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Via del campo 29 Rosso: il libro “Un caruggio e una bottega”

Il testo di Ivaldo Castellani racconta il centro storico di Genova, "paese dentro al paese", nel museo emporio dedicato a De Andrè


12 Gennaio 2013Notizie

Via Del Campo De AndrèSabato 12 gennaio 2013 (ore 17) si terrà presso l’emporio-museo Viadelcampo29rosso la presentazione del libro Un caruggio e una bottega di Ivaldo Castellani.

Insieme all’autore intervengono Giorgio Guerello – Presidente del Consiglio Comunale di Genova e gli attori Andrea Grimaldi e Sara De Martino della Compagnia del Teatro Govi, che leggeranno alcuni brani del libro.

Questa una presentazione del testo da parte dell’autore.
“In molti e molto spesso diciamo che Genova è “provinciale”. In effetti sotto diversi aspetti è innegabile che qui domini un certo tipo di mentalità e di abitudini: il genovese non si trova a proprio agio in una dimensione metropolitana, ma è altrettanto innegabile che per contro qui è più facile (o
meno difficile) incontrarsi rispetto ad altre grandi città.

Dentro a quel gran paese che è Genova, ce n’è un altro che, seppur racchiuso nel primo è pur sempre il più vasto d’Europa: il centro storico. Dalla sua frequentazione sporadica in anni giovanili a quella quotidiana da diverso tempo e a tutt’oggi, sono nate e cresciute sensazioni, emozioni, conoscenze.

“Un carruggio e una bottega” parla proprio di questo paese dentro al paese, ma di come era fino a qualche tempo fa, con la sua umanità variegata e pragmatica, che lentamente, ma inesorabilmente ha lasciato il posto ad un’altra umanità, senz’altro ancor più variegata, ma che ha perso e ha fatto perdere alla città vecchia la personalità unica e inimitabile che aveva una volta.

Non c’è rimpianto su ciò che era allora, non c’è nostalgia, ma c’è il desiderio, questo sì, di raccontare com’erano quei carruggi, perché se rimpiangere può essere tempo perso, non dimenticare può a volte servire a meglio capire, ad amare. Bighellonando attraverso queste pagine, ci si imbatte in personaggi ed eventi storici, ma anche anonimi, il mugugno e l’ironia possono intrecciarsi con il dramma, la verità storica con l’immaginazione, la realtà con il sogno.

Qualcuno parla in prima persona, altri parlano di qualcuno o di qualcosa e a volte sono proprio le cose, i vicoli e gli animali ad avere voce, la voce di chi ne ha viste e ne ha vissute tante e all’autore è piaciuto immaginare che abbia voluto raccontargliene qualcuna”.


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