Secondo l'associazione ambientalista la delibera di indirizzo su Amt, approvata nel luglio scorso dal consiglio comunale, deve essere riscritta
Una lettera aperta indirizzata ai consiglieri comunali per sollecitare un intervento della Giunta affinchè venga riscritta la delibera di indirizzo su Amt approvata dallo stesso consiglio comunale nel luglio scorso. Questa l’iniziativa messa in atto dalla sezione genovese del WWF, da sempre attenta al tema del trasporto pubblico locale.
Lo spunto è fornito dalle preoccupanti notizie sulla possibile disdetta della tariffa integrata Trenitalia-AMT. «Crediamo sia superfluo rimarcare come tale disdetta rappresenti una scelta gravissima per la mobilità cittadina, in totale contraddizione con obiettivi di favorire il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile – scrive il WF – La tariffa integrata è una delle poche cose intelligenti fatte per il trasporto pubblico in questa città dal 1994 ad oggi, che a parte questo, non ha visto che tagli del servizio, aumenti tariffari, e sperpero di denaro pubblico per opere sbagliate».
L’associazione ambientalista ricorda che «A Milano un abbonamento mensile (treno + bus + metrò + tram) costa 30 euro, contro i 43 di quello genovese, per un servizio ben superiore. Con la disdetta della tariffa integrata migliaia di cittadini si troveranno a pagare tariffe dell’ordine di 80 forse 100 euro per poter utilizzare più mezzi: tariffe superiori a quelle svizzere (dove gli stipendi sono 3 volte i nostri) e totalmente insostenibili in una situazione di crisi simile».
«Qualcuno pensa che queste scelte possano migliorare i conti AMT? – si domanda retoricamente il WWF – Al contrario, è l’integrazione tariffaria che procura più introiti per le stesse aziende, in quanto aumenta il bacino di utenza. È come pensare che se in un bus ogni 10 minuti ci sono 20 persone, mettendo un bus ogni ora ce ne saranno 120!».
Il WWF, inoltre, sottolinea «Questa disdetta è una conseguenza della delibera del 31 Luglio che doveva “salvare AMT”. Siamo convinti che molti tra Voi non abbiano capito che quella delibera aveva tra le tante conseguenze negative quella della scomparsa delle tariffazione integrata. Ma resta il fatto che è stato approvato un pessimo documento programmatico, che partendo da premesse false (ovvero che le aziende pubbliche di TPL non possano funzionare bene, mentre i casi ATM di Milano e GTT di Torino dimostrano l’esatto contrario) non si è posto in alcun modo l’obiettivo di migliorare e incentivare il trasporto pubblico, ma al contrario quello di tagliare e privatizzare il servizio».
E l’associazione conclude la missiva con alcune richieste «Noi pensiamo che il Consiglio Comunale debba chiedere conto al Sindaco, alla Giunta, all’Assessore alla Mobilità e al Presidente di AMT degli indirizzi adottati; debba chiedere conto dell’inerzia della Giunta e dell’Assessore, sul perché non sia stata ancora approntata la delibera per l’efficientamento del servizio di trasporto pubblico, così come previsto dagli Ordini del Giorno approvati».
Insomma, il WWF pensa che «La delibera sia da riscrivere e debba invece essere approvato un nuovo documento di indirizzo in cui si reimposti totalmente la politica del trasporto pubblico, che non dovrà più vedere i cittadini pagare un prezzo altissimo di scelte sbagliate».
Matteo Quadrone
Foto di Daniele Orlandi