Comune di Genova e Cociv stanno convocando gli espropriati per raggiungere un accordo economico; Nel frattempo vengono negati gli spazi per le riunioni pubbliche del movimento. Sabato 17 manifestazione in Val Polcevera
«Intendono zittire il movimento ma non ci riusciranno. Noi vogliamo discutere di Terzo Valico e trasmettere una corretta informazione. Questo fa paura. Nel passato abbiamo chiesto la disponibilità di spazi per assemblee pubbliche e riunioni a parrocchie, pubbliche assistenze, teatri. A volte ci sono stati concessi, altre volte no. Negli ultimi tempi, invece, continuano a boicottarci, rifiutandosi di ospitarci. Dietro a questi atteggiamenti di chiusura si nascondono evidenti interessi di natura politica». Così Davide Ghiglione, esponente dei No Tav Terzo Valico e consigliere (Rifondazione Comunista) nel Municipio Valpolcevera, spiega le ragioni dei manifestanti che si sono ritrovati ieri a Trasta, davanti ai cancelli del campo base, dove alloggeranno centinaia di operai provenienti da fuori Genova (altro che positive ricadute occupazionali sul territorio!).
«Di Grandi Opere sui giornali se ne parla solo per dire che sono indispensabili, per chi poi? – denunciano i Comitati NoTav Terzo Valico Valpolcevera e Valverde – è ora di ricordare ai genovesi e alla popolazione tutta che per 10 anni vivranno in un cantiere al dolce sapor mortifero di amianto».
L’occasione è stata propizia per una passeggiata tra Fegino e Trasta, in via Castel Morrone, per osservare da vicino una trivella installata di recente che sta già effettuando alcuni sondaggi.
Ma soprattutto i comitati No Tav Terzo Valico hanno lanciato la manifestazione di Sabato 17 novembre quando un grande corteo sfilerà per le strade della Val Polcevera: partenza dalla stazione ferroviaria di Bolzaneto alle ore 14; da qui i manifestanti si muoveranno in direzione Certosa.
«Il progetto Tav Genova-Milano passerà per la Val Polcevera – denunciano gli organizzatori – e significherà devastazione ambientale e salute compromessa: una galleria di 39 chilometri dove è appurata la presenza di rocce contenenti fibre di amianto; decine di cave sparse fra le province di Genova e Alessandria ospiteranno lo “smarino”; gli scavi delle gallerie prosciugheranno sorgenti e provocheranno frane; il passaggio di oltre 500 camion al giorno per le strade della Val Polcevera stravolgerà la circolazione, la vivibilità, la salute».
Il 17 novembre, per sostenere la protesta, arriveranno anche dal Piemonte: previsti pullman speciali con partenza da Alessandria e fermate a pozzolo Formigaro, Novi Ligure, Serravalle Scrivia, Arquata Scrivia, Borgo Fornari, mentre dalla Val Lemme sono previste carovane di automobili.
Sul fronte degli espropri pare ci siano alcune novità «Comune di Genova e Cociv (il consorzio di imprese incaricato della realizzazione dell’opera) stanno convocando gli espropriati – conclude Ghiglione – per impostare, con ognuno di loro, una trattativa economica privata. Evitando il rischio di contestazioni. E ottenendo con maggiore facilità, facendo leva sull’offerta, il consenso degli interessati».
Inevitabilmente, però, il percorso si rallenta «E questo per noi è un fatto positivo», sottolinea Ghiglione.
Anche perché ad agosto 2013 scadrà la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera. Ciò vuol dire che il Cociv – se entro quella data non riuscirà a concludere tutti gli espropri – sarà costretto a rifare tutta la procedura. «Quindi i tempi si allungheranno – conclude l’esponente No Tav – complicando i piani di questi signori».
Matteo Quadrone