Dopo anni di abbandono e degrado, il progetto finanziato dalla Regione con fondi europei per ridare lustro ai giardini di Villetta di Negro. La fine dei lavori era stata preventivata per maggio 2013: a che punto è il progetto?
Il parco di Villetta di Negro, un polmone verde tra i più grandi della città. In pieno centro, proprio sopra Piazza Corvetto: incastonato tra antiche creuze, in basso gli uffici amministrativi della Provincia, poco distanti i due teatri, Duse e Politeama Genovese. Dopo circa un decennio di degrado e abbandono, da poco il parco è stato restituito alla cittadinanza, tra varie difficoltà e cantieri ancora aperti. Ma non tutte le zone del parco sono oggi accessibili: alcune aree restano delimitate da protezioni che indicano i cantieri ancora aperti; le belle grotte storiche anch’esse delimitate da barriere.
Negli ultimi tempi per il parco comunale è stato avviato dal Comune di Genova un progetto di recupero. Si parla di 800 mila euro stanziati dalla Regione e messi a disposizione dall’Unione Europea per risanare il polmone verde del centro cittadino. La cifra stanziata avrebbe dovuto coprire due diversi tipi di interventi: uno riguardante la parte bassa del parco, adiacente agli uffici comunali, per l’ammontare di 300 mila euro; l’altro riguardava il risanamento del parco nel suo complesso, per un totale di 500 mila euro.
Nel primo lotto, quello nella parte più bassa del parco, è stato risistemato il belvedere e il piazzale retrostante l’ingresso degli uffici veri e propri. Qui i lavori sono terminati più di un anno fa, a inizio 2012. L’intervento nel secondo lotto, invece (quello più impegnativo e oneroso, cui è stata destinata più della metà del finanziamento complessivo) è partito a fine 2012, nel mese di novembre, ed è oggi ancora in corso. Si tratta dell’intervento più delicato, relativo al risanamento di un lotto di terra più esteso: oltre all’inserimento all’interno del parco un nuovo sistema di sorveglianza con telecamere, si era preventivato di effettuare un servizio di manutenzione straordinaria sulla vegetazione, creare percorsi all’interno del parco, ripulire i tracciati da rami secchi e foglie, che intralciano e possono costituire un pericolo per l’incolumità dei visitatori.
Questo è, in sostanza, il progetto che il Comune di Genova si era proposto di realizzare entro fine maggio per ridare lustro a quest’oasi verde in pieno centro e per renderla un luogo di punta per i mesi estivi alle porte. Oggi gli interventi di manutenzione e risanamento sono in parte conclusi, in parte no: basta fare un giro nel parco, per rendersi conto del degrado che ancora colpisce alcune zone e dell’inaccessibilità di altre. Cantieri aperti, zone pericolanti, degrado degli arredi pubblici… di certo, l’impressione complessiva non è quella dell’”oasi” cui si voleva far assurgere il giardino di Piazza Corvetto. Tra i frequentatori, chi porta a spasso il cane, chi – i giovanissimi, perlopiù- approfitta delle giornate di sole per godere del panorama impagabile che si gode dalla sommità del parco. Tuttavia, nonostante queste problematiche, il parco sembra oggi essere operativo, tanto da ospitare gli eventi del Festival Internazionale della Poesia (il 21 e il 22 giugno, il festival Voix Vives).
Così commenta l’architetto Ines Marasso in servizio presso la Direzione Manutenzione Infrastrutture, Verde e Parchi: «Il primo lotto, ovvero la zona del parco proprio sotto al Museo Chiossone, ha portato al restyling del parterre, sono state inserite ulteriori illuminazioni, rendendo il luogo nel complesso più gradevole. Inoltre, sono state eliminate alcune aiuole, è stato inserito bambù lungo il perimetro ed è stata rifatta la pavimentazione in ghiaia. Per quanto riguarda il secondo lotto, invece, posso assicurare che i lavori saranno conclusi entro fine luglio, tra un mese. Si tratta di interventi diffusi in tutta la restante superficie del parco: dal miglioramento dell’illuminazione, all’inserimento di un sistema di videosorveglianza e l’impermeabilizzazione della cascata. Ad oggi i lavori sono a buon punto, ad esempio è stato effettuato un lavoro di manutenzione del verde e dei corsi d’acqua. Soprattutto siamo orgogliosi di poter dire che la bella vista che si gode dall’alto del parco è stata restituita ai cittadini, dopo gli interventi di potatura delle piante. In questo mese ci dobbiamo ancora occupare di piccole finiture, come inserire ringhiere in ghisa, ultimare la manutenzione del verde, inserire altre panchine. Niente di più dei normali interventi di cui un parco necessita, insomma».
E le grotte?
«Una faccenda delicata: per renderle di nuovo accessibili, sarebbero stati necessari degli appositi interventi di reinstallazione delle stalattiti di rivestimento, operazione che –oltre ad essere difficile sotto il profilo tecnico- è anche parecchio costosa. Per riaprire le grotte, avremmo dovuto impiegare parte dei finanziamenti del secondo lotto. Per questo abbiamo preferito mantenerle inaccessibili, impiegando i 500 mila euro per altri interventi più urgenti, per raggiungere un buon grado di vivibilità e agibilità complessiva del parco. Tuttavia le grotte saranno ugualmente valorizzate sotto il profilo scenografico, con l’inserimento di un sistema di illuminazione particolare».
Elettra Antognetti
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