Il 27 settembre alle ore 17,30 presso il bar della stazione, focaccia e vino bianco per l’inaugurazione della mostra fotografica dedicata allo storico trenino
Dal 27 settembre al 27 ottobre il bar della stazione di Manin, quella del tanto famoso quanto vilipeso trenino di Casella, ospiterà la mostra fotografica Viaggiare Lento della scuola di Sandro Ariu e Federica De Angeli. Le immagini degli allievi del corso avanzato, selezionate dai due insegnanti, approfondiranno il tema del viaggio in tutte le sue sfaccettature. «Ogni volta, sia nei miei lavori sia in quelli che proponiamo agli allievi, tentiamo di concentrare l’attenzione su realtà in bilico. Mondi, cioè, che sono oggetto di cambiamento e che un giorno potrebbero non esistere più», dice Federica De Angeli.
«In questo caso, io e Sandro abbiamo optato per un argomento apparentemente banale qual è lo scorrere del tempo ma che assume molteplici significati se calato in un contesto concreto come quello del trenino. Tengo a precisare che non facciamo parte di nessun comitato e che la nostra iniziativa non ha un contenuto politico. Certo che a noi il trenino piace e non vorremmo che morisse!»
La ragione per cui può essere utile immortalare luoghi che “tendono a sparire”, per citare le parole di Federica, è quella di creare anche solo idealmente una sorta di archivio storico. In altri termini, lo sviluppo urbanistico ignora il passato e induce a dimenticare, mentre la memoria va coltivata e apprezzata come un valore intrinseco.
«Non si tratta di fare i nostalgici o di essere ostili al cambiamento. La vita di ogni essere umano subisce rivoluzioni piò o meno improvvise ed è normale che lo stesso valga per l’ambiente che ci circonda. Ma il cambiamento si capisce meglio se si conserva il ricordo di quel che c’era prima».
Pur non facendo della malinconia una chiave di lettura della mostra, le foto saranno tutte in bianco e nero. «Anche nei miei lavori prediligo questa soluzione: ho la sensazione che i contorni delle figure siano meno netti quando subentra il colore», continua Federica.
«La preparazione di Viaggiare Lento è stata lunga e ha richiesto un impegno non trascurabile da parte di tutti: abbiamo organizzato quattro sessioni di uscite in cui ogni allievo aveva un proprio compito da eseguire. Sono stati fatti spostamenti in auto con fermate nelle varie stazioni in modo da catturare il treno in momenti diversi: dal basso, dall’alto, fermo, in movimento. Il tutto è confluito in un lavoro che è rigorosamente di gruppo. Le foto, infatti, non sono firmate».
Nella presentazione alla mostra, scritta dalla stessa Federica De Angeli, si paragona il trenino di Casella alla pellicola fotografica. In questo caso, più che la lentezza, il pensiero va alla magia insita nell’attesa: di un treno o dello sviluppo di una fotografia in una camera oscura. E se, come me, foste dei profani sull’argomento, potreste capire la verità di questa frase soltanto vedendo il viso di un esperto del settore (com’è Federica) distendersi per un attimo nel pronunciare la parola attesa. Non a caso, forse, lavora tutt’ora sia in digitale che in pellicola.
Il 27 settembre alle ore 17,30 presso il bar della stazione, focaccia e vino bianco accompagneranno i presenti durante l’inaugurazione della mostra fotografica. «Anche questa è una tradizione di tutti gli eventi e workshop che organizziamo. D’altronde, siamo a Genova…». Giusto. Speriamo che certe tradizioni non cambino mai.
Michele Archinà
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