Con la chiusura estiva dell'impianto sportivo di Villa Gentile, anche il parco pubblico di via Era è inaccessibile. Un altro passo verso la privatizzazione de facto dell'ultima area verde di Sturla. A settembre il caso sarà portato in Sala Rossa
La saga dei giardini comunali di via Era a Sturla si arricchisce di un altro capitolo. Dopo la denuncia da parte dei cittadini della annessione “de facto” dello spazio pubblico, documentata da Era Superba nei mesi scorsi, arriva la beffa; l’area verde pubblica, infatti, è chiusa “per ferie”: l’impianto sportivo di Villa Gentile ha chiuso i battenti lo scorso 6 agosto, per la consueta pausa estiva (che terminerà domenica 21), e di “conseguenza” anche il parco pubblico risulta inaccessibile ai cittadini.
E così, dopo gli accessi di via dei Mille, chiusi oramai da anni per inagibilità, anche l’ingresso di via Era, il solo utilizzabile dai cittadini per accedere al piccolo, e unico, spazio verde di Sturla, in questi giorni estivi è sbarrato, rendendo impossibile la fruizione dell’area comunale. Sul cancello non è presente alcuna informazione a riguardo: l’unico modo per intuire il perché di questa situazione è quello di collegarsi al sito web dell’Associazione Culturale Sportiva Quadrifoglio, dove in homepage è presente l’avviso della chiusura della struttura. Un’altra dimostrazione che nei fatti i giardini pubblici sono stati inglobati dall’impianto sportivo, in barba al contratto che ne prevedeva la “gestione e la manutenzione” da parte del concessionario.
Un’altra brutta tegola, quindi, per gli abitanti del quartiere, che da tempo chiedono un chiarimento sulla questione, e il ripristino della normalità. L’unica buona notizia è che nel frattempo sono stati tolti gli attrezzi ginnici che in precedenza erano stati collocati all’interno dell’area pubblica, e che costituivano un problema di sicurezza, vista la loro condizione visibilmente precaria. A confermarlo è Giovanni Crivello, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Genova, intervenuto nell’ambito delle sue competenze: «Abbiamo fatto rimuovere le istallazioni pericolose – dichiara – e personalmente sto cercando di fare chiarezza su tutta la questione relativa alla concessione del parco pubblico di Sturla, anche se la cosa non dipende direttamente dal mio assessorato».
Il “peccato originale”, però, rimane la poca chiarezza del contratto di concessione, e la sua relativa applicazione; sull’argomento Stefano De Pietro, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, promette battaglia: «Come abbiamo richiesto, a settembre è prevista una seduta di commissione dedicata interamente a Villa Gentile – rileva il consigliere pentastellato – e porteremo in Sala Rossa una delibera per mettere la giunta di fronte al fatto che in passato si è permesso a Sportingenova (l’ente comunale che gestiva gli impianti sportivi, ndr) di stipulare un contratto di concessione in questi termini».
Tutto l’affaire Villa Gentile, come abbiamo visto, è costellato di elementi poco chiari e interpretazioni altrettanto dubbie: se in questi giorni i giardini pubblici di via Era stanno osservando due settimane di pausa estiva, primo caso in Italia, il 5 agosto scorso erano invece aperti, nonostante la chiusura imposta a tutti i parchi pubblici genovesi per via dello stato di allerta meteo predisposto per quel giorno. «Si potrebbe figurare addirittura l’ipotesi di un illecito amministrativo – conclude De Pietro – e una mancanza di controllo clamorosa da parte di Comune di Genova».
In questi giorni estivi, l’afa spesso diventa insopportabile, e un ombreggiato parco pubblico può essere una buona opzione per i cittadini a caccia di frescura. A Sturla, però, questo non è possibile. Sicuramente ci sarà qualcuno che, sportivamente, approfitterà di queste “ferie forzate” per godersi le Olimpiadi, ma lo spettacolo delle piste d’atletica di Rio, ad ogni goccia di sudore, ricorderà amaramente quanto sia difficile sopportare il caldo agostano di Genova senza poter contare sull’ombra preziosa dei “nostri” alberi.
Nicola Giordanella