I colori chiari delle fioriture e del fogliame contrastano con il verde scuro dei bossi che, illuminati di sera con luce radente, spiccano tra le piante dai riflessi argentei
In questo ultimo articolo sull’“ars topiaria”, ci soffermeremo sul suo impiego nei piccoli spazi urbani e, in particolare, su un esempio concreto di utilizzo di piante di bosso, potate in modo artistico e poi collocate all’interno di un cortile di un palazzo cittadino. In generale, basteranno una aiuola di limitate dimensioni, pochi vasi o anche un paio di piante “scolpite” con forme particolari, collocate ai lati di un ingesso, di un portone o di una porta di accesso, per modificare completamente, con una spesa molto limitata, l’immagine di un edificio e soprattutto per dilatare la percezione visiva dello spazio.
Per contestualizzare il caso che descriveremo, va detto che lo spazio da progettare consisteva in una area non molto ampia, ubicata in una zona centrale di una grande città della Lombardia, a clima continentale. In particolare, l’edificio, in cui si inseriva il cortile, era una tipica casa milanese, di fine settecento-inizio ottocento.
Innanzi tutto, per nascondere alcune pareti scrostate, esteticamente non soddisfacenti, queste ultime sono state interamente ricoperte con rampicanti, in particolare con edera bianca e verde scuro e con una wisteria di colore molto tenue. Essa cresce parzialmente frammista all’altro rampicante, creando, soprattutto in primavera, un effetto cromatico molto suggestivo.
La pavimentazione è stata restaurata (o rimpiazzata ove necessario), secondo lo schema classico ed utilizzato in loco. Vi è infatti un camminamento esterno, la parte centrale, quadripartita a mezzo di costolature in pietra, è in ciottoli di fiume sempre grigiastri. Le quattro superfici drenanti diagonali, oltre alla indiscutibile valenza estetica, sono poi utilizzate per convogliare lo scarico dell’acqua nell’impluvium centrale.
L’aiuola da piantumare si presentava, infine, frontalmente, davanti all’ingresso, di lunghezza e larghezza non particolarmente ampie.
L’esposizione dell’area non risultava molto soleggiata ma era comunque tale da consentire la crescita e lo sviluppo di essenze vegetali dalle normali esigenze colturali.
Ai due lati esterni dell’aiuola, sono stati collocati due bossi di grandi dimensioni, a foglia scura e lucente, potati a forma di spirale. Il resto dello spazio è stato riempito con erbacee perenni, cespugli di differenti dimensioni e varietà, il tutto caratterizzato da fioriture nei toni del bianco, rosa e violetto tenui.
In linea generale, la scelta può ovviamente contemplare, a seconda del contesto e delle esigenze colturali delle piante, weigelia, peonie bulbose, potentilla, oppure lupini, nicotiana (piante del tabacco) ed infinite altre varietà.
La bordura esterna, al confine con i sassi della pavimentazione, è stata, invece, volutamente delineata in modo irregolare con cespugli, di piante perenni e non spoglianti, disposti in modo non perfettamente simmetrico, dalle foglie con sfumature grigio-verde, scelte in modo da armonizzare con gli altri colori presente in loco.
Due sfere in granito di medie dimensioni, antiche e di colore bianco-grigiastro, già presenti nel cortile e ricollocate, hanno fornito la linea guida delle tonalità cromatiche delle piante, dei cespugli, dei rampicanti, dei materiali impiegati e degli elementi di arredo.
Queste “sculture” sferiche, consunte dal tempo e parzialmente ricoperte da muschio e licheni, sono state, infatti, collocate ai due margini estremi, frontali della aiuola. Esse conferiscono all’insieme un impianto formale, classico e tale da colpire immediatamente l’osservatore che entra nel cortile.
Qualche vaso con azalee, aralie, grandi felci o piante scelte secondo il gusto personale degli abitanti ed individuate a seconda dell’effetto complessivo desiderato, completeranno l’insieme. Si sottolinea, infine, che un particolare rilievo è stato sempre attribuito, nella individuazione delle piante impiegate, all’elemento cromatico.
I colori chiari (bianco, rosa, azzurro pallido e grigio-verde del fogliame) sono stati infatti appositamente scelti per contrastare con il verde scuro del bosso e delle altre piante, specie dei rampicanti, ivi utilizzate. Essi inoltre, tenuto anche conto dell’ubicazione della aiuola, risaltano particolarmente bene nella la fioca luce serale e ed autunnale delle regioni a clima continentale. Tali cromatismi si limitano, invece, a completare ed a sottolineare l’insieme complessivo dell’aiuola quando i due bossi dal verde scuro e lucente, illuminati di sera con luce radente dal basso, spiccano tra le verzure i cui fiori e le cui foglie assumono riflessi argentei, dai differente toni e sfumature.
Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
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