Panico sull'aereo: dove è finito il pilota? Niente paura, nessun attentato, il conducente è rimasto chiuso in bagno
Mayday, Mayday, possibile attentatore a bordo. Questo in sintesi il dialogo concitato tra la cabina di pilotaggio di un aereo che dalla North Carolina volava verso New York. In un attimo, già predisposto un atterraggio di emergenza, FBI schierata, pronti i tiratori scelti, panico convulso tra i passeggeri e un’atmosfera tipica di catastrofici film su “disgrazie alate” che puntualmente vengono trasmesse, dalle varie emittenti televisive, proprio il giorno antecedente in cui ti appresti ad intraprendere un viaggio aereo.
Questa è l’avventura che potranno raccontare, non esente da ilarità postuma, i testimoni del volo Delta che, passata la paura, si sono resi conto che la realtà può superare la finzione cinematografica “dell’aereo più pazzo del mondo”.
Dopo la notizia di alcuni giorni fa, in cui 600 passeggeri , a bordo di una compagnia charter austriaca, in viaggio da Amritsar in India a Birmingham, per proseguire il viaggio, hanno dovuto sovvenzionare con una generosa colletta la mancanza di carburante dei loro aerei, una nuova vicenda fantozziana torna a turbare le cronache del cielo.
Tutto è incominciato quando al pilota è venuto uno stimolo inderogabile da espletare nella discreta intimità della toilette. La “fedifraga”, però, in vena di scherzi goliardici, a fatto concluso, si è rifiutata di liberare lo sfortunato pilota al quale non è rimasto che attirare l’attenzione con vigorosi pugni, portati all’insegna di quel muro insuperabile.
La fortuna che, pur bendata, quando decide che sei il prescelto, ci vede benissimo, ha fatto giungere il disperato richiamo alle orecchie di un turista straniero che, per oggettive difficoltà linguistiche, non ha trovato alternative che dirigersi verso la cabina di pilotaggio al fine di recare l’urgente messaggio al co-pilota. L’avanzare guardingo verso il sancta sanctorum dei comandi, i gorgoglii incomprensibili di un idioma arabeggiante sono diventati, in un attimo, il cocktail esplosivo che ha fatto gridare all’attentato.
Bontà di “madama toilette”, piegatasi alla vigoria del suo ospite, se il deraparecido conducente è potuto “atterrare”, nuovamente, tra i suoi terrorizzati passeggeri che lo hanno salutato con un evidente sospiro di sollievo. Non è rimasto che spiegare, alle attonite autorità aereoportuali, l’imbarazzante equivoco a cui resta il merito di aver portato un sorriso in una cronaca che ogni giorno ci affligge con la sua realtà più drammatica.
Adriana Morando