Il cespuglio di foglie verdi grigiastre spunta dal terreno, improvviso in autunno, e produce particolari e numerosissimi fori, rari nel periodo fine estivo
Nell’articolo di questa settimana parleremo di una pianta estremamente particolare ma facilmente coltivabile: l’Anemone Giapponese. Con questo termine generico si individuano più correttamente una serie di specie di anemoni a fioritura autunnale, originari della Cina e dell’Oriente in generale, tra cui l’Anemone Hupehensis, l’Anemone Vitifolium e l’Anemone Tomentosa. Tutte queste tipologie appartengono alla grande famiglia delle Ranuncolaceae.
La pianta è elegante e poco diffusa, specie in Italia. Cresce spontanea in zone a clima temperato, in terreni preferibilmente leggeri e, in natura, soprattutto in aree montuose o collinari.
Non soffre le malattie, non richiede cure particolari e predilige zone semi ombrose o comunque non troppo esposte al sole. In generale dovrebbe mantenere per alcuni mesi la parte vegetativa, composta di alte foglie ombrelliformi di un particolare verde spento, un po’ grigiastre e leggermente corrugate. In realtà nelle stagioni avverse o troppo secche (specie nell’area mediterranea, nella piena estate) questo Anemone tende a scomparire, in particolare le foglie periscono o diventano brunastre.
In autunno, alle prime piogge, l’Anemone riprende però a vegetare, di improvviso ed in modo assai vigoroso. Incredibilmente, dal terreno spuntano nel giro di pochissimi giorni, vigorosi getti di foglie e, poco dopo, eleganti e sofisticati fiori crespati, di un pallido rosa o bianco puri.
Come avrete capito, la pianta è molto particolare: generalmente fiorisce dopo alcuni anni dalla sua piantagione e mal sopporta trapianti o spostamenti. Nel caso venga spostata dal luogo in cui è cresciuta, spesso non fiorisce per una o più stagioni successive all’espianto.
L’Anemone Giapponese dà poi i migliori risultati se collocato in terra piena, in vaso stenta ad accrescersi e non si sviluppa né fiorisce in modo rigoglioso.
L’ideale è creare macchie di numerose piante dello stesso colore e di grandi dimensioni, da lasciare indisturbate a diffondersi ed “inselvatichirsi” nei prati e nei giardini. Le fioriture saranno davvero spettacolari, di colori assolutamente inusuali e cadranno nel periodo tardo estivo, inizio autunnale in cui vi sono poche altre varietà dalle intense fioriture.
Sia la colorazione dei numerosi fiori, raggruppati su steli alti anche ottanta centimetri che la loro particolare conformazione, dai petali semplici o doppi, increspati, attorno ai pistilli giallo oro intenso, colpiscono l’osservatore.
Grandi onde rosa spento o bianco puro, su foglie grigio verdastre spiccano, nella particolare luce di inizio autunno, sul suolo brullo ed un po’ “stanco” dopo la calura estiva.
Consiglio senza dubbio l’impiego di questo particolare Anemone, ancora meno noto e diffuso di quelli primaverili (peraltro già poco presenti nei nostri giardini) con una unica accortezza. Si utilizzi la pianta frammista ad altre essenze, erbacee perenni od altro che colmino gli spazi lasciati liberi dagli Anemoni Giapponesi durante l’apice torrido dell’estate ed il pieno inverno.
Non cercate infine di addomesticare o controllare questa pianta, otterreste il risultato opposto. È un po’ bizzarra, spunta, compare e scompare come e quando vuole. La sua leggiadra, improvvisa e sofisticata fioritura ripaga però ampiamente il suo coltivatore, necessariamente dimentico per molti mesi di questa stravagante varietà di Anemone.
Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
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