Sfollati e fuori casa a loro spese, la triste vicenda di via Bocciardo 1 a Borgoratti non è ancora giunta al lieto fine
La speranza era che dopo l’udienza del 5 aprile gli sfollati di via Bocciardo 1 a Borgoratti potessero fare ritorno a casa. Ma l’udienza è stata rinviata e le famiglie sono ancora a spasso, a loro spese (leggi l’articolo di EraSuperba del 30 gennaio su questo argomento).
Il 4 dicembre scorso il cantiere per la costruzione di box interrati in via Tanini viene colpito da una frana, il palazzo di via Bocciardo si trova proprio sopra gli scavi e la Pubblica Incolumità ordina lo sgombero del palazzo. Inizialmente le famiglie vengono rassicurate circa un rapido rientro a casa, ma oggi a distanza di 5 mesi gli appartamenti continuano ad essere inagibili e le famiglie stanno pagando di tasca propria una nuova sistemazione, i più fortunati hanno trovato asilo da amici e parenti.
Spiega Rosella Ricca, sfollata dal suo appartamento: «Non entro nel dettaglio, ma posso dire che dopo quasi tre anni di scavi e trivellazioni selvagge, essendo stati eseguiti lavori in parte difformi dai progetti presentati (come da perizia tecnica e non per nostra fantasia), il 4 dicembre 2011 c’è stato un crollo dei piloni del cantiere sotto la nostra casa e la Pubblica Incolumità ci ha fatto sgomberare lasciandoci poi al nostro destino».
«Perché dovete sapere – continua Rosella – che il Comune ha il potere di concedere permessi di devastare una zona dove c’è il vincolo idrogeologico per l’interesse economico di poche persone, per poi buttarti fuori di casa quando vede che le cose si mettono male, ma non si assume più l’onere tecnico ed economico per ripristinare i danni al caseggiato e pagare un tecnico che dichiari la messa in sicurezza. Rimane tutto a nostro onere.»
Dopo l’evacuazione gli abitanti hanno deciso di intentare una causa contro la ditta esecutrice dell’opera per far valere i propri diritti, forti delle tante telefonate effettuate agli organi competenti durante i lavori di cantiere per segnalare crepe e anomalie, segnalazioni che non sono mai state prese in considerazione: «Il caseggiato è lesionato da crepe passanti ai muri portanti, finestre e porte non si chiudono più – afferma Rosella Ricca – via Bocciardo 1 sta scivolando sullo strato di terra (non di roccia) su cui poggiava felicemente da 100 anni a questa parte. I rilevamenti lo affermano. E se noi siamo fuori di casa a spese nostre dal 4 dicembre la controparte nega tutto: non c’è nessun danno, nessun pericolo, nessun responsabile… dicono. Ci siamo visti costretti a rivolgerci (sempre a nostre spese) al Tribunale che sta trascinando di rinvio in rinvio una sentenza. Che cosa stanno aspettando? Ormai è tutto chiaro, le perizie sono state fatte. Dov’è la giustizia? Chi pagherà? Grazie a tutti coloro, politici, amministratori, pseudo professionisti, imprenditori ed affaristi che hanno causato tutto questo.»
Foto e video Daniele Orlandi
2 commenti su “Via Bocciardo: le famiglie sfollate a dicembre sono ancora fuori casa”