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Terzo Valico, mozione: rendere funzionali le linee esistenti

Movimento 5 Stelle e Federazione della Sinistra chiedono che, nell’ambito dei lavori del nodo ferroviario, venga realizzato il collegamento Borzoli-Succursale dei Giovi


4 Settembre 2012Notizie > Grandi Opere?

Una mozione presentata dai consiglieri del Movimento 5 Stelle e dal capogruppo della Federazione della Sinistra (Davide Ghiglione) del Municipio Val Polcevera, impegna presidente e giunta ad attivarsi nei confronti del Sindaco di Genova affinché «Venga attuata una moratoria dei lavori del Terzo Valico e affinché venga considerata come prioritaria la realizzazione del collegamento dalla Bretella Voltri–Borzoli-Sampierdarena verso il valico dei Giovi in contemporanea con i lavori del Nodo ferroviario».

Il documento, che sarà discusso prossimamente, sottolinea «A Borzoli sono già previsti gli imbocchi per un tratto di circa 350 metri a servizio del futuro Terzo Valico e proprio questi imbocchi potrebbero essere collegati alla linea di valico di Mignanego».
Evitando così la realizzazione di un’opera che avrà un impatto molto forte sul territorio «Per il possibile dissesto idrogeologico ed il prosciugamento delle falde acquifere, e sulla salute pubblica data la possibile presenza di rocce amiantifere per le quali non è a conoscenza alcun accorgimento per evitare pericoloso inquinamento, a differenza di quanto accennato (seppur in maniera ancora insufficiente) nello studio, ad esempio, per la Gronda Autostradale di Ponente».

Quindi, secondo il Movimento 5 stelle e la Federazione della Sinistra, i lavori per il nodo ferroviario (come già aveva spiegato ad Era Superba l’ingegnere Bruno Marcenaro) potrebbero essere l’occasione per rendere pienamente funzionali le linee di valico esistenti.
Attualmente infatti «Sono in corso i lavori da Voltri a Brignole Terralba del Riassetto del Nodo di Genova, opera totalmente finanziata da RFI per un importo di circa 600 milioni di Euro – spiega la mozione – Quest’opera ha lo scopo primario di utilizzare la Bretella Voltri-Borzoli, costruita negli anni novanta con una spesa di 400 miliardi di vecchie lire e mai utilizzata».
La Bretella Voltri-Borzoli «Fu costruita per dotare il porto di Voltri di un’infrastruttura ferroviaria per il trasporto dei contenitori – affermano i consiglieri firmatari del documento – ma per il fatto che da Borzoli invece di collegare questa bretella con la linea di valico di Mignanego le FS preferirono, con minor spesa, collegarla con la linea di Ovada, nessun treno del Porto di Voltri ha mai percorso tale linea, trovando più comodo la tratta Sampierdarena – valico di Mignanego».

Nel prossimo futuro «Con il nuova tratto di linea previsto dal Nodo che va da Borzoli a Sampierdarena sarà possibile alleggerire e razionalizzare il traffico lungo la linea litoranea e aumentare così la capacità del servizio ferroviario metropolitano», continua la mozione.
In pratica i treni passeggeri da e per Savona–Ventimiglia percorreranno il nuovo tracciato Voltri–Borzoli–Sampierdarena mentre la vecchia linea litoranea sarà utilizzata per un servizio di tipo metropolitano.
«A questo punto sorge però una domanda importante – sottolineano i firmatari della mozione – dove passeranno i treni merci del Porto di Voltri? Tenuto conto che i treni merci provenienti dal Porto di Voltri, se inoltrati nella nuova tratta Voltri–Borzoli–Sampierdarena, implica il fatto che a Sampierdarena il treno dovrà subire un cambio di trazione testa-coda da parte del locomotore, quindi ripartire per il valico di Mignanego o di Pontedecimo, con un inspiegabile disagio ed aumento di costi e tempi del trasporto».

La situazione sopra spiegata deriva dal fatto che la Bretella Voltri–Sampierdarena non è stata collegata a salire verso il nord con la linea di valico esistente (la Succursale dei Giovi).
«Negli anni ‘90 le FS avevano previsto tale collegamento chiamato Bivio Lastrego (autofinanziato) – continua la mozione – ma poi tutto fu accantonato quando si parlò di Terzo Valico (finanziato dallo Stato Italiano) con la giustificazione che la realizzazione del Terzo Valico risolverebbe tali problemi di percorso. Situazione reale, ma con l’inconveniente che il Terzo Valico ha tempi di realizzazione di 10–15 anni destinati probabilmente ad aumentare per l’opposizione della popolazione e la possibile mancanza dei finanziamenti considerato il costo elevato dell’opera (6,3 miliardi di euro), allontanando in un futuro indefinito il problema dei treni merci diretti al nord in tempi brevi».

I consiglieri ritengono indispensabile un ripensamento verso la soluzione del collegamento con la linea di valico esistente (la Succursale dei Giovi) «Che ha la sola priorità di reperire i finanziamenti necessari, comunque di gran lunga inferiori a quelli per il Terzo Valico».

 

Matteo Quadrone


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