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Perchè gli anziani sono una risorsa? Utilizzano il web e contribuiscono alla crescita di internet come fonte di informazione, inoltre sono 80 i miliardi totali che ogni anno
Il sostantivo “vecchio”, insieme ai suoi sinonimi, è un termine che si rischia di dover andare a cercare sul vocabolario, come conferma una ricerca condotta dal Prof. Nadio Delai, esperto di socio-economia, per conto di “Navigare Insieme” di Telecom. Come è evidente, le nuove prospettive di vita hanno spostato molto più avanti la barriera degli “anta”, una specie di soglia oltre la quale si guardava come a qualcosa da mettere in naftalina.
Del resto, nel Medioevo, la vita media era poco al di sopra dei 40 anni mentre, ai nostri giorni, gli over 60 sono una realtà in crescita, un’età, si potrebbe pensare, per andare in pensione, per fare i nonni, per sedersi in poltrona tra qualche acciacco e tanta nostalgia.
Niente affatto: la “terza età” non vuole più essere etichettata “anziana” ma solo “matura” : lo prova con mille occupazioni che vanno dalla palestra alle attività ludiche, dalla cultura al volontariato nonché all’informazione che non esita ad acquisire attraverso mezzi tecnologici come il computer.
Questa consapevolezza, di essere una parte della rappresentanza dinamica della collettività, lo dimostrano il fatto che, lungi dal essere un peso, circa l’85% degli anziani fa vita autonoma e come un “welfare” alternativo o una finanziaria “Onlus” trasferiscono, ai figli o ai nipoti, sostegni dell’ordine di 80 miliardi l’anno.
Non solo: all’orizzonte di questo mondo “vintage” è sempre più presente la tecnologia con un 12% che ritiene irrinunciabili le spese per internet, un 10% che già si collega al web e un 20% che lo vuole conoscere.
Usare l’e-mail o Skipe, fare acquisti sul web, eseguire il download di musica o film, è una crescente esigenza per la terza età. Franco Bernabé, presidente di Telecom Italia, ha paragonato l’attuale periodo storico con l’avvento della televisione degli anni 50-60, per l’alfabetizzazione di quella grande fetta di popolazione a cui era stata preclusa la scolarizzazione più elementare.
Questo input è supportato dai dati, relativi agli ultimi 12 mesi, che possono essere sintetizzati con un aumento dal 39.9% al 44.4% di registrazioni in rete da parte di over 60, legate alle più disparate esigenze: mail (il 70.1%), consultazione di articoli (47.7%), controllo di conti bancari (40% circa), salute (27.5%), Skype (17.1%), acquisto di prodotti on-line (12.7%), Facebook o altri social network (10%), download di musica e film (7.9%), radio o tv su Internet (7.4%), creazione di un blog personale (3.5%), partecipazione ad una chat (1.2%).
Telecom ha anche proposto un piano, realizzato in collaborazione con Informatici Senza Frontiere, Auser e Confagricoltura pensionati, che muoverà i suoi primi passi all’inizio del 2012 e che coinvolgerà 12 città italiane (Genova non è fra le 12), si chiamerà “NavigareInsieme“.
In quest’anno proclamato dalla Commissione europea dell’ “Invecchiamento attivo” e in tempi in cui si sente parlare di pensionati solo in termini di “costo”, è un atto dovuto incominciare a guardare nella direzione “risorsa” che già, oggi, fa sentire il suo peso sintetizzabile con un esempio per tutti: la partecipazione ad associazioni di volontariato viene sostenuta per il 36,8% da persone con un’età superiore ai 54 anni.
Riportiamo uno stralcio della “Lettera agli anziani” di Giovanni Paolo II (1999): “Possa la società valorizzare l’anziano che.. sono stimati biblioteche viventi di saggezza, custodi di un patrimonio inestimabile di testimonianze umane e spirituali”.
Adriana Morando