla nostra terra” per chiedere di fermare la costruzione del Terzo Valico.
Matteo Quadrone